RASSEGNA STAMPA

      Nessun commento su RASSEGNA STAMPA

È STATA LA GUERRA PER I SOTTOSEGRETARI MA L’HA VINTA LA MELONI. BERLUSCONI E I SUOI FEDELISSIMI NON RIESCONO A IMPORRE IL CALABRESE MANGIALAVORI PERCHÉ DALLA MELONI CONSIDERATO COINVOLTO IN ATTI GIUDIZIARI. SI VA CONSOLIDANDO UNA LINEA DURA VERSO LE RICHIESTE DI FORZA ITALIA MOLTO PROSSIMA AL ” PRENDERE O LASCIARE”, SEGNO CHE I VOTI TROVATI PER L’ELEZIONE DI LA RUSSA SONO PROIETTATI AD AUMENTARE CON ABBANDONI DI FORZA ITALIA. BERLUSCONI NON MORDE PIÙ E I SONDAGGI NON GLI SONO FAVOREVOLI MA PER LE SUE AZIENDE HA PIAZZATO GLI UOMINI GIUSTI AL POSTO GIUSTO.

Articolo di Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

Ultima telefonata di Silvio Berlusconi a Giorgia Meloni, ieri mattina. Penultima domenica sera. Oggetto: l’ingresso del calabrese Giuseppe Mangialavori nel governo. Preghiera reiterata del Cavaliere, sollecitato da Licia Ronzulli, preghiera fondata sul fatto che Forza Italia deve avere una rappresentanza calabrese visto che lì ha preso più voti che nelle altre regioni italiane. Risposta di Giorgia Meloni, negativa due volte: non se ne parla, dammi un altro nome. «Sarebbe la fine del garantismo», aveva dichiarato l’azzurro Giorgio Mulè due giorni fa. «Sarebbe» se Mangialavori (mai indagato, ma secondo alcune inchieste locali sfiorato dal sospetto di avere relazioni con ambienti finiti sotto la lente della magistratura) fosse rimasto fuori dal governo. Ieri Meloni ha mantenuto la sua posizione, ha comunicato la squadra di Forza Italia nel governo, con l’assenza dell’esponente calabrese. L’inizio del rapporto governativo fra gli azzurri e il presidente del Consiglio continua ad essere in bianco e nero. Forza Italia viene esclusa da alcuni posti che reclama (è vistosa anche la decisione del premier sul Viminale, dove Paolo Barelli, molto vicino ad Antonio Tajani, viene escluso dalle deleghe distribuite per il ministero dell’Interno), incassa più volte, ma il partito sembra aver voglia anche di reagire con un atteggiamento da «guastatore». Sul Covid sia Licia Ronzulli che Alessandro Cattaneo, i due capigruppo in Parlamento (ancorché a parole soddisfatti dalla squadra dei sottosegretari e dei viceministri), non sono d’accordo su tutto e lo mettono per iscritto. Cattaneo condivide le parole di Sergio Mattarella di pochi giorni fa, quell’invito alla prudenza e non considerare tutto finito. E anche la decisione della Meloni di richiamare in servizio i medici no vax finisce fra le critiche: «Un medico no vax è un ossimoro», dichiara Cattaneo. Anche sull’ergastolo ostativo Forza Italia fa buon viso a cattivo gioco: non è d’accordo sul principio, il decreto approvato è troppo poco garantista, ma è anche vero che la Meloni stessa ha spiegato che si trattava di un corsa contro il tempo per evitare una pronuncia della Consulta sul destino dei mafiosi che non si sono pentiti. E dunque, nonostante nelle chat interne degli azzurri venga sottolineato che FdI proprio sul testo passato ieri in Cdm si astenne in Parlamento, alla fine tutti, o quasi, almeno ufficialmente, sono contenti. Certo, poi ci sono anche gli applausi: sia Licia Ronzulli che Maurizio Gasparri sono più che soddisfatti delle prime mosse del ministro Piantedosi, e fanno una nota per farlo sapere. Molto bene le norme e la stretta sui rave party. Ma c’è sempre Berlusconi che continua ad agitare le acque sulla crisi ucraina: le ultime parole continuano a far discutere, nonostante le rassicurazioni quotidiane che manda Antonio Tajani dalla Farnesina. Forza Italia è garanzia di atlantismo, di vicinanza agli Stati Uniti, di coerenza con lo spirito e le dinamiche dell’Unione europea, ma il Cavaliere continua a dare versioni personali del conflitto fra Mosca e Kiev. L’ultima è un suo suggerimento sui negoziati di pace: dare al governo Zelensky denaro, «molte centinaia di milioni di dollari» e non armi, allora magari gli ucraini potrebbero rinunciare alle pretese di riconquistare la Crimea. Di certo Giorgia Meloni non ha gradito, ma è una dinamica che probabilmente si ripeterà. Sotto il segno positivo, almeno per Forza Italia, è la conferma di due posti chiesti a gran forza e ricevuti: il posto da viceministro del Mise per Valentino Valentini, storico collaboratore della politica estera del Cavaliere, e quello da vice Guardasigilli per Paolo Sisto. In questo caso la Meloni ha accontentato pienamente Berlusconi. Alla fine, al posto di Mangialavori, è andata al governo la calabrese Maria Tripodi. mentre un fedelissimo di Licia Ronzulli, Alberto Barachini ha ottenuto le deleghe all’Editoria a Palazzo Chigi. «Complimenti e auguri di buon lavoro tutti gli esponenti di Forza Italia nominati Sottosegretari di Stato, c’è molto da fare per rilanciare l’Italia», scrivono a fine giornata sia Ronzulli che Cattaneo.