RASSEGNA STAMPA – PALAZZO CHIGI IN ANSIA. DOMANI LA TEMUTA VALUTAZIONE SUL NOSTRO DEBITO…

(nella foto Christine-Lagarde e Giorgia Meloni)

 

(fonte DAGOREPORT)

Domani è il giorno della verità per i conti italiani: a borse chiuse arriverà l’aggiornamento dell’agenzia di rating americana, Moody’s. Si tratta di un giudizio fondamentale per le sorti del nostro Paese, e del governo di Giorgia Meloni: attualmente il rating è Baa3, con outlook negativo,  a un passo dal livello “junk” (spazzatura). Se domani arrivasse il declassamento, per i nostri titoli di Stato sarebbe la catastrofe. Lo spread schizzerebbe, e torneremmo immediatamente al 2011, quando le “pressioni” dei mercati costrinsero Silvio Berlusconi a dimettersi. A proposito di pressioni, Christine Lagarde nelle ultime ore è attivissima. La presidente della Bce sta attuando una potente “moral suasion” affinché il debito italiano non venga declassato. Il motivo? La Banca Centrale Europea ha nel suo capiente pancione una quantità enorme di Bot e Btp: a settembre 2023, come riportava Walter Galbiati sulla newsletter Outlook di “Repubblica”, il controvalore dei titoli pubblici italiani detenuti da Francoforte era pari a 716 miliardi di euro (remember “Whatever it takes”?). Se quei bond diventassero carta straccia, per la cofana bianca francese sarebbe un bruttissimo colpo. Insomma, anche la cofana bianca è preoccupata per la tenuta dell’Italia, come del resto lo sono a Washington: mandare in default un paese del G7, cruciale per la stabilità del Mediterraneo, soprattutto con la guerra in Medioriente, non si può.