GOVERNO LEGA-5STELLE : LI INSEGUIRANNO CON I FORCONI….

GOVERNO LEGA-5STELLE : LI INSEGUIRANNO CON I FORCONI….

Sarà pure- come afferma il presidente Conte-un anno bellissimo ma i segnali che arrivano dalle agenzie di rating e dagli uffici di Bruxelles che controllano i nostri conti vanno in tutt’altra direzione.

I numeri dicono che dalla recessione tecnica stiamo entrando nella recessione reale e, se così dovesse essere, vorrà dire che con la caduta del fatturato industriale e la minore ricchezza prodotta (PIL), ci sarà da tirare la cinghia e ci sarà perdita di posti di lavoro. In una parola saremo più poveri e non si vede dove il governo in carica prenderà i miliardi necessari per coprire i buchi e non incorrere nelle sanzioni di Bruxelles.

Salvini e Di Maio si dicono sicuri che,invece, ci sarà “crescita” (Di Maio addirittura prevede un boom) e che fra “quota 100” e reddito di cittadinanza finalizzato al lavoro ci sarà nuova occupazione.

Se poi andiamo ai numeri che vengono dalla Sardegna, dove si è votato per il rinnovo del consiglio regionale, ci dicono che i 5 Stelle sono in caduta libera (in Sardegna dal 42 % delle politiche a circa il 10% di oggi) ma Di Maio afferma che il M5Stelle è vivo e vegeto mentre il presidente Conte assicura che il voto in Sardegna non avrà ripercussioni sul “suo” governo. Matteo Salvini, che subisce una fase di arresto rispetto ai sondaggi, pur risultando determinante per la vittoria del centrodestra, assicura anche lui che il governo andrà avanti e rivendica di aver sconfitto 6 a zero il PD. Non dice però che fra i suoi più stretti collaboratori ha preso corpo la preoccupazione che, per contagio politico, il MStelle possa, dopo Abruzzo e Sardegna, coinvolgere la Lega nella caduta.

Perché sarà pure vero che Lega e 5Stelle ,per la diversità di obiettivi, di base sociale e posizionamento geografico, sono legati da un “contratto” da cui discende l’alleanza politica per realizzarlo ma l’anno che stiamo vivendo non diventerà bellissimo, non ci sarà la crescita, meno che mai il boom di Di Maio e a quelli che andranno in pensione con quota 100 non corrisponderanno altrettante assunzioni. Ci sarà,invece, da piangere perché bisognerà ricorrere a nuova tassazione, aumento dell’IVA e -perché no?-una “patrimoniale” che soltanto chi è ricco potrà sopportare agevolmente.Ma i ricchi sono pochi, a fronte di una popolazione di 60 milioni con le sue sacche di povertà e, da che mondo  è mondo, è sempre al tanto evocato “popolo” che si fa pagare il prezzo degli errori commessi da chi governa.

Anche il reddito di cittadinanza, così come l’hanno concepito, se ci sarà recessione e disoccupazione, si rivelerà un insulto per chi ha perso il lavoro che aveva a parte le false residenze e le false separazioni coniugali. E a quel punto la Lega non potrà chiamarsi fuori mentre cittadini delusi e molto incazzati andranno presumibilmente sotto casa di Beppe Grillo a chiedergli conto non della rivoluzione mancata ma dei danni fatti, in tutte le direzioni, dal governo del cambiamento messo in mano a improvvisati “statisti” ostinati a promettere benessere e crescita quando tutte le previsioni, di fonti autorevoli, affermavano il contrario.Il crollo del M5Stelle in Sardegna riflette, comunque lo si voglia intendere,una bocciatura del governo cosiddetto del cambiamento.

A farla breve 5Stelle e Lega rischiano i “forconi”, metafora delle popolazioni che si ribellano alle sofferenze e ai disagi che discendono da chi governa. I “forconi” evocano realtà rurali e nelle città oggi sarebbero introvabili ma, al posto dei forconi ci sono le urne elettorali.Quelle che in democrazia  premiano o castigano.Come in Sardegna.