JUS SOLI:LA VILTA’ DI LOR SIGNORI….ONOREVOLI PER AUTOSTIMA

JUS SOLI:LA VILTA’ DI LOR SIGNORI….ONOREVOLI PER AUTOSTIMA

In discussione non è il diritto di essere contrari o meno alla concessione dello jus soli-ovvero la cittadinanza italiana agli 800 mila nati in Italia- ma il dovere di rendere esplicita e identificabile questa posizione politica.La critica e l’accusa di viltà non è rivolta a quanti hanno assunto posizioni chiare sul problema,politici,giornalisti,intellettuali,giuristi ma a quanti hanno fatto mancare in Senato il numero legale per non esprimersi col voto sulla legge già passata alla Camera.Un comportamento che rivela plasticamente il profilo etico-politico di certa rappresentanza politica uscita dalle urne del 2013.Del resto  nel corso della legislatura sono stati oltre 500 i cambi di casacca con trasmigrazione in formazioni  politiche diverse da quelle in cui  erano stati eletti. Affidare a un ceto politico così squalificato, inadeguato e culturalmente modesto  il governo di un Paese è  una responsabilità di cui gli elettori italiani non si possono liberare facilmente.L’antipolitica,l’indignazione,l’assenteismo a questo punto diventano un lusso che gli italiani non si possono permettere.Può anche darsi che gli assenteisti sullo jus soli interpretino la volontà populista della maggioranza dei cittadini ma,se così fosse, ci sarebbe una ragione in più per non sottrarsi alla responsabilità del voto sulla legge. Quale motivazione migliore di un giudizio negativo collettivamente maggioritario per giustificare il dissenso.? Nessuno si nasconde le pulsioni razziste e xenofobe che attraversano il corpo sociale del nostro Paese, fomentate da leader politici che puntano, in vista di possibili consensi elettorali, sulla paura e le incertezze che i flussi migratori mal controllati generano ma una “classe dirigente”,denominata tale per le decisioni di governo che le competono,non può sottrarsi vigliaccamente alle sue responsabilità.Si auspicherebbe che i cittadini-elettori contrari allo jus soli gli votassero contro per la viltà dimostrata nel sottrarsi all’obbligo di  sostenere le ragioni del diniego del diritto di cittadinanza.Tanto più che, a conti fatti, i numeri al Senato non c’erano per far passare la legge. Viltà politica, la stessa emersa nella vicenda della commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario,le banche fallite, i banchieri bancarottieri,i loro amici arricchitisi e migliaia di risparmiatori buttati sul lastrico.Doveva venir fuori il marcio che si annida nel sistema bancario,fatto di complicità, collusioni e omissioni, e invece ha preso il sopravvento la telenovela familiare di Banca Etruria, con l’ex-ministra Boschi nel mirino per via del padre, che nel fallimento delle banche è la più insignificante o la meno rilevante per i miliardi bruciati e male amministrati.Ma tant’è, il linciaggio politico-mediatico della Boschi serviva per annientare politicamente Matteo Renzi e in parte è riuscito.Il ragazzotto di Rignano in qualche modo se lo merita perché non si sfidano i poteri forti se non hai argomenti inoppugnabili e forze combattenti all’altezza per vincere il conflitto.Che la Boschi si dimetta o meno dal governo e che non si ricandidi alle elezioni di primavera non sposta nulla nell’elettorato perché la vicenda non ha interessato le famiglie italiane e se le ha interessate, sapranno valutare quanto colpevole sia una figlia che ha cercato,nel tentativo di salvare la banca del suo territorio,di proteggere anche il padre senza incorrere in alcun reato.Bisognava,invece, scoprire ladri e imbroglioni e i loro complici banchieri e, invece, la montagna ha partorito il topolino della  Boschi che si è si “ interessata” per salvare Banca Etruria ma senza fare “pressioni”.Soluzione all’italiana senza feriti e prigionieri.Di chi si è arricchito disonestamente grazie a banchieri collusi e organi di controllo distratti non si è saputo nulla.Che era, poi, lo scopo per cui si era costituita la commissione parlamentare di inchiesta.Anche nella vicenda di Banca Etruria rifulge la viltà di un ceto politico,spalleggiato da giornali e giornalisti di area, che non ha avuto il coraggio di restituire giustizia e verità alle migliaia di risparmiatori ingannati. Un ceto politico che,come al solito, si è schierato dalla parte dei ladri  e dei disonesti,alcuni istituzionali altri del libero mercato.