IL POTERE CHE LOGORA CHI HA IN ANIMO DI  CONQUISTARLO,,,,

IL POTERE CHE LOGORA CHI HA IN ANIMO DI  CONQUISTARLO

( MARIO OCCHIUTO )

Se Oliverio è logorato dal dover rinunciare a  un potere che ha accumulato con quattro legislature in parlamento, un assessorato regionale e due mandati alla guida dell’amministrazione provinciale di Cosenza , con ricadute economiche che viaggiano, nell’arco di una carriera, a sei zeri per Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, il potere che gli sta sfuggendo di mano non è quello di Cosenza, per altro pericolante far commissariamenti e Corte dei Conti, ma quello virtuale che ormai intravedeva con la sua conclamata candidatura alla presidenza della giunta regionale.Mario Occhiuto godeva dell’ approvazione di Berlusconi e del vertice di Forza Italia, con Carfagna e Gelmini venute i Calabria ad accreditarla e confermarla.

Occhiuto ha cominciato la sua campagna elettorale prima dell’estate e ancora oggi rimane in campo, in attesa che il centrodestra dica una parola definitiva dopo avergli contrapposto la candidatura di Jole Santelli, vice-sindaco con Occhiuto al comune di Cosenza. Occhiuto ha gridato al “tradimento” nei confronti Santelli e si è posizionato come battitore libero , nel caso che non sia lui il candidato.

La versione più accreditata è che a porre il veto alla sua candidatura è stato ed è Matteo Salvini che, a suo dire, trova incompatibile la candidatura di Occhiuto con le sue vicende giudiziarie personali e amministrative come sindaco di Cosenza.Mario Occhiuto è al suo secondo mandato di sindaco e la sua candidatura va comunque inquadrata in una logica di esercizio del potere a un livello più alto. Il potere insomma se logora chi non ce l’ha e chi ha paura di perderlo colpisce  anche chi vi deve rinunciare.