TUTTO IL CUCUZZARO DELLA PARTITOCRAZIA STA CON OLIVERIO….

TUTTO IL CUCUZZARO DELLA PARTITOCRAZIA STA CON OLIVERIO…..

“”Per un servizio che potrebbe costare al massimo due milioni di euro all’anno oggi l’azienda ne paga ben oltre tre milioni. Ciò è dovuto  al fatto che l’espletamento della gara in corso presso la SUA (Stazione Unica Appaltante ) per il nuovo affidamento si protrae sine die “. A parlare è il manager di una importante azienda ospedaliera nella Calabria di Oliverio e di tutti partiti che hanno governato insieme a lui e che si sono riuniti a Lamezia per sostenere la ricandidatura di Mario Oliverio alla guida della Regione.

A parte i danni prodotti al servizio sanitario calabrese dalle gestioni commissariali che si sono succedute in dieci anni , emerge  una palese negligenza degli uffici regionali che ,nei compiti di controllo, non dovevano chiedere permesso ai commissari. Quanto al consiglio regionale e alle sue commissioni di lotta e di governo meglio non parlarne. L’irrilevanza politica gareggia con l’inadeguatezza al ruolo.

C’è un giro di centinaia di milioni che continua indisturbato da  anni  fra i fornitori di servizi alla sanità in regime di proroga. Vale a dire che, da anni, sono sempre gli stessi ad attribuirsi gli appalti di forniture. Tutto normale ? Magistratura d’assalto e non, Guardia di Finanza, moralizzatori a tempo pieno, ANAC e discepoli locali, quelli che aprono i parlamenti come una scatola di tonno non hanno niente da dire. Come i feudatari del centrosinistra riuniti a Lamezia consegnati al silenzio di coalizione ?

A dire il vero c’è il solito Carlo Guccione che, innamoratissimo com’è, da tempo, di Mario Oliverio, così si è espresso in proposito:”” Nella sanità calabrese ormai è un dato assodato che le gare per l’affidamento della gestione dei servizi territoriali vengano espletate a distanza di anni dall’inizio della procedura”. Già, perché ?

Si apprende che il cucuzzaro del centrosinistra, per tenere in campo la disfida al “Nazareno”, da intendersi la sede nazionale del PD dove risiedono politicamente Zingaretti,Oddati e Graziano, assurti a nemici del centrosinistra calabrese così come feudalizzato da Oliverio e dal suo sistema di potere, ha programmato per fine mese  “sette tavoli tematici” per spiegare al modo politicizzato perché Oliverio deve essere ricandidato e perché l’accordo possibile fra PD e M5Stelle costituisce una scelta  giustizialista, manettara ,destituita di affidabilità politica perché animata da rancore e odio sociale.Che dire ? Basterebbe affermare che sono incapaci di governare e, quindi, di affrontare i problemi perché sono ignoranti nel senso della conoscenza e della competenza.

E dire che sta proprio in questa incapacità “strutturale”  dei grillini  che sta la ragione del “patto civico”, nel senso che il PD ci mette la competenza e l’esperienza e il M5Stelle ci mette i numeri di cui dispone per battere il centrodestra. Non ci sono retroscena da rivelare. Lo ha fatto capire chiaramente Beppe Grillo ai 10 anni  festeggiati a Napoli. E’ una scelta di necessità, sia per 5Stelle che per il PD.Diversamente torna Salvini.

 Beppe Grillo ha capito che  con i vaffanculo si può mettere in crisi irreversibile una partitocrazia marcia di suo, che dopo “mani pulite” non ha saputo né voluto rigenerarsi, ma poi  di qualcuno che tenga in piedi la baracca ,che governi un paese di 60 milioni di abitanti, con competenza e consapevolezza,  non si può fare a meno.La piattaforma Rousseau non basta ,può tenere a bada e manovrare il popolo dei “clic” ma non è in grado di mettere mano a una legge di bilancio e a dare garanzie a Bruxelles.

Ci si può anche rassegnare a Luigi Di Maio ministro degli Esteri ma nella consapevolezza dell’alta competenza della Farnesina,  delle nostre ambasciate e della “paterna” vigilanza di Sergio Mattarella.

Se il cucuzzaro del centrosinistra calabrese, anzicchè guardarsi l’ombelico, si  rivolgesse allo scenario nazionale e internazionale, si renderebbe conto di  avere la vista corta , di incartarsi in una disputa provincialistica e politicamente tribale che non porta da nessuna parte e che molto difficilmente potrà imporre la ricandidatura di Oliverio. Il quale, se in “ zona cesarini “ farà il passo indietro,sarà perché la sua rinuncia sarà lautamente ricompensata con qualche carica di sottogoverno e Luigi Incarnato  e Giuseppe Aieta si renderanno conto , da socialisti, di aver dato sangue a una subalternità storica  con gli ultimi epigoni della “ditta” .Un pellegrinaggio ad Hammamet li assolverà.