NIENTE INCATENAMENTO PER OLIVERIO……VA DALLA LORENZIN…..E FORSE DA GENTILE

NIENTE INCATENAMENTO PER OLIVERIO……VA DALLA LORENZIN….E FORSE DA GENTILE…

Se mai ci fosse stato qualcuno che ancora dava credito alla minaccia di Gerardo Mario Oliverio di incatenarsi davanti a Palazzo Chigi per essere nominato commissario alla sanità, si è dovuto convincere che non ci sarebbe stato nessun incatenamento dopo le conclusioni della Leopolda fiorentina, assemblea del renzismo e del PD che governa con Gentiloni.Chi più di tutti si è appellato al dovere di “fare squadra”, sconfessando in anticipo ogni forma di dissenso,è stato proprio Marco Minniti,ministro dell’Interno e vero dominus del PD renziano in Calabria. Ma  Gerardo Mario Oliverio non ha dovuto aspettare la scomunica anticipata di Minniti per convincersi che doveva fare marcia indietro e cercare altri percorsi e modalità di trattativa. Minniti avrà spiegato a Oliverio, là dove non l’avesse capito da sè, che dietro la Lorenzin c’è il sottosegretario di AP,senatore Antonio Gentile fratello del non meno noto Pino,vice presidente del consiglio regionale grazie a un accordo proprio con Oliverio. In politica,soprattutto alle latitudinmi calabresi, bisogna saper mettere in relazione cose e situazioni apparentemente distanti per capire la posta in gioco e le posizioni dei contendenti.Il Gerardo Mario Oliverio che vorrebbe via libera, per subentrare a Scura, dal ministro Lorenzin, alfaniana come il sottosegretario Gentile, è lo stesso che a Rende  ha avallato il ribaltamento  della maggioranza di centrodestra a sostegno del sindaco Manna attraverso una campagna-acquisti nelle file della minoranza,di fatto mandando all’opposizione proprio il gruppo dei fratelli Gentile che per l’elezione di Manna a sindaco erano stati determinanti. Alla rottura sono seguiti documenti di fuoco del gruppo Gentile contro il sindaco Manna e la sua amministrazione che non lascia intravvedere segnali di tregua. Viene da chiedersi,dunque,se la Lorenzin potrà mai, incontrando Oliverio,prendere decisioni che non abbia concordato col sottosegretario Gentile che in AP conta molto, considerato che contribuisce alla tenuta del partito con l’8 per cento di voti in Calabria.Si comprende,quindi, che nemmeno Matteo Renzi- e meno che mai Gentiloni- hanno convenienza a entrare in conflitto con AP che già sulla finanziaria sta facendo pesare molto i suoi numeri per la tenuta del governo. Il senatore Gentile,dal canto suo, è intervenuto più volte sulle condizioni in cui versa la sanità calabrese e ha coperto di ridicolo Gerardo Mario Oliverio facendogli osservare che mentre  minacciava di incatenarsi per protestare contro le condizioni disastrose in cui versa la sanità calabrese,lui e la sua giunta riconoscevano premialità pari al 20 per cento dello stipendio ai direttori generali di nomina politica per gli “obbiettivi raggiunti”. Annaspando nel ridicolo, Oliverio ha “invitato” i direttori generali a rinunciare, per ragioni di opportunità, alle premialità che lui e la sua giunta avevano deliberato.Gerardo Mario Oliverio si è trovato dunque incastrato fra l’annuncio dell’incatenamento e il ridicolo delle premialità ai direttori generali.Come uscirne? I beneinformati sostengono che la soluzione l’hanno trovata tre menti sopraffine della vecchia “ditta” e cioè Adamo,Pacenza e Iacucci a vario titolo plenipotenziari del governo regionale.Bisognava spostare il peso della denuncia e dell’annunciata protesta da Oliverio su una entità politica più larga e rappresentativa e così è partita la convocazione dei sindaci per fare propria la protesta di Oliverio.All’assemblea che si è tenuta nella cittadella regionale, a Catanzaro, raccontano le cronache che c’erano solo posti in piedi e che la solidarietà ad Oliverio è stata calorosa e totale.Da qui la scontata richiesta a Oliverio di sospendere l’incatenamento annunciato e ormai prossimo, col mandato di portare al ministro Lorenzin le ragioni e la voce dei sindaci  che condividono le ragioni della protesta. Non accadrà nulla e Scura resterà al suo posto mentre a Oliverio verrà concesso il riconoscimento che la sanità in Calabria versa in grave crisi e che sarà impegno del ministro intervenire anche sul commissario per  collaborare e non escludere il livello politico dalle decisioni da prendere. A meno che l’incontro non sia preceduto da altri incontri,uno a Palazzo Chigi per parlare di candidature e un altro col sottosegretario Gentile per ottenere via libera.A quale prezzo non sarà difficile capirlo.