IL DISCORSO DI MATTARELLA: SE LO POTEVA RISPARMIARE….

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 31-01-2015 Roma Politica I Presidenti di Camera e Senato annunciano a Sergio Mattarella l'elezione a Presidente della Repubblica Nella foto Sergio Mattarella Photo Roberto Monaldo / LaPresse 31-01-2015 Rome (Italy) The Presidents of the Chamber of Deputies and Senate go to Sergio Mattarella to announce the election for President of the Republic In the photo Sergio Mattarella

IL DISCORSO DI MATTARELLA: SE LO POTEVA RISPARMIARE….

Che sia un appuntamento da non trascurare, quello del capo dello Stato la sera del 31 dicembre, è nelle sensibilità di gran parte degli italiani.Non è che ci si aspetti chissà che ma,attraverso le sue parole,le sue omissioni o le sue marcature, si può capire in che misura è coinvolto con le manovre del potere e a che distanza si pone dai problemi reali del Paese.Diciamo subito che Mattarella merita più rispetto di coloro che lo hanno eletto a capo dello Stato ma ci è sembrato fuori del tempo,lontano dai drammi  contemporanei nella loro urgenza e gravità .Un discorso ovvio e stucchevole quello di fine anno,più che mai di circostanza, di pura descrizione delle emergenze di cui soffre il Paese.Ma,per poterlo criticare,bisogna fare una premessa e cioè bisogna intendersi su chi e che cosa rappresenta il capo dello Stato, al di là della tautologia che dello Stato è il capo.L’interrogativo che viene da porsi, considerate le responsabilità che  implica la carica, è se quando si rivolge agli italiani parla a nome delle istituzioni e di chi le rappresenta o a nome di chi, con le istituzioni e le rappresenta, ha a che fare ogni giorno e cioè i cittadini di questo meraviglioso  e disgraziato Paese. Perché se pensava e pensa che gli italiani siano poco informati e attenti alla mancanza di lavoro, al dramma dell’immigrazione,al Mezzogiorno che rimane indietro,al terrorismo col quale dobbiamo convivere, all’Europa alla quale non possiamo rinunciare,alle disuguaglianze sociali in aumento,incubatrici di  nuove povertà, si tranquillizzi.Gli italiani c’erano arrivati da soli. Ci saremmo aspettati che nel merito avesse detto qualcosa circa gli interventi e le misure possibili e chi ha la responsabilità di pensarci visto che lui si è preso la responsabilità di non andare al voto anticipato,una volta condivisa,senza alternative possibili, la caduta del governo Renzi dando vita a un governo fotocopia di cui si ha difficoltà a coglierne l’utilità.E se la ragione dichiarata da Mattarella è la legge elettorale che va definita e approvata, si vedrà quanto peserà la sua autorevole influenza perchè non si perda tempo in manovre di palazzo dilatorie.Per il resto ci saremmo aspettati, dopo le gaffes del ministro Poletti sul referendum della CGIL e sui giovani che cercano lavoro all’estero, che dicesse qualcosa per quei 3 milioni e passa di italiani che hanno firmato la richiesta di referendum abrogativo per il jobs act e per i tanti giovani emigrati all’estero dove, se è vero che vi  trovano  lavoro, è vero altresì che  a volte vi trovano anche la morte. Attendiamo ancora di sapere chi paga per le torture,le sevizie e la morte di Giulio Regeni e se c’è un conto aperto con i servizi segreti egiziani dopo le dichiarazioni del capo del sindacato degli ambulanti che ha denunciato e consegnato Regeni ai suoi aguzzini.Dal capo dello Stato, che è anche presidente del CSM,ci saremmo aspettati un cenno su come funziona la giustizia nel nostro Paese e sulle sanzioni che arrivano dall’Alta Corte europea.Sul lavoro che i giovani non trovano ci avrebbe fatto piacere saper se, per Mattarella, quello che trovano con i voucher è sufficiente per avviare un progetto di vita. Quanto all’immigrazione fuori controllo e all’allarme sociale che l’accompagna, un capo dello Stato non se la può cavare col rispetto che si deve alla persona umana al di là della religione e del colore della sua pelle.Questo è lavoro per papa Francesco che, oltre a chiedere comprensione,compassione e solidarietà per chi fugge dalla fame e dalla guerra,tutti ovviamente figli di Dio, non ha mancato di rilevare come le disuguaglianze sociali emergenti siano il prodotto della corruzione dilagante e dell’egemonia del dio denaro.Ecco sulla corruzione Mattarella ha detto che c’è. Rimane da scoprire chi la produce,chi l’alimenta e chi ne gode,Insieme all’evasione fiscale.Se i poveri aumentano, i ceti intermedi scivolano sempre più verso la povertà e i ricchi, se pur non aumentano, diventano sempre più ricchi, c’è qualcosa che non va,signor presidente. Soprattutto se la ricchezza transita per le banche del nostro Paese che  presentano, e non da oggi, voragini miliardarie. Forse ci sono ricchezze accumulate che hanno nome e cognome  e percorsi privilegiati seguiti, nel pieno rispetto del ruolo delle banche,a quanto pare. Solo che quelle voragini ora le deve coprire lo Stato, cioè gli italiani, e chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato.Comunque,grazie per gli auguri,presidente.Dalla fisiognomica non si direbbe ma lei è un ottimista.