” In 140 per una Calabria aperta”

” In 140 per una Calabria aperta”

Intellettuali, politici, artisti, giornalisti,
imprenditori. In 140 firmano l’appello “Calabria
aperta”, per chiedere alle forze progressiste di aprirsi per
battere la destra sovranista che, oggi, governa la regione.
E di farlo «con generosità e senza egoismi» per scrivere
una nuova agenda per un territorio in cui la normalità
sarebbe una rivoluzione. Ecco l’appello
diffuso sabato e rivolto a un pezzo di Calabria che non
vota più. «A questa società (che non vota più 56%) che vive e fa vivere la Calabria ci
rivolgiamo per chiederle un atto di fiducia in se stessa e
nella rinascita di una comunità politica. Alle forze
politiche progressiste interessate a un vero cambio di
passo chiediamo di aprirsi con generosità e senza egoismi
a questa rinascita, e di esserne parte.
La pandemia ha cambiato il mondo, le nostre vite, le
nostre relazioni con gli altri. Ha abbattuto i con ni ma
rischia di erigerne di nuovi, fra ricchi e poveri, fra
garantiti e precari, fra stati e regioni. Ci ha fatto capire
che siamo tutti vulnerabili e tutti interdipendenti ma ci
costringe a vivere con nati nelle nostre case e connessi
solo in rete. Rende più pressante la domanda di diritti e
beni comuni, ma ci obbliga a lottare duramente per
imporla sui criteri del prodotto e del mercato. Ci dice che
nessuno si salva da solo, ma ci obbliga per evitare il
contagio a una disciplinata solitudine. Accentua il
bisogno di partecipazione democratica, ma ci espone a
soluzioni di governo tecnocratiche e autoritarie.
Siamo dunque sul bordo di una crisi che può portarci
molto avanti, o spingerci molto indietro. A deciderne la
direzione, come in tutte le grandi crisi della storia, può
essere solo uno scatto politico. A livello globale, e a
livello locale: mai come oggi occorre pensare
globalmente e agire localmente. Vale anche per noi, nella
nostra regione.
Come e più di altre parti d’Italia, la Calabria è arrivata
sguarnita a questo evento imprevisto: con un sistema
sanitario dissestato; un tessuto economico esile; un
sistema scolastico carente dei necessari supporti
tecnologici; una rete dei trasporti piena di buchi. Ma ha
scoperto anche i suoi punti di forza: l’aria pulita che non
toglie il respiro ma lo alimenta; gli spazi poco popolati
che non rischiano assembramenti; una forma di vita che
non dipende interamente dal mercato e dal consumo.
Sembra poco ma saranno risorse ricercatissime nel
prossimo futuro.
Come e più che in altre parti d’Italia, in Calabria la
politica è screditata. Non c’è bisogno di fare la storia di
questo lungo e progressivo screditamento. Ma il suo
punto d’arrivo più recente, che ha portato la destra
sovranista alla guida della regione, rischia di mettere
sulla politica una pietra tombale definitiva, perché copre
tutte le sue falle con un richiamo all’orgoglio e all’identità
calabrese che chiudono la Calabria su se stessa invece di
aprirla sul mondo e sul futuro.
Il consenso di cui la destra gode si basa sull’astensione
della maggioranza, il 56%, dell’elettorato calabrese.
Significa che più di metà della popolazione della regione è
priva di rappresentanza e non l’ha trovata nell’offerta
politica delle regionali dello scorso gennaio. Anche di
questo elettorato fa parte quella società vitale che non
sale mai alla ribalta dei media: donne e uomini che
lavorano, in ogni campo e ad ogni livello, fuori da
condizionamenti criminali e da pressioni indebite,
amministratori e amministratrici innovativi,
imprenditori e imprenditrici che aprono nuove strade,
associazioni di volontari che suppliscono le carenze del
welfare, esperienze di cittadinanza attiva, pratiche di
politica autorganizzata, comunità di accoglienza dei e
delle migranti, reti di produzione e circolazione culturale
dentro e fuori le istituzioni scolastiche e universitarie,
reti di connessione fra calabresi residenti e calabresi
della “diaspora”. A questa società che vive e fa vivere la
Calabria ci rivolgiamo per chiederle un atto di ducia in
se stessa e nella rinascita di una comunità politica. Alle
forze politiche progressiste interessate a un vero cambio
di passo chiediamo di aprirsi con generosità e senza
egoismi a questa rinascita, e di esserne parte.
Come in tutti i momenti di svolta, è la realtà a indicare la
strada e a scrivere l’agenda. Ripristinare i diritti
costituzionali alla sanità, al lavoro, all’istruzione, alla
mobilità; riscrivere il titolo V della Costituzione e
contrastare gli attuali progetti di autonomia
differenziata; perseguire una legalità garantista ed una
intransigente lotta alla criminalità ma osa; valorizzare le
minoranze linguistiche arbëreshe, grecaniche e occitane
e, anche attraverso esse, instaurare più strette relazioni
con i vicini Paesi mediterranei; portare la Calabria come
una risorsa, non come un problema, al tavolo della
ricostruzione post-pandemica, ambientale, economica e
istituzionale, nazionale ed europea.
È la normalità che in Calabria equivale a una rivoluzione».

Hanno firmato:

Fabio Abagnato Carmine Abate Luca Addante Maurizio Agostino Conni Aieta Gianluca Albanese Sasà Albanese Mario Alberti Franco Altimari Orlando Amodeo Rossella Barberio Marcello Barillà Saverio Bartoluzzi Marziale Battaglia Nunzio Belcaro Doris Bellomusto Piero Bevilacqua Domenico Bilotti Terri Boemi Alfredo Borrelli Angelo Broccolo Lucrezia Bruno Fortunato Cacciatore Gianni Calabretta Fiorella Cannatà Angelo Carchidi Lorenzo Caffè Ettore Castagna Marco Ciconte Luciana Cimino Laura Cirella Maria Joel Conocchiella Edoardo Corasaniti Tonino Coscarella Massimo Covello Jasmine Cristallo Francesco Cuteri Maria Teresa D’Agostino Valerio De Nardo Francesca De Nisi Massimo De Pascale Francesco De Venuto Dario Della Rossa Antonia Di Leo Ida Dominjianni Stefania Emmanuele Anna Falcone Marisa Fasanella Laura Fazzari Donatella Loprieno Nicola Fiorita Claudia Foresta Mario Franchino Biagio Frasca Valerio Formisani Salvatore Fuda Gregorio Gallello Aldo Gatto Silvio Gambino Massimo Garritano Danilo Gatto Giuseppe Gervasi Anna Greco Silvio Greco Tommaso Greco Mario Grisolia Daniela Ielasi Francesco Ierace Enzo Infantino Antonio Lavorato Mimmo Lucano Annarosa Macrì Gianfranco Macrì Giovanni Macrì Nino Mallamaci Giovanni Manoccio Antonino Mantineo Daniele Menniti Giovanna Mercurio Raffaele Mercurio Stefano Montesano Turi Murace Isidoro Napoli Pino Napoli Andrea Naso Lara Nocito Walter Nocito Ottavia Oliverio Ernesto Orrico Bruno Palermo Paolo Palma Luigi Pandol Mimmo Panetta Piero Panico Enzo Paolini Salvatore Pedullà Tonino Perna Angelica Perrone Cataldo Perr iAndrea Petta Francesca PesceRosario PiccioniFernando Pignataro Teresa Pirritano Vincenzo Pittelli Gennaro Ponte Sarah Procopio Silvio Primerano Nino Quaranta Giancarlo Rafele Maura Ranieri Italo Reale Enzo Reda Raffaella Rinaldis Mimmo Rizzuti Rosario Rocca Valerio Romano Antonio Rota Carla Rotundo Battista Sangineto Sandro Scalercio Pino Scarpelli Franco Scalfaro Filippo Sestito Janine Sinopoli Gaetano Sorcale Giorgia Sorrentino Gianni Speranza Leonide Spinelli Antonio Sprizzi Mimma Sprizzi Piero Tarasi Rocco Tassone Maria Adele Teti Daniela Trapasso Emanuela Trimarchi Michele Tripodi Carlo Troiano Nancy Valente Giuseppe Valentino Massimo Veltri Maurizio Zavaglia