CAPITANO “ULTIMO” E SANDRA SAVAGLIO DUE NOMINE DI RANGO…

CAPITANO “ ULTIMO E SANDRA SAVAGLIO DUE NOMINE DI RANGO…

Se il segnale che Jole Santelli  manda da Roma al “milieu” della politica calabrese, con le nomine di capitano Ultimo e di Sandra Savaglio, vuole essere di monito circa il profilo che deve avere la squadra di governo, verranno giorni difficili per la neo-governatrice.

La Calabria- ci è stato spiegato-non è l’Emilia- Romagna e nemmeno la Toscana e la qualità della classe dirigente e della rappresentanza politica che produce nelle sue tornate elettorali è rispondente al grado di civiltà politica,senso dello Stato e delle istituzioni che culturalmente esprime.

In Calabria la politica è carriera nel senso di scalata sociale in termini di agiatezza economica e godimento di privilegi, da stabilizzare e difendere il più a lungo possibile.Il “notabilato” come categoria socio-politica esiste soltanto al sud,sotto la linea del Garigliano, secondo il confine politico e culturale del sud individuato da Michele Cozza, combattente meridionalista cosentino.

Il notabilato politico ,per la modestia dei personaggi e la loro inadeguatezza,non va confuso con la “casta” i cui componenti hanno una loro autorevolezza e sono in grado di influenzare gli eventi. I notabili,invece, rappresentano qualcuno da cui prendono indicazioni e disposizioni e ,in nome e per conto,esercitano il potere a livello locale.Questo spiega la storica subalternità della Calabria- ma può valere per l’intero sud- alle decisioni romane.Bisogna fare riferimento a personalità come Giacomo Mancini, ma non solo a lui, per rivendicare una autonomia ed un protagonismo politico che non aveva alcuna soggezione e meno che mai subalternità nei confronti di Roma.

Jole Santelli, che non è nata ieri e che la sua formazione politica l’ha sviluppata a contatto dei livelli più alti dell’establishment nazionale, con la scelta di  governare la Calabria da Roma ,tre giorni la settimana, dalla sede regionale di rappresentanza, ha fatto intendere che non si lascerà logorare ai “tavoli” delle trattative calabresi dove si sa quali sono gli interessi in gioco,chi sono i “pupi” e chi sono i “pupari”.Se il “notabile” calabrese prende ordini da Roma, cupola della consorteria politica cui appartiene,tanto vale trattare direttamente con chi da Roma impartisce ordini e direttive.

Deve avere,più o meno, seguito questo ragionamento Jole Santelli spostandosi a Roma il giorno dopo il suo insediamento ed avviando contatti e incontri con i feudatari del centrodestra calabrese.Penseranno loro a risolvere, all’interno  dell’appartenenza, a dirimere conflitti,ridimensionare ambizioni e raggiungere compromessi. Ma  Jole Santelli se ne starà lontana quanto basta per non doverne rispondere, rimettendosi agli accordi raggiunti a Roma.

E’ in questo ipotizzzato contesto romano che prendono corpo le nomine dei primi due assessori regionali all’Ambiente e alla Cultura Istruzione e Ricerca) nelle persone di capitano “Ultimo” ,ovvero colonnello Sergio De Caprio, e di Sandra Savaglio, ricercatrice di fama internazionale, nativa di Marano Marchesato,  da qualche anno rientrata in Calabria, oggi docente di Astrofisica all’UNICAL.

Due nomine di altissimo profilo per competenza e adeguatezza al ruolo che lasciano ben sperare ma che, realisticamente, provocheranno mugugni, mal di pancia e intrighi in quella zona grigia che ha sempre visto nel governo regionale e nelle risorse che amministra la “diligenza” da assaltare. Viene da sorridere, pensando al passato recente e meno recente, se si immagina un “tavolo” dove accanto a capitano Ultimo e Sandra Savaglio siedono anche i “cettolaqualunque” che abbiamo imparato a conoscere e a subire.

Forse non è stato dato molto peso alle parole pronunciate da Jole Santelli, appena eletta, quando ha affermato che alla guida del governo regionale ci mette il nome e la faccia e la bussola che la guiderà, fra le difficoltà che non sottovaluta,sarà l’interesse della Calabria in termini  di crescita e di sviluppo di tutte le sue potenzialità.Le prime scelte,le prime decisioni, come quella di bloccare lo smantellamento del Centro di Neurogenetica di Lamezia, eccellenza della sanità e della ricerca calabrese, nonchè le nomine  di capitano Ultimo e Sandra Savaglio vanno in quella direzione.