NELLA CAMPAGNA ELETTORALE FA IRRUZIONE IL LIBRO DI CASTAGNA E KOSTNER…

Doveva essere la programmata presentazione di un libro nell’ambito della fortunata rassegna “Un mare di libri” che ogni estate il comune di Diamante offre ai suoi numerosi vacanzieri e visitatori e la location era Piazzetta S.Biagio, uno dei “larghi” più suggestivi deputato, insieme a Largo Savonarola, alle attività culturali. Il libro in programma, in tour a tutte le latitudini della Calabria,ultimo successo della Luigi Pellegrini Editore, è “Un leader al contrario”, un confronto a tutto campo fra Roberto Castagna, storico segretario della UIL calabrese e Francesco Kostner, giornalista-saggista che usa l’intervista per rivisitare la storia a fronte dell’attualità attraverso le domande che pone e che intrecciano la vita privata, civile e politica dei personaggi intervistati. A riprendere e trasmettere in diretta l’incontro l’emittente Telediamante in sintonia con l’emittente dell’area urbana cosentina, fruibile digitando www.camtele3tv.it, entrambe dirette da Antonlivio Perfetti richiesto di officiare la presentazione del libro.

Il titolo del libro “Un leader al contrario” porta a pensare che tratta la biografia di un dirigente sindacale che per 50 anni è stato protagonista,soprattutto in Calabria, delle lotte sociali e della battaglia politica per portare la Calabria fuori dall’arretratezza e dal sottosviluppo tra successi,sconfitte,frustrazioni e conflitti con chi nell’arretratezza e nel sottosviluppo ha costruito rendite di posizione, privilegi e carriere elettorali. Castagna rivendica le battaglie che da sindacalista UIL ha portato avanti ma non si sottrae, incalzato dalle domande di Kostner, all’autocritica e riconosce che non sempre la rappresentanza sindacale si è dimostrata all’altezza del livello dello scontro, degli interessi in gioco e dei gruppi di potere che manovrano le forze politiche.

Il libro di Castagna e Kostner è certamente un libro biografico per il ruolo centrale di Castagna ma, alla fine delle 320 pagine, con prefazione di PierPaolo Bombardieri , attuale segretario nazionale dell’UIL e la postfazione di Giorgio Benvenuto, storico segretario nazionale dell’UIL nel fuoco degli anni 70, quel che rimane è l’impietosa analisi che Castagna fa delle responsabilità di chi ha tenuto e tiene la Calabria nelle condizioni di arretratezza e di emergenze plurime.

Si va dal lavoro che non c’è al precariato diffuso, ai giovani che cercano lavoro fuori regione, al disastro sanitario, ai “pacchetti” dei governi nazionali, a cominciare dal “pacchetto Colombo”,risposta bluff ai “moti di Reggio”, al “Patto per la Calabria” del governo Renzi nel 2016 arenatosi chissà dove, fino al PNRR di corrente realizzazione e che trova il sud impreparato perchè inadeguato con la sua burocrazia a progettare e realizzare. Nel libro c’è il porto di Gioia Tauro con le sue potenzialità nel cuore del Mediterraneo e le logiche nordiste in favore dei porti del nord. Castagna non risparmia nessuno nella requisitoria che fa nei confronti della classe dirigente calabrese in generale e della rappresentanza politica in particolare, alla quale non risparmia il giudizio di inadeguatezza, ignoranza, incapacità di cogliere i problemi, totale assenza di cultura di governo.Impietosa la sua analisi, che sfiora anche la magistratura, quando afferma che scandali e inchieste non hanno mai portato,nella sanità come negli altri settori, alla individuazione dei responsabili e di chi ne ha tratto profitto. A cominciare dalla sanità, ridotta com’è, con un giro di miliardi che non si sa dove sono andati a finire, compresi i milioni assegnati per fronteggiare la pandemia dove dei115 milioni avuti di 77 non si ha notizia e questo spiega verosimilmente perchè dei 134 posti in terapia intensiva ne sono stati realizzati soltanto 4.

Ad oggi non è venuto fuori un solo nome dei responsabili del disastro sanitario perchè nella sanità tutto trova sintesi : politica,burocrazia, criminalità economica, bilanci falsi e non approvati, fatturazioni doppie, contenziosi giudiziari gestiti in favore dei creditori per gli interessi che maturano,centinaia di milioni di emigrazione sanitaria negli ospedali nel nord che senza i milioni della Calabria dovrebbero chiudere. Un business sul quale nessuno mostra interesse a indagare.Questo e altro nel libro di Castagna e Kostner che non risparmia nessuno e mette impietosamente sotto accusa quanti ,nelle istituzioni elettive, governatori,assessori e semplici consiglieri hanno, per incapacità,inadeguatezza e subalternità alla politica romana, consentito ignominie e discrimnazioni ai danni del sud , come “la spesa storica” concepita dai leghisti Giorgetti e Calderoli per sottrarre risorse ai comuni del Mezzogiorno.

In questa campagna elettorale truccata, con candidature blindate estranee ai territori e l’elettorato meridionale considerato serbatoio di voti manovrabili per gli scopi perseguiti dalle segreterie nazionali dei partiti, col dibattito politico incentrato su bollette gas ed elettricità, il libro di Castagna e Kostner fa irruzione e mette sul tavolo le tante questioni irrisolte, l’arretratezza cronica della Calabria e le responsabilità di chi, ai vari livelli, poteva agire e non ha agito in un contesto parassitario di privilegi e di autoreferenzialità con l’appannaggio di una indennità di carica mensile superiore al reddito annuo di un operaio inquadrato. Denuncia Castagna che, dopo la Sicilia, il consiglio regionale calabrese è quello che, per il suo funzionamento, costa (65 milioni ) più della Lombardia e il doppio dell’Emilia Romagna. I consiglieri regionali calabresi sono i più pagati. Se si passa alla rappresentanza parlamentare emerge l’inconsistenza,la vacuità, l’assoluta mancanza di ruolo e meno che mai di rappresentanza dei territori. Si ignora né danno conto di che cosa si occupino.

Concepito in tempi non sospetti, quando non si parlava di elezioni anticipate, il libro di Castagna e Kostner fa ora irruzione in piena campagna elettorale e pone a partiti e candidati il problema se far finta di nulla, facendo leva sui media compiacenti, o rispondere alle circostanziate critiche che Castagna sviluppa nei confronti del “sistema” calabrese che non esclude nessuna articolazione del potere politico-istituzionale, burocrazia e pubblica amministrazione incluse. Da qui il dovere morale prima che politico di dare ampia diffusione al libro di Castagna e Kostner, il cui ricavato è devoluto a ricordare il sindacalista UIL scomparso Angelo Bonaventura Ferri, per contrastare una campagna elettorale truccata e per fare un momento di verità sulle forze che in Calabria sull’arretratezza vivono e ingrassano e su quelle che l’arretratezza e chi la rappresenta vogliono sconfiggere. Il libro diventa così un invito,una sollecitazione indiretta a partecipare al voto, a valutare le candidature, a bocciare i mestieranti della politica e i carrieristi, a punire i partiti che li hanno candidati e a dare un voto che faccia saltare i giochi di palazzo e di chi irresponsabilmente e sciaguratamente ha messo in crisi il governo Draghi e fatto precipitare , per puro calcolo di potere,il Paese nel panico di un autunno di sacrifici e privazioni.

Antonlivio Perfetti

DALLE PAGINE DEL LIBRO

“ (Sulla crisi economica del 2008 ) …..la nostra regione pagò lo scotto di non poter contare su progetti adeguati. Aggiungo anche su una classe dirigente competente e di qualità. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e rappresentano l’impressionante,negativa certificazione di inadeguatezza di chi ha governato la Calabria-.e anche il sud-negli ultimi decenni.” (pag.62)

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Domanda:”E i nostri rappresentanti nazionali e regionali ?”

Risposta:” Non sono mai stati all’altezza della situazione. Hanno mostrato poca sensibilità. Esisteva e rimane troppa distanza tra il loro mondo e i problemi di migliaia di disperati……..chi ha uno stipendio dieci o quindici volte superiore a quello di un operaio guarda a questi drammi,umani e collettivi,quando ne ha voglia e sempre sperando che gli equilibri su cui la sua vita parlamentare si basa non vengano stravolti,cercando di sporcarsi le mani il meno possibile….” (pag.67)

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“….Inadeguati ma non fessi. Onestamente,ho sempre pensato di essere stato rappresentato da persone scaltre,furbe,insuperabili nel far perdere le tracce della loro “latitanza” in Parlamento,tranne poi trovare il modo- punto sempre misterioso e finanche inquietante-di farsi rieleggere”. (pag.68)

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Domanda (sul disastro sanitario) : “ Torna a galla l’antica,irrisolta questione dei responsabili che non si trovano mai.

Risposta:”Andranno individuati.O,per meglio dire, sono sotto gli occhi di tutti, e non da oggi.”(pag.85)

“”Va anche detto,però, che una sanità così combinata,al netto delle esperienze positive e delle strutture che funzionano,di cui senza dubbio non ci si deve dimenticare,è anche il frutto di una responsabilità collettiva,che tutti abbiamo il dovere di riconoscere “ (pag.87)

Ma come è stato possibile avere gente tanto stupida e superficiale alla guida della vostra sanità?” mi hanno chiesto alcuni dirigenti sindacali emiliani.” Roberto, la gente non può continuare a rimanere in silenzio,aspettando che questa vergogna cessi d’incanto. Bisogna fare le barricate,scendere in piazza,se necessario prendere i forconi...” (pag. 88 )

(Su COVID19)“ E mai un responsabile che venga chiamato a rispondere di ciò che,a seconda dei casi,ha fatto,evidentemente male, o non è stato capace di mettere in campo,il che è ancora peggio.”(pag.89)

(Sul disastro sanitario)- “Troppi problemi si trascinano da anni. sono convinto che se la magistratura avesse indagato a fondo, a seguito dei ricorsi e delle denunce presentati anche dal sindacato, oggi non parleremmo in questo modo.” (pag.90)….”Molti hanno costruito le proprie fortune elettorali proprio sulla sanità”.( pag.91) “” …..La fine del dramma,è il caso di dire,tutto calabrese, fatto di bilanci oscuri o inesistenti e, come ho detto,di responsabilità mai accertate. E, quando individuate,mai perseguite “ ( pag.97)

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“Ciò di cui abbiamo bisogno è una regione che rompa definitivamente ogni legame con quanti hanno causato ritardi, espresso incapacità progettuali, determinato il cattivo funzionamento della Pubblica Amministrazione e una patologica mancanza di trasparenza”.( pag.95)

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“La verità è che in Calabria,tra maggioranza e opposizione,c’è stata sempre una vera e propria commistione di interessi. Una sorta di convenienza a governare-formalmente distinti concretamente convergenti- che ha finito per snaturare il funzionamento delle istituzioni regionali. Una sorta di “volemose bene” che ha prodotto guasti devastanti. Non c’è dubbio che questo stato di cose sia anche il risultato della classe politica scadente che ha guidato la Calabria negli ultimi decenni”. ( pag.233)

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(Sui costi della politica): “ Facciamo i conti con una realtà a dir poco singolare. I consiglieri regionali sono i meglio pagati in Europa,secondi solo alla Sicilia.I costi relativi al funzionamento della Giunta e del Consiglio sono di circa 65 milioni di euro all’anno. Cioè più del doppio della Puglia,due volte e mezzo l’Emilia Romagna, più della Lombardia. Capisci perchè per un posto di consigliere regionale chi vive di politica è disposto a fare le barricare o ad accettare qualunque compromesso?E comprendi per quale ragione l’esercito di collaboratori,portaborse e consulenti,che gravitano nel mondo della politica,della Pubblica Amministrazione,della sanità,rappresentano uno zoccolo duro contro il quale,almeno fino ad oggi,poco si è potuto fare?” ( pag.236 )

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(Sulla condizione di incertezza e arretratezza in cui si trova la regione): “A chi va imputato tutto ciò se non ad una classe dirigente,nella maggior parte dei casi,sciatta ed incapace,incompetente e approssimativa,poco preparata e superficiale che,il più delle volte,senza decidere in nome e per conto degli interessi generali o finendo per operare contro di essi,ha condannato la Calabria alla marginalità in cui si trova?” ( pag.242)

Domanda:Queste tue considerazioni giustificano la riproposizione di una domanda che ho già fatto:voi dove eravate soprattutto quando-ed è stato per lungo tempo-avevate un peso maggiore ed eravate capaci di mobilitare migliaia di iscritti e di simpatizzanti,di parlare con straordinaria efficacia al cuore della gente, di incidere in buona sostanza sulla vita politica e istituzionale della regione? “ (pag.242)

Risposta : “Eravamo in campo e abbiamo fatto quasi sempre il nostro dovere. Questo nessuno,in coscienza,credo possa negarlo…. Non l’abbiamo voluta o determinata noi la mediocrità della politica calabrese.” (pag.242)

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Domanda :” A proposito di giovani costretti ad emigrare,i numeri sono impressionanti”.( pag.246)

Risposta: “ Direi drammatici.Ogni anno centoquarantamila persone lasciano il sud.Si tratta di un impoverimento epocale di intelligenze e capacità cui bisogna porre rimedio. Non possono esserci cittadini di serie A e di serie B”.

E’ stato un pugno nello stomaco leggere la lettera di quel papà calabrese che ha scritto al suo ragazzo partito al Nord in cerca di lavoro.”

“E’ una delle cose più commoventi che abbia mai letto :” Vai, non voltarti e non avere ripensamenti.Questa è una terra troppo amara e senza futuro, soprattutto quando sei il figlio del Signor nessuno (Io).Vai per la tua strada e pensa solo al tuo avvenire”.

Terribile.Ma non meno strazianti sono state le scuse che quel genitore ha sentito di fare al figlio per non essere stato capace di seguire la “strada giuusta” che gli avrebbe evitato forse di partire.

“Non essere stato capace “ di andare col cappello in mano dai potenti di turno.Terribile!

Però,alla fine emerge la parte più importante della lettera.Il vero messaggio che quel padre,tanto addolorato e mortificato,consegna al figlio:

“DEVI SAPERE CHE DI FRONTE ALLA MIA DIGNITA’ DI UOMO QUESTE SONO SOLO PERSONE PICCOLE E MISEREVOLI. ORGOGLIO MIO, BASTA CHE TU FACCIA UNA SEMPLICE TELEFONATA E NOI SAREMO SEMPRE AL TUO FIANCO…QUINDI NON SENTIRTI MAI SOLO,PERCHE’ NOI SAREMO SEMPRE CON TE,QUALUNQUE SCELTA TU FARAI”

“Vorrei stringere la mano a questa straordinaria persona-il simbolo un po’ di tutti i papà e delle mamme che hanno visto e sono costretti a guardare i figli che lasciano le loro case – e dirgli che le sue parole mi hanno profondamente toccato.

E se ti rispondesse che la colpa è anche dei sindacati ?

“Non potrei che rimanere in silenzio”. ( pagg.246-247)