IL M5STELLE SENTE L’ODORE DEL SANGUE E CHIEDE LE DIMISSIONI DI OLIVERIO…

IL M5STELLE SENTE L’ODORE DEL SANGUE E CHIEDE LE DIMISSIONI DI OLIVERIO…

Poteva aspettare almeno un giorno il senatore calabrese Nicola Morra, presidente della commissione interparlamentare antimafia, prima di chiedere le dimissioni di Oliverio alle prese con l’obbligo di residenza e il reato di abuso d’ufficio contestatogli.

Nicola Morra è un professore di filosofia, non arriva alla politica da un call center o dai banchi di un centro commerciale grazie a qualche decina di clic sulla piattaforma Rousseau. E’ una figura di spicco del M5Stelle e non ha conquistato il laticlavio nella scia dei vaffanculo di Peppe Grillo. Ha sempre cercato di distinguersi, forte di una inappuntabile gestione dei condizionali e dei congiuntivi che , nel movimento “espressione del popolo”, è un requisito che conta per poter andare in tv, rilasciare dichiarazioni, affrontare i giornalisti.

Solleva qualche perplessità la sua iniziativa di anticipare, con una dichiarazione video, la conferenza stampa di Nicola Gratteri e le incriminazioni eccellenti dei vertici regionali dalla posizione di presidente della commissione antimafia. Come pure si presenta anomala , per il ruolo ricoperto, la richiesta delle dimissioni di Oliverio infiocchettandola con stucchevoli richiami garantisti e , perché no, con l’auspicio che Oliverio possa dimostrare la sua innocenza.

E’ pur vero che con l’obbligo di residenza Oliverio non può esercitare il ruolo di presidente della giunta regionale e ragioni di opportunità potrebbero suggerirgli di autosospendersi ma non può passare inosservata la tempistica con cui il M5Stelle,per bocca di Nicola Morra, fiutato l’odore del sangue di Oliverio ferito da misura cautelare, si è avventato sulla vittima per finirlo del tutto.Politicamente ,s’intende.

Ora non è il M5Stelle che deve convincerci che la politica è un impasto” di sangue e merda “, atteso che una così aulica definizione ebbe a darla, nella Prima Repubblica, un socialista di rara arguzia e ironia, al secolo Rino Formica . Abbiamo assistito a faide familiari , a stravolgimenti affettivi , a diffamazioni crudeli in nome della politica e delle sue promesse di potere. L’odore del sangue è una metafora che rende la ferocia della lotta politica , traslata dalle salgariane storie di jungla e di belve impegnate nella sopravvivenza. Questo per dire che certi comportamenti esistono in natura e ci provengono dalla notte dei tempi.

Di certo non ci proponiamo noi di CosenzaOggi come difensori di Mario Oliverio , se non limitatamente al diritto – che gli va riconosciuto- di potersi difendere in tutte le sedi chiedendo i riscontri e le prove per i reati contestatigli. Per noi rimane –come è desumibile dall’archivio di CosenzaOggi- il presidente più inutile e incapace che ha avuto la Regione dalla sua nascita istituzionale.Ma è un giudizio tutto politico, per quello che può valere. Lo scrivevamo gìà 2 anni fa , col senso di colpa dichiarato di averne sostenuto la candidatura perché di centrosinistra. Oggi che il M5stelle incarica il senatore Morra di azzannarlo, ci limitiamo a registrare l’accaduto, sapendo che in politica,prima o poi, i conti si pagano e le cattiverie si restituiscono nell’assunto inossidabile di Rino Formica che la politica, appunto, è un impasto di sangue e merda.