DISASTRO SANITARIO :IN CALABRIA COME IL BURUNDI….

DISASTRO SANITARIO : LA CALABRIA COME IL BURUNDI….

Era del tutto evidente che, almeno a livello mediatico, la tristissima vicenda di Ginevra, la bambina di Mesoraca morta a due anni da Covid dopo l’inutile tentativo di portarla con un aereo militare al “Bambin Gesù” di Roma, non poteva ritenersi conclusa. La bambina non ce l’ha fatta ma la sua morte pesa sulle coscienze.

Corrado Formigli, conduttore il giovedi sera su la 7 della trasmissione “Piazza pulita”, ha aperto la trasmissione chiedendosi retoricamente se la Calabria fa parte dell’Italia o bisogna considerarla alla stregua del Burundi, stato africano di grande miseria e arretratezza. La domanda è servita per introdurre la vicenda della piccola Ginevra, in collegamento con la piazza di Mesoraca dove era in corso un sit-in di denuncia e di protesta .In studio il presidente Roberto Occhiuto.

A supporto della vicenda della bambina la trasmissione manda in onda i servizi con tre dichiarazioni che inquadrano la situazione in cui versa il servizio sanitario in Calabria.La prima è del responsabile dell’unica ambulanza che a Mesoraca serve un territorio di 30 mila abitanti. Racconta che per il tampone da fare alla bambina ha provveduto di propria iniziativa, quindi la corsa verso l’ospedale di Crotone e da qui all’ospedale di Catanzaro. La seconda è del direttore dell’ASP di Crotone che, intervistato, si indigna con la giornalista che fa domande sulla piccola Ginevra e non tiene conto di quanto di positivo c’è in Calabria. La terza dichiarazione è della dottoressa primaria della terapia intensiva dell’ospedale di Catanzaro. Dichiara senza imbarazzo che, non essendo possibile “trattarla” nel reparto che dirige, si è rivolta al prefetto il quale ha chiesto l’intervento dell’aereonatica militare e un aereo , giunto da Pisa, ha trasportato a Roma la piccola paziente.

In piazza a Mesoraca i cittadini ascoltano dietro uno striscione con la scritta “VERGOGNATEVI MALEDETTI” e, quando hanno a disposizione il microfono, esprimono tutta la loro indignazione con Roberto Occhiuto in studio, visibilmente in difficoltà di fronte alla protesta. Una donna, manifestamente consapevole della portata del problema, grida che in Calabria bisogna potersi curare come in Lombardia,nel Veneto o in Toscana.Il diritto alla salute in Calabria è una vuota enunciazione , non esiste se non in perenne emergenza. Lo confermano del resto i dati sulla migrazione sanitaria dalla Calabria negli ospedali del centro-nord con una spesa annuale di oltre 300 milioni di euro.

Il presidente Occhiuto fa presente che soltanto da tre mesi ha le responsabilità di governo e di commissario alla sanità e che si è dato da fare con le vaccinazioni, aprendo strutture che erano chiuse, creando nuovi posti letto e avviando un piano di assunzioni di medici e infermieri. Ma i numeri della Corte dei conti che compaiono sul teleschermo sono impietosi perchè rimandano a milioni non spesi, milioni dirottati, milioni di cui manca la rendicontazione.Occhiuto obietta che ha investito 86 milioni che giacevano inutilizzati nei cassetti e si scaglia contro i commissari che si sono succeduti e i governi che li hanno nominati scegliendo ex-generali come se si trattasse di una questione criminale e non di un deficit di risorse, management e organizzazione.Per non dire dei bilanci falsi, delle fatturazioni doppie, delle ruberie impunite, delle rendite di posizione,delle nomine politiche e dei primariati per meriti elettorali. Il presidente Occhiuto alla fine ne poteva uscire alla meglio, per avere affrontato la situazione e il confronto con i cittadini di Mesoraca ma è caduto sulla domanda finale del conduttore quando, a fronte di risorse non utilizzate o utilizzate male,milioni rimasti nei cassetti, delibere non realizzate come quella esibita dal garante per l’infanzia per la creazione della terapia intensiva pediatrica risalente a cinque anni fa, ha chiesto a Occhiuto chi risponde del disastro sanitario, perchè mai non vengono chiamati i responsabili a risponderne.E qui Occhiuto ha dato la risposta che non lo assolve e cioè che non tocca a lui scoprire i responsabili perchè a lui spetta risolvere i problemi.

Si dovrebbe chiedere a Occhiuto come pensa di risolvere i problemi lasciando al loro posto coloro che il disastro lo hanno generato. Nicola Gratteri, interpellato al riguardo , ha ammonito tempo fa che per avviare il “risanamento della sanità “ in Calabria bisogna far venire gente competente del Trentino o della Val d’Aosta perchè è impensabile che il risanamento sia possibile lasciando al loro posto chi ha la responsabilità di aver ridotto la sanità nelle condizioni in cui versa. Una considerazione ovvia, scontata alla quale nessuno, ad oggi, ha dato riposta.Come nel Burundi.( Nella foto il sit-in nella piazza di Mesoraca)