DISASTRO SANITARIO CALABRIA : NE’ VERITA’…NE’ TRASPARENZA..NE’ RESPONSABILITA’….

DISASTRO SANITARIO CALABRIA: NE’ VERITA’…NE’ TRASPARENZA…NE’ RESPONSABILITA’….

Eppure il presidente Occhiuto lo aveva promesso in campagna elettorale di rendere trasparente la situazione sanitaria facendo verità sui conti che hanno portato al grande buco nero delle passività accumulate e, implicitamente, facendo emergere le responsabilità di chi ha causato il disastro dell’ “offerta sanitaria”. Diciamo implicitamente perchè il presidente Occhiuto, pur non avendo avuto responsabilità dirette nella gestione del servizio e della spesa sanitaria, al tempo della presidenza Scopelliti faceva parte della maggioranza di governo e ,forse, il precedente gli crea qualche problema.

Ma non c’è alcuna pulsione forcaiola nella richiesta di verità e trasparenza, nessuno vuole alzare “forche e patiboli” per esecuzioni politiche sommarie ,meno che mai vendicative. Bisogna però capire come è nato e come si è sviluppato il disastro, per porvi rimedio e guardare al futuro. Ci sono bilanci degli ultimi anni manifestamente falsi e per questo non approvati che qualcuno avrà compilato occultando o manipolando documenti contabili e numeri. E’ plausibile che chi ne porta la responsabilità resti “operativo “ nella gestione del servizio sanitario come se nulla fosse accaduto ? Lo stesso valga per chi non ha assolto agli adempimenti di ufficio ,non attivando le procedure, non investendo nella medicina di territorio , abbandonando all’incuria e ai vandali strutture agibili, alternative agli ospedali chiusi e, infine, ai giorni nostri, non utilizzando le risorse disponibili per affrontare e contrastare la pandemia.

Siamo prossimi a entrare inesorabilmente in zona “arancione”, al ritmo di oltre 2 mila contagi al giorno ma c’è chi denuncia che ,in effetti ,viaggiamo realisticamente su una media di 5mila contagi al giorno. La certezza non c’è perchè è in tilt il tracciamento, non avendo laboratori in grado di smaltire i tamponi che arrivano. La Calabria è l’unica regione che, a due anni dall’esplosione del virus, non ha ancora operativamente un piano anti-covid. Niente galera,forche e patiboli ma qualcuno ne deve rispondere, si tratti di politici, commissari,manager e dirigenti regionali, non fosse altro per impedire che possano fare ancora danni .

L’omertà dei politici è del tutto evidente e non deve sorprendere se il presidente Occhiuto non viene incalzato per risanare in profondità l’intero assetto, sanitario e amministrativo, del servizio. Anche i camici bianchi imboscati negli uffici amministrativi per meriti elettorali debbono tornare nei reparti. Il nuovo consiglio regionale tace e trova conveniente che sia Occhiuto, nel duplice ruolo di commissario e presidente di giunta, ad occuparsi di sanità scegliendosi i consulenti e puntando a risolvere il debito del piano di rientro con una operazione concordata col governo nazionale. Ecco perchè la costituzione dell’azienda unica, chiamata a coordinare e controllare le ASP, è passata senza osservazioni e resistenze di rilievo. Anche i sindacati, dal canto loro, piuttosto che chiedere trasparenza,verità e responsabilità sul “disastro”, chiedono a Occhiuto riconoscimenti di ruolo e “tavoli” autoreferenziali dove rappresentare le loro sterili posizioni. Vecchio problema: apparire o essere dalla parte di chi paga sulla propria pelle il prezzo del disastro sanitario.

Sorprende semmai il silenzio dei due consiglieri eletti nelle liste di De Magistris i quali, avendo accesso agli atti e in attesa di quella “rivoluzione con la penna “, che le urne purtroppo non hanno ratificato, potrebbero forse , con una “ rivelazione dei numeri”fare verità e giustizia sul “disastro”della sanità. Sempre che non si stiano occupando di problemi di pari gravità. La situazione è quella che è e non è dato prevedere come evolverà nelle prossime settimane. I contagi galoppano, gli ospedali sono saturi , il “tracciamento” è saltato, le ASP è già tanto se rispondono al telefono, restrizioni e paura spingono sulle vaccinazioni, medici e infermieri non imboscati fanno il possibile, si incrociano le dita perchè lo “tsunami” del virus nelle sue variazioni ,in qualche modo, ci risparmi ma,comunque vada, tutto non può restare come prima. Qualcuno è responsabile dei prezzi che stiamo pagando.