NON E’ A OLIVERIO CHE IACUCCI DEVE L’ELEZIONE…..

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Spregiudicatezza e cinismo in politica sono la regola e non l’eccezione per cui non deve sorprendere se, a esprimere soddisfazione e compiacimento ,il più attivo,per l’elezione di Iacucci a presidente della provincia,era Mario Oliverio.Si è scritto a lungo,all’annuncio della candidatura, che quella di Iacucci portava a Oliverio perché ne era lo storico “braccio destro”.Storico nel senso che aveva fatto il capo gabinetto nei due mandati di Oliverio  come presidente .E capo gabinetto è stato anche alla Regione, sempre a fianco di Oliverio,fino al giorno in cui ha dovuto annunciare la candidatura alla presidenza della  Provincia di Cosenza.Quando lo ha detto a Oliverio,lo statista di San Giovanni in Fiore non ha potuto trattenere una smorfia che ha tradotto nell’invito.esplicito e secco,a dimettersi da capo-gabinetto.Non era necessario ma certamente opportuno.Chapeau! Non si conoscono precedenti analoghi nella lunga navigazione politica di Oliverio dentro le istituzioni.Meglio tardi che mai ma, a giochi fatti,vengono fuori particolari che raccontano una storia diversa della candidatura e dell’elezione di Iacucci.Per lungo tempo gli unici candidati di peso alla guida della Provincia sono stati il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e quello di Rende,Marcello Manna.Un candidato targato centrosinistra non c’era e Gianni Papasso,sindaco di Cassano,per il solo fatto di essere socialista non poteva essere il candidato del PD.E’ noto il riflesso condizionato che hanno i post-comunisti nei confronti dei socialisti da che mondo è mondo.Non è un complesso di inferiorità,anche se ci somiglia ma forse,più realisticamente, un complesso di soggezione politico-culturale.Ma torniamo a Iacucci. Il suo  rapporto,politico e personale,con Mario Oliverio va in crisi nel momento in cui,tramite il solito Adamo,Oliverio cerca di convincere Marcello Manna a farsi sponsorizzare dal PD ma il sindaco di Rende è in difficoltà con la sua maggioranza che lo tiene sulla graticola ormai da mesi e la candidatura alla Provincia va a intrecciarsi con la crisi politica a Rende.A tenerlo sotto schiaffo è il gruppo Gentile  o NCD che voglia dirsi che, con il suo nutrito gruppo consiliare  è l’asse portante della maggioranza che sostiene Manna. E se in un primo tempo poteva sembrare che l’appoggio dei Gentile a Iacucci fosse frutto di un accordo più ampio con Oliverio, viene fuori-invece-che i Gentile si offrono di sostenere Iacucci contro i giochi di Oliverio e Adamo.Non solo.Iacucci ottiene all’interno del PD il sostegno di chi vuole tenere le distanze da Oliverio,notoriamente caduto in disgrazia a Roma per la sua inconcludenza,quanto a risultati concreti dopo due anni di governo, e per quella ossessione di far fuori i commissari e mettere le mani sulla sanità.L’accordo col NCD semmai, se c’è stato, lo hanno fatto Magorno e il senatore Gentile,tant’è che l’accordo  avrà una conferma con la scelta del candidato a sindaco,a Catanzaro,da contrapporre a Sergio Abramo.Per concludere Iacucci presidente,che non aveva comunque competitori,esprime politicamente una sconfitta subita da Oliverio e non l’ obiettivo che lo statista di San Giovanni in Fiore si era posto per il suo “fedele” braccio destro.A volte succede.