SE LA BUROCRAZIA E’ IL CANCRO DELLA CALABRIA…….

SE LA BUROCRAZIA E’ IL CANCRO DELLA CALABRIA…….

A prendere in considerazione le affermazioni fatte da Oliverio e,a seguire,dal parlamentare PD Demetrio Battaglia, il problema della burocrazia in generale e di quella regionale in particolare qualcuno, a livello istituzionale, dovrebbe affrontarlo seriamente e con interventi credibili.Mario Oliverio,presidente della giunta regionale,della bonifica della burocrazia regionale ne aveva fatto il punto di forza della sua campagna elettorale e del suo programma di governo.Alla prova dei fatti ha fatto poco o nulla,insieme al vice-presidente Viscomi,al quale vengono riconosciuti meriti che probabilmente riguardano le intenzioni e non i risultati.Giorni addietro Oliverio,nel corso di una conferenza stampa ha dovuto riconoscere che l’operazione “garanzia giovani”, finalizzata a trovare occasioni di lavoro ai giovani in cerca di occupazione,è fallita. Chi vi ha partecipato non ha ancora visto un euro ed è tutta da chiarire la gestione del progetto.Messo da parte l’auspicio che la magistratura inquirente possa riscontrare elementi per aprire un fascicolo di indagine,dobbiamo attenerci alle dichiarazioni rilasciate da chi riveste ruoli istituzionali.Per Mario Oliverio la responsabilità è della “macchina regionale”,espressione con la quale si intende l’apparato burocratico-amministrativo degli uffici regionali.Oliverio lamenta che le indicazioni date dal livello politico,cioè la giunta che presiede, non vengono recepite ed eseguite dai dipartimenti competenti che operano sotto le direttive dei dirigenti preposti.Mario Oliverio lascia intendere che le direttive del livello politico si fermano sui tavoli dei dirigenti o vengono avviate con percorsi carsici di cui si perdono le tracce senza escludere che c’è chi,addirittura,rema contro.Affermazioni che contrastano rumorosamente con quelle fatte quando ha presentato il report sui due anni di governo regionale sotto la sua presidenza.In quella occasione aveva affermato di avere operato nell’apparato burocratico una rivoluzione applicando la rotazione ai vertici degli uffici.A osservare attentamente, i numeri dicono che poco più del 40 per cento dei vertici dirigenziali è stato posto a rotazione mentre il rimanente 60 per cento è rimasto dove era e, secondo fonti interne, in quel 60 per cento ci sono i vertici dirigenziali più chiacchierati.Oliverio,quindi,deve scegliere fra la “rivoluzione” e la “macchina regionale” che ostacola le direttive di governo.All’indomani delle indignate affermazioni di Oliverio, infarcite di sollecitazioni etiche quanto a efficienza e trasparenza che debbono connotare la macchina regionale,il parlamentare PD Demetrio Battaglia ha allargato il tiro sulla burocrazia in generale affermando che la burocrazia è il cancro della Calabria, con ciò intendendo la causa di tutti i fallimenti e delle inefficienze riconducibili alla pubblica amministrazione.Per Demetrio Battaglia il burocrate in genere è assillato dal mettere insieme le carte e custodirle in una visione statica e improduttiva del proprio compito preoccupandosi ,semmai,di aggiungere carte a carte là dove le procedure prevedono documentazione integrativa.Che a monte di tutto ci sia un obiettivo da perseguire non è nella consapevolezza del burocrate.Ma Demetrio Battaglia dice di più e afferma che proprio in quell’ammasso di carte che produce la burocrazia si annidano le ignominie che accompagnano la spesa pubblica e riempiono le cronache giudiziarie.Pippo Callipo, che non le manda a dire, così come, da presidente degli industriali, ci teneva a distinguere fra imprenditori e “prenditori”, parlando di mafia ,essendone bersaglio di violenze e intimidazioni, ha consegnato alla storia etico-politica della Calabria che,per lui, è più pericolosa la mafia “con la penna” di quella con la lupara.Che è quanto dire.A suggellare questi giudizi sulla burocrazia meridionale ha pensato la commissaria UE,Corina Cretu,  addetta alle politiche regionali la quale,di fronte ai risultati dei fondi europei investiti nel Mezzogiorno,si è detta preoccupata per il Mezzogiorno.Secondo lei” c’è un problema di capacità amministrativa perché nonostante i fondi spesi nel Meridione non vediamo davvero la crescita  e il lavoro  che ci aspettiamo”. Bisogna soltanto intendersi sulla “capacità amministrativa” e stabilire quanto tutto ciò dipenda dal livello politico e quanto dalla burocrazia. Le responsabilità,comunque,sono lì.