Governare la Calabria (2)

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“NON E’ VERO CHE CON LA CULTURA NON SI MANGIA:OLIVERIO HA DATO DA MANGIARE A TUTTI…..”

La polemica,i mugugni e i mal di pancia erano previsti ma non tali da alimentare una polemica che stenta a spegnersi.Con i ritardi che gli sono abituali e congeniali nell’azione di governo,unitamente ad una siderale lontananza dalla cultura e dalle sue articolazioni, Oliverio soltanto il 4 agosto ha aperto il portello di scorrimento dei finanziamenti alle manifestazioni culturali che nella stagione estiva dovrebbero supportare l’offerta turistica.La spesa,quest’anno, è cresciuta, a quanto pare:da 4 a 6 milioni .E’ comprensibile che Oliverio sia stato assoggettato a pressioni di ogni genere da parte dei consiglieri regionali per ottenere contributi destinati alle fameliche clientele che spiegano ampiamente il livello culturale degli eletti ma Oliverio è andato oltre.Ha usato i finanziamenti alle manifestazioni culturali per immettere e legittimare, a spese della Regione, negli eventi dell’estate i rigurgiti crapuloni di costumanze enogastronomiche che dovrebbero trovare spazio in altri perimetri della spesa regionale che non sia quello della cultura.E’ una mortificazione che non si può accettare, senza nulla togliere all’appeal che può esercitare una serata a base di lagane e ceci,fritture varie,sughi di capra e parmigiane di melanzane.E il fatto che queste sagre facciano registrare grande partecipazione di pubblico non giustificano l’oltraggio alla cultura.Si crei un capitolo di spesa riguardante usi e tradizioni della cucina calabrese e,in tutta trasparenza, si decida come finanziare le manifestazioni connesse.Ma mettere insieme e sullo stesso piano iniziative commerciali a fine di lucro ed eventi culturali prestigiosi senza fini di lucro è una commistione che soltanto un ceto politico sprovveduto, subcolto, clientelare e incontrovertibilmente di modeste sensibilità può concepire.Ecco,quindi,dimostrato che non è vero che la cultura non dà da mangiare.Nella Calabria saudita di Mario Oliverio la spesa per la cultura dà da mangiare a tutti, sindaci,assessori,artisti in affanno, ristoratori a corto di clienti,imprese di luminarie ,bancarelle e pelletterie extra-comunitarie.Tutto ci può stare e Oliverio non viene meno al suo profilo di statista anche in questa occasione.Il problema è che il futuro promette di peggio con la Regione in mano a lui e alla consorteria che lo sostiene politicamente.C’è solo da sperare che la Corte costituzionale chiamata a pronunciarsi,in ottobre,circa la legittimità della legge elettorale che ha regolato l’elezione di Oliverio e del consiglio in carica decreti lo scioglimento del consiglio regionale rinviando a nuove elezioni. Ma non è Wanda Ferro, antagonista di Oliverio e beneficiaria di centinaia di migliaia di voti e tenuta fuori dal consiglio che,eventualmente,dovremo ringraziare per il suo ricorso ma la vecchia “balena bianca” o, almeno, quello che rimane.E’ la Democrazia Cristiana che ha denunciato l’illegittimità della legge elettorale e chiesto il conseguente annullamento delle elezioni.

Se gli dei vorranno ispirare i membri della Corte e manderanno a casa Oliverio, avremo mille ragioni per festeggiare a lungo e, siccome sarà festa di popolo, daremo all’enogastronomia regionale l’importanza e il prestigio che merita.