RASSEGNA STAMPA – SALVINI FRA VOTO EUROPEO E CONGRESSO DELLA LEGA…

1. EUROPEE, SALVINI RIUNISCE I SUOI: MA È SCONTRO APERTO SU VANNACCI IN LISTA

Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “La Stampa”

Aveva delle certezze, Matteo Salvini, sulle quali fino a poche settimane fa poteva fare cieco affidamento. La compattezza granitica dei gruppi parlamentari, per dirne una. Erano la sua forza più grande. […] Adesso, invece, gli si stanno sgretolando davanti agli occhi. Per la prima volta, deputati e senatori leghisti appaiono pubblicamente distanti, scontenti, mal sintonizzati con il vertice del partito. Anche per questo, Salvini aveva bisogno di convocare ieri un consiglio federale della Lega a Roma, e non come sempre nel quartier generale di via Bellerio a Milano. Da qui, dopo tre ore e mezza di vertice, il leader annuncia prima la squadra che lavorerà al programma per le Europee, composta dai capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Fedriga, dal ministro Giancarlo Giorgetti e dal governatore Massimiliano Fedriga. Un modo per tenere tutti uniti, sulla stessa barca, fino al fatidico voto di giugno. Poi, l’altro annuncio: una volta superato lo scoglio delle elezioni europee, in Autunno arriverà il momento del congresso federale per mettere in gioco la leadership del partito. In questo percorso verso il redde rationem finale, Salvini vuole mettere ordine, procedere lungo un percorso che lui ha disegnato per provare a limitare i danni da schegge impazzite. D’altronde, il nervosismo nelle truppe sta salendo da settimane. C’è la questione spinosa delle candidature, innanzitutto. I posti sono pochi, i sondaggi non entusiasmanti, e tanti nomi resteranno fuori dai giochi. Come quello del professore anti-euro ed europarlamentare uscente Antonio Maria Rinaldi, che sarebbe stato ricandidato nella circoscrizione Centro Italia, se qui non giocasse la sua partita anche la salviniana di ferro Susanna Ceccardi, che vuole essere sicura della rielezione. Si lotta per il poco spazio a disposizione. Sarà ancor meno se verrà candidato anche il generale Roberto Vannacci. Salvini continua a dire che gli «farebbe piacere. È una persona che stimo». Ma il capogruppo Romeo […] sembra tutt’altro che felice: «Tante idee che Vannacci ha espresso non sono condivise da una parte della base della Lega e non le condivido neanche io». Romeo, forse è una casualità, forse no, non parteciperà alla kermesse del gruppo sovranista della Lega, Identità e democrazia, domani a Roma. Proprio in quest’occasione, Salvini potrebbe annunciare la candidatura di Vannacci. Ci saranno tutti i suoi alleati delle ultradestre europee, dai tedeschi di Afd (che Antonio Tajani chiama «nazisti»), fino agli xenofobi portoghesi di Chega. La francese Marine Le Pen manderà solo un video […] Ma non chiamatela «internazionale nera», chiede Salvini. Per lui si tratta, piuttosto, di «1. 500 persone pacifiche, tranquille, sorridenti, determinate». Arriveranno delegazioni da Lisbona, Parigi, Vienna, Bruxelles, anche da Washington, dove Donald Trump […] riceve i complimenti social di Salvini: «Il popolo è sovrano, ma non lo dico più, altrimenti qualcuno si offende», dice il leghista, non pago delle polemiche nate da una frase simile, ma riferita alla rielezione di Vladimir Putin. Il segretario leghista scommette però che l’evento di Roma non sarà un flop: «Abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni perché non ci sta più posto», sostiene. Eppure, le poltrone riservate ai leghisti saranno poche. Ci saranno i ministri, precettati, ma nessun governatore e pochi, pochissimi parlamentari. Il capogruppo Molinari controvoglia ci sarà, ma buona parte dei deputati non lo seguiranno. Al Senato, storia simile. Rischia di non esserci Romeo e Gian Marco Centinaio è sicuro: resterà a casa.

2. SALVINI CEDE AI BIG DELLA LEGA E ANNUNCIA IL CONGRESSO IN AUTUNNO

Estratto dell’articolo di E.LA. per “la Repubblica”

Matteo Salvini cede al pressing dei big della Lega, sempre più insofferenti, e concede il congresso: si svolgerà in autunno. […] La decisione arriva al termine di un consiglio federale lungo tre ore, sofferto. La decisione di andare al congresso viene presa per smorzare le tensioni in vista delle Europee: alle 23 il leader lascia la Camera assicurando che «c’è compattezza» e annunciando che in vista delle elezioni del 9 giugno i capigruppo, il ministro Giorgetti, il governatore Fedriga e un sindaco «lavoreranno insieme sul programma». Nei fatti c’è una tregua, in cambio di un’apertura del capo del Carroccio, ritenuto poco incline all’ascolto, a fronte di un crollo nei dati elettorali. Salvini dice ai suoi di essere convinto che il partito centrerà un risultato a doppia cifra. In una nota diffusa a tarda ora viene ribadito che il partito è «alternativo ai socialisti, alle sinistre e a von der Leyen». Nel consiglio federale va in scena la guerra sulle liste. Salvini è costretto a frenare su Vannacci. Qualcuno si attendeva già ieri l’annuncio della candidatura del generale ma il leader congela tutto: «Vannacci sì, Vannacci no, Vannacci forse: è una persona che stimo, c’è un ragionamento aperto e decideremo entrambi il destino comune. A me farebbe sicuramente piacere». Salvini sottolinea che «c’è un mese di tempo per le liste ». Non c’è il sì dell’ufficiale, che sa che nella Lega ci sono resistenze sulla sua candidatura. «Tante idee che Vannacci ha espresso non sono condivise da una parte della base e non le condivido neanche io in alcuni contesti – dice il capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo – . Ma al di là di questo lui ha avuto il coraggio di difendere la libertà di pensiero nel mondo del politicamente corretto. In un partito come la Lega, che difende tutte le libertà, ci può stare la sua candidatura». […]