IL TEATRINO DI SALVINI PER COPRIRE GLI INSUCCESSI…..

IL TATRINO DI SALVINI PER COPRIRE GLI INSUCCESSI…

Bastava guardare la faccia per capire  che nemmeno lui era convinto di quello che stava dicendo all’indomani del risultato delle urne quando affermava che la Lega  aveva conquistato 69 comuni e che di queste “sconfitte” ne vorrebbe una a settimana.Naturalmente ha tralasciato di dire dove aveva conquistato i comuni-cioè più di 50 in area padana e di piccole dimensioni- e il resto a scendere in giù, a voler significare che la Lega è diventata partito nazionale.

Sarà pure vero  ma i voti oltre che contarli vanno pure pesati poiché, se non sono determinanti, risultano irrilevanti o non necessari. A  Salvini sono andati male non soltanto i numeri in generale ma gli obiettivi che si era proposti.Soprattutto due, Milano e la Calabria, lasciando da parte Napoli dove non è riuscito nemmeno a presentare la lista. A Milano Sala è stato eletto a primo turno con largo consenso e in Calabria, dove Salvini aveva come obiettivo risultare il primo partito, il saldo aritmetico è la perdita di 4 punti pari a 32 mila voti. Una perdita “costruita” in meno di due anni, da Santelli ad Occhiuto.Ora è tutto da vedere se Spirlì verrà confermato alla carica di vice-presidente.

Di fronte all’insuccesso delle amministrative  Salvini è ricorso a un espediente che non è nuovo nella lotta politica e che rientra a pieno titolo in quel “teatrino” della politica politicante così spesso evocato da Berlusconi quando incontrava ostacoli nelle sue manovre.Nel caso specifico Salvini ha sollevato la questione fiscale per distogliere l’attenzione dall’insuccesso elettorale. In verità il problema di Salvini è che  incontra sempre più difficoltà a gestire la Lega come partito di lotta e di governo, non solo per la serenità con cui il presidente Draghi registra le sue azioni di disturbo ma soprattutto per la faglia governista che si è aperta all’interno della lega e che ha in Giancarlo Giorgetti,ministro dello sviluppo e numero due della lega, il riferimento più alto, quotato e prestigioso.

Così l’azione di disturbo messa in scena con l’assenza dei ministri leghisti nel consiglio  che ha approvato la delega fiscale per  fare emergere un milione di appartamenti che evadono l’IMU e per integrare la rendita catastale col valore commerciale delle abitazioni, si è conclusa con la concessione di un incontro da parte di Draghi.Il presidente ha confermato quanto già affermato in conferenza stampa e cioè che non ci sarà nessun aumento nella tassazione delle abitazioni e che una eventuale decisione in tal senso riguarderà  semmai chi si troverà a governare il Paese nel 2026. Salvini voleva essere rassicurato e Draghi lo ha rassicurato.Punto e a capo. Alla prossima.