RASSEGNA STAMPA – CON LA “PAR CONDICIO” LA MELONI PUNTA AD ACCAPARRARSI GLI SPAZI TELEVISIVI…

Estratto dell’articolo di Serena Riformato per “la Stampa”

L’indizio era già nella lista dei firmatari. Gli emendamenti che permetterebbero alla premier e ai ministri di aggirare la par condicio in Rai con la scusa di «garantire ai cittadini una puntuale informazione sulle attività istituzionali e governative» sono sostenuti da tutti i partiti della maggioranza, tranne uno: Forza Italia. Il partito di Antonio Tajani ha dubbi sulla praticabilità della norma. «Il problema esiste, ma è molto complicato da risolvere: chi può fare una valutazione qualitativa e non solo quantitativa degli interventi dei ministri?». L’ex ministro Maurizio Gasparri, capogruppo azzurro al Senato, porrà la domanda in questi termini ai suoi stessi alleati, domani, in commissione di Vigilanza, quando verrà messa ai voti la delibera per regolamentare l’informazione del servizio pubblico durante la campagna elettorale. I distinguo di Forza Italia potrebbero quantomeno aprire a una riformulazione dei testi presentati da Giorgio Maria Bergesio (Lega), Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) e Francesco Filini (FdI), deputato vicino al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari. Le opposizioni, condannate dai numeri a non poter fermare l’approvazione della modifica, sperano che gli emendamenti vengano giudicati inammissibili dai tecnici della Commissione di Vigilanza. Il punto di merito potrebbe essere un potenziale contrasto con la legge sulla par condicio. Il responso dell’Ufficio di Presidenza arriverà oggi, al più tardi domattina. Stefano Graziano, senatore Pd in Vigilanza, indica un’altra possibile contraddizione: «Alle elezioni europee si presentano i partiti, come fai a considerare ammissibile un emendamento sul governo?». In una nota, i dem della commissione Rai chiedono «subito» un’audizione dei vertici di viale Mazzini e del sottosegretario alla Comunicazione Alberto Barachini perché rispondano della «par condicio sistematicamente violata» da «ministri e sottosegretari» che «passano il tempo a fare comizi e a “sparare” sulle opposizioni con la complicità dei telegiornali del servizio pubblico». Il M5s per ora sceglie la via del silenzio: i quattro deputati e senatori in Vigilanza si confronteranno oggi sulla strategia da adottare martedì. […] La polemica comprende un terzo emendamento ad hoc su RaiNews24: il canale potrà trasmettere i comizi integrali della presidente del Consiglio Giorgia Meloni (com’è già accaduto, fra le polemiche) e dei ministri segnalati da una sigla «idonea» per distinguerli dai tg. La norma indigna la redazione, a cui dà voce un comunicato del comitato di redazione: «La nostra testata […] diventerebbe quindi ufficialmente il megafono dei leader di governo, e quella che si era già delineata come una preoccupante deriva, diventerebbe dunque una realtà istituzionalizzata». […]