E OLIVERIO SI DOVETTE PIEGARE ALL’ACCORATO APPELLO DEI SINDACI…..

E OLIVERIO SI DOVETTE PIEGARE ALL’ACCORATO APPELLO DEI SINDACI…..

Non è dato prevedere come andrà a finire questa operazione politica avviata in Calabria che spiazza il PD e rischia di essere un espediente da replicare in altre realtà.

I 200 sindaci c’erano in carne ed ossa e gli applausi tributati a Oliverio erano reali. Si dirà che Oliverio rappresenta quanto di spendibile-nel senso di spesa pubblica- c’è in Calabria ma sarebbe riduttivo e politicamente scorretto non riconoscere la rilevanza dell’operazione elettorale che insieme  ai sindaci Oliverio e il suo staff hanno messo in cantiere.Può sorprendere il silenzio del PD di cui Oliverio,nel bene e nel male, è autorevole e stagionata espressione ma dietro il silenzio c’è un partito allo sbando che non riesce a riposizionarsi nell’arena politica per recuperare spazio e consensi.

Eppure le parole di Oliverio non lasciano dubbi sulle distanze che ha voluto prendere dai partiti,a cominciare dal suo. Ha fatto ricorso alla metafora delle “magliette” di appartenenza per affermare l’autonomia da ogni appartenenza e per esaltare il valore dei territori e di chi li rappresenta e amministra al di là delle appartenenze.

E’ un “rompere le righe” che coglie di sorpresa i partiti e gli organismi tradizionali di comando.Più in là si capirà quanto c’era di PD nella platea osannante di Feroleto Antico ma ,al momento, Oliverio può certamente dire che l’operazione è riuscita.Le ragioni politiche addotte a illustrazione di  questa union sacrèe che vede oltre 200 sindaci scendere nell’agone politico per sostenere la ricandidatura di Oliverio alla guida della Regione.

“Interlocuzione” è un termine che dice poco o nulla poiché non spiega quali obiettivi ha consentito di raggiungere l’ascolto ottenuto e il confronto affrontato. Un governo si qualifica per le cose fatte e i risultati ottenuti e pare che Oliverio si sia impegnato a fare un rendiconto scrupoloso del lavoro fatto e degli obiettivi raggiunti. Conterà molto.

Per il resto a Feroleto Antico si è declinato tutto al futuro che,come è noto,non è sindacabile perché è di là da venire e nessuno può escludere che ciò che si progetta si verificherà. Ci si può credere o meno,ragionarci sopra ma le intenzioni restano politicamente legittime.

Ovviamente c’è stata la parte emotiva e spettacolare, con cadute di stile e patetiche esaltazioni che confliggono con una regione in ginocchio collocata in tutte le graduatorie  nelle ultime posizioni.  Da consumato attore della scena politica Oliverio non si sottrae alla messinscena e grida alla platea osannante che non può restare indifferente all’ “accorato” appello dei primi cittadini di oltre 200 comuni.

Ha ragione lui e bisogna riconoscere, almeno nelle premesse, che è stato abile.Col PD in dissoluzione progressiva, se non intervengono fatti nuovi,lui ha messo su una possibilità per restare in campo e contrastare ai soggetti populisti e sovranisti in ascesa la conquista del governo  della Regione.

E’ altrettanto vero,però, che la sua iniziativa impatta distruttivamente sul PD calabrese che inevitabilmente verrà ridotto a dimensioni irrilevanti.Viene da chiedersi realisticamente se Oliverio ha concordato a livelli romani l’appello ai sindaci, perché –sia chiaro-non sono i sindaci ad avergli chiesto di ricandidarsi ma è lui che si è rivolto ai sindaci-manifesto a parte- per proporre  la sua ricandidatura pienamente legittima.

Ora si attende che il PD faccia conoscere la valutazione che dà dell’operazione politica avviata da Oliverio perché a questo punto sarà un problema trovare candidati credibili per difendere quel che rimane del PD alle regionali dell’anno prossimo.

Ma non tutto è perduto. I sindaci sono importanti e vanno considerati                       ma non è detto che la loro scelta orienterà automaticamente gli elettori a condividere la ricandidatura di Oliverio.Che poi , a guardarsi in giro, il peggiore non sia lui,ci può stare.