NEL PRINCIPATO DI RENDE SI TORNA A VOTARE….( 3 )

NEL PRINCIPATO DI RENDE SI TORNA A VOTARE….( 3 )

Ma con chi dovrà vedersela Marcello Manna se confermerà la sua ricandidatura ?Il primo ad annunciare la sua candidatura, con anni di anticipo, è stato Sergio Tursi Prato personaggio ben noto della vita politica rendese, in passato vicinissimo a Sandro Principe salvo poi eclissarsi per un lungo periodo dalla scena politica.

Laico dichiarato per appartenenza, alto dirigente dell’ordinamento scolastico ha annunciato la sua candidatura a sindaco fuori dagli schemi di partito, come candidatura civica offerta agli spiriti liberi e alla cittadinanza attiva che non si identifica con i partiti.

C’è poi la candidatura di Mimmo Talarico, figura centrale della politica rendese ormai con un carico di esperienze politiche che ne fanno un protagonista. Già assessore all’urbanistica  con Sandro Principe sindaco, non ha esitato a contendergli la carica di primo cittadino ottenendo un risultato di rilievo quando ancora la leadership di Sandro Principe era incontrastata  e data per vincente.Talarico è stato consigliere regionale per una legislatura distinguendosi per la serietà e la consapevolezza con cui ha svolto il suo ruolo. Eretico e fuoriuscito  dal vecchio PCI  deve fare i conti, a ogni consultazione elettorale che lo riguardi,  con il rancore che gli riservano quelli della vecchia “Ditta”.La sua proposta di individuare il candidato a sindaco di Rende attraverso primarie di area non è stata accettata e questo lo ha convinto a correre in solitaria, salvo alleanze con eventuali liste civiche. Coltiva la politica a livelli qualificati ed ha avuto contatti diretti con Di Pietro per Italia dei Valori, Pippo Civati fuoriuscito dal PD  e Luigi De Magistris oggi sindaco di Napoli e leader di DEMA.

Il suo programma politico, centrato su una sana e trasparente amministrazione delle risorse, punta molto sulla componente culturale in sinergia con la vita culturale del capoluogo.L’iniziativa più recente di “Attiva Rende ”, la formazione politica in cui si riconosce e di cui è leader, è stata l’incontro con i tre candidati alla carica di rettore dell’Unical nella prospettiva possibile di fare di Rende una città universitaria. Viene dato favorito per un eventuale ballottaggio con Manna ma è presto per dirlo.

Altra candidatura che va prendendo corpo è quella di Massimiliano De Rose, avvocato e consigliere di opposizione uscente, uno dei più attivi in consiglio e fermamente critico nei confronti della gestione del sindaco uscente Marcello Manna. La sua candidatura, sostenuta dai consiglieri uscenti Petrassi, De Rango oggi consigliere provinciale , ha come tutor politico  il consigliere regionale Orlandino Greco  che guida il movimento Italia del Meridione. Non è detto che la candidatura di De Rose vada letta come candidatura di bandiera dell’Italia del Meridione. Molto dipenderà dalle alleanze che si riuscirà a concretizzare fermo restando che il primo obiettivo da conseguire è andare al ballottaggio. Si vedrà con chi.

La candidatura più attesa,ovviamente, è quella ispirata da Sandro Principe che, contrariamente a quanto va affermando, non ha effettuato alcun distacco dalla politica rendese a favore delle relazioni sociali e degli affetti familiari. Pur alle prese con una vicenda giudiziaria pesante ma largamente ritenuta priva di fondamento dai cittadini di Rende quanto a collusioni con ambienti mafiosi, Principe non ha rinunciato a intervenire nelle vicende rendesi rilevando puntigliosamente tutte le inefficienze in quota al sindaco in carica, a volte con eccessi verbali di cui ha saputo riconoscere la gravità, l’estemporaneità e l’arbitrarietà. “Insieme per Rende” è la formazione politica che esprime le sue posizioni all’interno di un quadro politico contrastato con un PD  frantumato  nell’appartenenza a correnti interne contrapposte. Sandro Principe è un politico consumato avendo conosciuto le lusinghe del governo nazionale come sottosegretario e la soddisfazione di avere avuto voce nella direzione del PSI quando Craxi ne era l’incontrastato e altero leader.

Principe porta consapevolmente la responsabilità di avere sbagliato il candidato a sindaco da contrapporre a Marcello Manna. Sarà pure vero, in toto o in parte, ma l’errore è stato anche quello di manovrare troppo scopertamente la candidatura di Verre togliendole prestigio e spessore. Nel risultato finale  che ha portato Manna alla carica di primo cittadino hanno giocato più situazioni e ragioni, certamente non ultime le traumatiche dimissioni di Vittorio  Cavalcanti. Sandro Principe ha accusato il colpo, arrivando a riconoscere anche quanto abbia influito il dato caratteriale sui risultati amministrativi delle sue gestioni e, pur fra alti e bassi umorali, non ha mancato occasione per far sentire la sua voce.

L’ultima sortita è di qualche giorno fa ritenendosi chiamato in causa da un riferimento a un non meglio precisato “notabilato” politico rendese ormai da considerarsi relegato al passato. Nervosa e sanguigna è stata la reazione di Principe che si è chiesto,retoricamente, cosa hanno gli altri (cioè quelli che parlano di notabilato) per Rende, quali meriti, quali realizzazioni possono rivendicare mentre per sé e per gli anni che è stato alla guida delle amministrazioni rivendica a suo merito scuole,chiese,musei,piazze,strade,viali,ponti,parchi,quartieri vivibili,aree industriali,centri commerciali, espropri per l’università.

Ironica, ma flebile e inascoltata, è stata l’argomentazione  di chi ha risposto che, essendoci stato lui per lunghissimi anni alla guida del Comune, gli altri non hanno avuto spazio per conseguire possibili meriti.

Ora ci si chiede chi sarà il candidato di Sandro Principe se, come lui asserisce, non pensa proprio a una sua diretta candidatura.Si fa il nome di Alessandro De Rango, in pratica un suo figlioccio per averlo  visto crescere nella lunghissima frequentazione col padre Raffaele De Rango, altra figura storica e di primo piano della politica rendese.

Alessandro De Rango sarebbe un candidato altamente spendibile per il suo profilo politico, l’autonomia di giudizio e uno stile istituzionale che concede molto poco al chiacchiericcio di corridoio e di retrobottega. Figlio d’arte, non gli difetta la cultura di governo e certamente vuol dire molto se potrà fare affidamento sull’esperienza e i consigli di Sandro Principe. Il problema,però, si ripropone come per il passato. Saprà Sandro Principe resistere alla pulsione di sovrapporsi all’immagine del candidato?  Troverà il modo di  rendere credibile che il sindaco sarà a tutti gli effetti,nella forma e nella sostanza, il candidato che lui sostiene ? A parere di chi conosce cose e persone della vita politica di Rende la partita si gioca su questo non secondario concetto. In fondo Principe , col suo cursus honorum, ha fatto il suo tempo per tornare a occuparsi di esperienze già vissute. Deve semplicemente forzare il suo carattere e con Alessandro De Rango la rivincita è possibile.

Ovviamente vale anche per lui che il primo obiettivo da conseguire è quello di andare al ballottaggio.E non è detto che sia con Marcello Manna.