RENZI LO “SCONFITTO” CHE CONDUCE IL GIOCO….

RENZI LO “SCONFITTO” CHE CONDUCE IL GIOCO….

Parlerà dolmenica sera nella trasmissione di Fabio Fazio “Che tempo che fa” e da quel che dirà Matteo Renzi si potrà capire quante possibilità concrete ha un accordo (non alleanza) di governo PD-M5Stelle.Il paradosso è che ,fino ad oggi, a condizionare ogni soluzione sono stati i due sconfitti del voto del 4 marzo e cioè Renzi e Berlusconi. Al momento le possibilità di un accordo sono pressocchè a zero, visti i “paletti” che le diplomazie dei due partiti hanno messo sul tavolo.Da parte dei 5stelle è fuori discussione che presidente del consiglio deve essere Luigi Di Maio,tutto il resto è trattabile.Il che dà la misura della cultura di governo che hanno i pentastellati.Da parte del PD, pregiudizialmente ad ogni ipotetico accordo, non deve essere Di Maio capo del governo e non bisogna toccare il jobs act .Ci si rende conto allora che le possibilità sono veramente minime e tutto si risolverà nel gioco delle parti per fare svolgere la direzione del PD, attendere l’esito del voto in Friuli e verificare se Salvini rompe con Berlusconi e offre l’accordo al M5stelle.Fra le ipotesi sul tavolo degli analisti e dei quirinalisti anche quella di un governo guidato dal centrodestra con l’appoggio esterno del PD che fa titolare “Il fatto quotidiano”-supporter dei 5Stelle- che il PD è pronto a governare col “delinquente”-come sobriamente ed elegantemente Travaglio definisce Berlusconi- e non con i grillini.Ormai sulla soglia dei sessanta giorni di inutili,penose e mortificanti trattative le responsabilità del Capo dello stato diventano prevalenti sulle decisioni da prendere.Già non sono mancate le critiche per aver fatto ruotare le consultazioni intorno al M5Stelle trascurando che è la coalizione di centrodestra ad aver ottenuto il voto più alto.Quanto al gioco delle parti portato avanti da Di Maio e Salvini, il capo dello Stato avrebbe potuto interrompere il gioco affidando prima all’uno e poi all’altro il preincarico di formare il governo e ,constatatane l’impossibilità,considerarli “bruciati” per la presidenza del consiglio.Si guarda anche  ad un governo di responsabilità per gli adempimenti internazionali e un ritorno al voto in autunno.A meno che il capo dello Stato,forte delle sue prerogative, non mette in riga tutti,capi e capetti ,prima che il ridicolo e l’irrilevanza ci consegni alla considerazione delle cancellerie del mondo e, dopo aver loro spiegato cosa implica governare un Paese come l’Italia, mettere fine agli intrighi da consiglio comunale di comune rupestre di cui fino ad oggi ci hanno deliziato le delegazioni che abbiamo visto entrare e uscire dal Quirinale, a piedi o in auto, lungo percorsi che nel tempo hanno visto passare De Gasperi,Togliatti,Moro,Andreotti,Cossiga,LaMalfa,Spadolini,Malagodi,Berlinguer  e tutta una generazione di statisti che sembrano così lontani.