DOMENICA A RENDE BALLOTTAGGIO A RISCHIO SATIRA…..

DOMENICA A RENDE BALLOTTAGGIO A RISCHIO SATIRA…..

Andiamo per ordine. I “fuori onda” sono all’ordine del giorno negli studi televisivi dove ,oltre ai microfoni sulla cravatta o sul bavero della giacca, esistono i microfoni da tavolo piatti  che captano  tutto ciò che viene detto in studio durante la trasmissione,compresi i break per gli inserti pubblicitari. Se la trasmissione è in diretta, va in onda tutto il sonoro che c’è in studio e nessuno può fermarlo se non la regia ma per inconvenienti tecnici rilevanti che danneggiano la trasmissione. Il conduttore in studio, comunque,ha la responsabilità di tutto ciò che accade.

 

Durante il faccia a faccia Manna-Principe, il passaggio in cui Principe scade nel dialetto naif e nell’espressione picaresca del laccio e della capocchia,  viene fatto passare per un “fuori onda “ ma, a quanto pare, un fuori onda non era se è stato confermato che la trasmissione era registrata. Il fuori onda si verifica quando,in diretta dallo studio, si ferma la trasmissione  per dare modo alla regia di mettere in onda gli spot commerciali programmati.Se durante questa interruzione momentanea qualcuno dei presenti in studio esprime opinioni o apprezzamenti o interloquisce con qualcuno, convinto di non essere ripreso e registrato, può accadere che la regia non ha staccato o abbassato i microfoni dello studio né le telecamere per cui tutto viene registrato appunto “fuori” onda, cioè fuori da ciò che  si è mandato in onda prima dell’interruzione e fuori da ciò con cui si prosegue quando riprende la “diretta”.

Questa premessa è necessaria per capire come sono andate effettivamente le cose, da un punto di vista tecnico-mediatico, considerate le polemiche e le strumentalizzazioni che ne sono seguite. Nel merito delle cose dette ognuno può giudicare secondo le proprie sensibilità e valutare la portata politica dello “scivolone” picaresco di Sandro Principe. Se gli si vogliono concedere le “attenuanti generiche” bisogna tenere conto, per come da lui affermato, che riteneva di non essere né ripreso né audioregistrato. Da qui la richiesta avanzata da suoi sostenitori di “tagliare” il passaggio incriminato considerato che, per come ammesso dalla stessa emittente nel TG di mercoledi 5, la trasmissione era registrata e non in diretta. E’ comprensibile che a una richiesta di “taglio” sia sia fermamente opposto il sindaco uscente Marcello Manna, il quale ha subito realizzato l’assist che involontariamente Principe gli aveva dato nel faccia a faccia in studio. In politica non esistono rinunce a vantaggi conseguiti, non si fanno regali all’avversario e si cerca di realizzare il massimo della convenienza. Figurarsi poi  in una fase politica delicata come quella del ballottaggio. Non c’è spazio per le “anime belle”  che vedono il mondo in rosa.

Detto questo una riflessione va fatta sull’esplosione mediatica che ne è seguita quando il passaggio incriminato dell’intervista ha preso l’abbrivo “virale” sui social. Improvvisamente una campagna anemica e prevalentemente condotta sott’acqua si è incendiata ma non  sui temi del dibattito e dello scontro politico bensì sul laccio e la capocchia diventati il mantra di una sobillazione mediatica.

Non è dato prevedere che influenza avrà l’accaduto sul voto di domenica anche perché ha preso il sopravvento la satira e le argomentazioni politiche di Manna e di Principe durante il faccia a faccia sono state trascurate se non ignorate.Il rischio pertanto è, per quanto contenuto, che domenica si vada a votare –è il caso di dirlo-“ a capocchia” facendo così torto sia a Manna che a Principe che andrebbero valutati col metro dei programmi annunciati e degli impegni presi con gli elettori.