RASSEGNA STAMPA

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È UN PO’ DIFFICILE PENSARE CHE LE TURBOLENZE CHE AGITANO IL CENTRODESTRA SIANO RICONDUCIBILI ALLA RONZULLI PER IL SUO PESO IN FORZA ITALIA E PER LA FIDUCIA CHE HA IN LEI BERLUSCONI. PIU’ REALISTICO PENSARE CHE ATTRAVERSO LA RONZULLI SI VOGLIA COLPIRE E NEUTRALIZZARE BERLUSCONI SPACCANDOGLI IL PARTITO CON UNA SCISSIONE. PUO’ DARSI MA NON SARÀ AGEVOLE. I FIGLI DI BERLUSCONI ADDEBITANO ALLA RONZULLI LA CAUSA DELL’ UMILIAZIONE SUBITA DAL PADRE IL GIORNO DEL SUO RITORNO IN SENATO.

articolo di Giulia Merlo per www.editorialedomani.it

Dentro Forza Italia il clima è tesissimo. Oggi il gruppo ha votato il candidato leghista alla presidenza della Camera, Lorenzo Fontana, per non incrinare anche il rapporto con la Lega. Garante se ne è fatto il coordinatore Antonio Tajani, che sin dalla mattinata ha indicato la linea e in Transatlantico ha parlato a lungo con Guido Crosetto. «Di difesa», dicono. Il tema per Forza Italia, infatti, ora è solo legato ai ministeri. L’accordo, prima del disastro al Senato, era che il partito sarebbe stato ripagato a livello di esecutivo per il passo indietro sulle camere. Ora invece l’obiettivo è preservare i posti promessi e che ora Giorgia Meloni fa traballare, dopo il mancato voto a La Russa. I parlamentari stanno cercando di limitare i danni e la missione è «convincere Licia Ronzulli al passo indietro». A nessuno è piaciuta la mossa di provare a forzare la mano al Senato e il sospetto è che l’iniziativa sia stata influenzata da Ronzulli. Lei avrebbe negato, dicendo che Berlusconi ha scelto da solo le mosse d’aula, ma in pochi sono disposti a crederle. Anche ad Arcore. I figli e in particolare Marina Berlusconi, infatti, sarebbero molto arrabbiati con la senatrice lombarda per l’umiliazione subita dal padre al primo giorno di Senato, che doveva essere il suo grande ritorno. «Marina aveva avvertito la sera prima che Meloni avrebbe trovato i voti altrove e che il Cavaliere andava difeso». La figlia maggiore di Berlusconi, da sempre molto influente sulla politica di FI, addirittura non risponderebbe più a Ronzulli. Lo scontro rientrerà, scommettono tutti, ma ora la richiesta è quella di abbassare i toni. «Vanno messe da parte le rivalità e i dissidi interni, nell’interesse di Berlusconi e del partito», dice una deputata di FI, «lavorando alla compattezza del centrodestra perché la legislatura è lunga». Con questo argomento si sta provando a convincere Ronzulli al passo indietro: ci saranno altre occasioni, presto, di ottenere qualcosa. Questo è il momento del passo indietro nell’interesse collettivo. Un passo indietro che Berlusconi, però, non le sta chiedendo.