LE NOMINE ALLA REGIONE E I GIORNALISTI DI LOTTA E DI GOVERNO

LE NOMINE ALLA REGIONE E I  GIORNALISTI DI LOTTA E DI GOVERNO

Lo spoyl system, all’indomani di una consultazione elettorale in cui è stata sconfitta la parte politica uscente, è una prassi consolidata in tutte le democrazie mature. Fanno scuola gli USA dove lo spoyl system è la regola.La parte politica che ha vinto smantella (spoyl) l’apparato(system) di potere della parte politica sconfitta e lo sostituisce  con propri fiduciari, ritenuti capaci e competenti nel ruolo da svolgere.

Ora è pur vero che la Cittadella di Catanzaro non è la Casa Bianca di Washington ma il ragionamento che presiede alle nomine da effettuare è lo stesso. Deve però trattarsi di nomine  che implichino responsabilità politiche e di supporto a chi governa .

Le nomine,cioè, non debbono riguardare la tecnostruttura che, con i propri uffici,articolati per settore e dipartimenti,  ha il compito di eseguire  le scelte e le direttive di chi governa. La tecnostruttura, almeno teoricamente, non è esposta all’alternanza di chi esercita l’azione di governo e regola le carriere sulla base di diritti e regolamenti che godono di tutela sindacale.La competenza e i risultati ottenuti  dovrebbero essere alla base dei percorsi di carriera.

I giornalisti chiamati a comporre l’ufficio stampa o staff della comunicazione della giunta guidata da Jole Santelli sono professionisti titolati che, in quanto tali, sono pienamente legittimati a ricoprire gli incarichi previsti per gestire la comunicazione istituzionale.Bisogna riconoscere, senza ipocrisia,che  gli incarichi hanno risvolto politico nel senso che sono di supporto all’azione di governo per cui un giornalista non vale un altro .Non si tratta di informazione neutra , non si tratta di raccontare fatti, non c’è da fare il cane da guardia, a tutela dell’ordinamento democratico,affinchè chi detiene il potere osservi  legalità,  doveri e diritti. Questo è compito della stampa (informazione) cosiddetta “libera” e “ indipendente “.Chi si propone o viene scelto per lavorare in un ufficio stampa istituzionale ha il prevalente compito di supportare l’azione dell’istituzione di governo illustrandone ragioni e finalità.

Perché allora questo strepitare di proteste e di indignazione per i prescelti ?Di che cosa sono colpevoli ? Non hanno vinto un concorso perché gli uffici stampa di matrice politica non possono andare a concorso, diversamente che spoyl system sarebbe.O qualcuno vuol sostenere che Jole Santelli doveva tenersi i giornalisti nominati da Oliverio che, a loro volta, avevano sostituito quelli nominati da Scopelliti ?

Semmai qualche interrogativo è legittimo sulla qualità e la quantità dell’informazione fornita dagli “addetti” una volta  accettato l’incarico di far parte dell’ufficio stampa istituzionale.Guardando al passato si è sempre avuta una informazione pilotata, ispirata e fortemente omissiva sulla quotidianità dell’azione di governo. Sarà presumibilmente vero che gli addetti alla comunicazione non scelgono cosa comunicare ma comunicano ciò che altri decidono se e come  comunicarlo.E forse il problema sta qui  perchè  dipende dalla sensibilità dei singoli adeguarsi , obbedire o lasciare.

Il problema,dunque, è che  fino ad oggi la Regione non ha informato, semmai ha disinformato.Basta andare sui siti internet di giunta e consiglio regionale per constatare cosa intendono per informazione e comunicazione e cosa arriva ai calabresi.Qui sta lo scandalo e l’impudicizia ma il problema a questo punto supera le mura della Cittadella e diventa problema dell’informazione più in generale, atteso che il “cane da guardia” della stampa libera e indipendente non abbaia e si consegna a quella classificazione che riguarda chiunque faccia professionalmente informazione e cioè da che parte si sta.In mezzo, fra chi sta col potere e chi sceglie di controllarlo, c’è la zona grigia che ha ogni categoria,cioè i giornalisti di lotta e di governo.A seconda delle opportunità.Basta conoscerli per evitarli.