LA DEMOCRAZIA LA SINISTRA E LA MICROCASTA DEI POLITICI LOCALI……

foto1LA DEMOCRAZIA LA SINISTRA E LA MICROCASTA DEI POLITICI LOCALI……

No. Non andrò a votare per l’elezione del Presidente del Consiglio provinciale. Mi sono battuto in ogni sede contro il Porcellum prima e contro l’Italicum adesso, ambedue sistemi elettorali che prevedono le nomine e la perpetuazione della casta, ed il prossimo 24 gennaio sarò tra gli avvocati che ne discuteranno l’incostituzionalità dinanzi alla Corte Costituzionale.-Il sistema elettorale della Provincia, con consiglieri e presidente eletti da se stessi senza la minima partecipazione dei cittadini è il paradigma dell’autoreferenzialità della microcasta dei politici locali.-Perciò mi sembrerebbe una contraddizione ed io mi sentirei incoerente se andassi a votare da consigliere comunale per rafforzare i potentati che hanno ridotto la Calabria nello stato in cui è.-Siamo imbrogliati ogni giorno e trattati con odiosa indifferenza rispetto ai bisogni ed ai diritti da una genia di pseudopolitici generati da questo sistema perverso inventato dal berlusconismo: il capo di un partito, un sedicente leader si sceglie da solo tutti i rappresentanti istituzionali dal Presidente della Repubblica fino ai sindaci, escludendo i cittadini. E così tutti a farsi i fatti loro senza alcun ritegno o rispetto per interessi e soldi pubblici.-Sì è vero i Sindaci sono eletti direttamente dal popolo ma attenzione, perché se non poniamo rimedio, la cultura della investitura della casta arriverà sino ai sindaci. Capi, capetti e capibastone dei partiti metteranno veti su candidature scomode e chi vorrà (e potrà) dovrà presentarsi come esponente dell’antipolitica. La vicenda che mi ha visto protagonista nella recente competizione a Cosenza è emblematica. I bulli locali del PD – che mi vedono come il virus della legalità e della trasparenza – hanno fatto la loro solita manfrina: prima blandiscono e chiedono e poi mollano, insomma il metodo “enricostaisereno” praticato in maniera più subdola e volgare. Niente di strano, la politica non è un ballo di gala ma in una politica seria si risponde delle proprie azioni dinanzi agli elettori. Poiché, con il sistema attuale costoro non devono dar conto a nessuno se non ai loro simili, l’unico rimedio è riportare la voce e la scelta dei cittadini nelle istituzioni. L’origine di tutto, nel male e, speriamo, d’ora in poi, nel bene è la legge elettorale.-Per fortuna in questo senso la risposta che è venuta dal referendum è stata chiarissima. Gli italiani non ci stanno più ad essere governati da chi non hanno scelto loro con regolari elezioni e con la diretta e consapevole investitura dei loro rappresentanti.-Il futuro del Paese sta nell’attuazione dei principi e dei valori di una vera democrazia partecipativa, nella quale la stabilità e la governabilità risiedono nella qualità delle classi dirigenti e non negli ordini di un capo.Si, rimango saldamente nel campo della sinistra, quella per la quale democrazia prevale su oligarchia e le banche devono essere uno strumento di sostegno alla crescita dei popoli e non di arricchimento di pochi; la sinistra per la quale il mercato ha un valore sociale e si sposa con le politiche del lavoro e non con l’iperliberismo; la sinistra per la quale il garantismo è solo una categoria giuridica, mentre la politica dà valore concreto all’art. 54 della Costituzione che prescrive che i chiamati a funzioni pubbliche devono svolgere il loro compito con dignità ed onore.-Principi che non possono essere condizionati dalla presenza di avvisi di garanzia o rinvii a giudizio ma neanche dalla loro assenza.-Su questo ultimo punto si consuma la più grande ipocrisia o, se vogliamo, il più grande conflitto d’interesse della nostra politica. I responsabili morali e politici di enormi nefandezze guidano i partiti al riparo di cariche istituzionali e di auto blu dai vetri oscurati, senza che si avverta la necessità di applicare l’art. 54 della Costituzione, mentre altri, pagano prezzi salatissimi  anche per loro.Potrei fare l’esempio dell’ing. Alfredo Allevato indagato in una vicenda alla quale la politica non è estranea che sta scontando una carcerazione preventiva molto lunga e afflittiva.-La sinistra – quasi tutta, con il PD in prima linea – che ha dato lo spettacolo farsesco di questi anni renziani e in Calabria assume connotati grotteschi, è lontana mille anni luce dagli interessi e dai diritti dei giovani, dei lavoratori dipendenti, degli imprenditori seri, dei pensionati che hanno sgobbato tanti anni e sono carichi di esperienze e di delusioni, degli operatori culturali che vedono il nostro patrimonio culturale usato nel migliore dei casi come location per cocktail party piuttosto che come risorsa di conoscenza e di libertà; dei professionisti onesti che lavorano e pagano le tasse, degli ultimi, di quelli che non hanno voce e di quella umanità dolente che arriva sulle nostre coste scappando da guerre e genoDiciamoci la verità: c’è qualcuno che pensa ad esempio che il PD abbia guardato a tutto ciò con attenzione ed intensità politica? O piuttosto che abbia voltato la testa e si sia dedicato voracemente alle vicende di Banca Etruria e, in Calabria, alla conservazione del piccolo potere dei piccoli ras locali?Per questo il mio rapporto con la sinistra, con i partiti che dicono di rappresentarla è di rispetto ma critico. Il governo Renzi è stato un fallimento politico e morale perché invece di ascoltare i bisogni popolari ha cercato di demolirne i diritti, con la “buona scuola”, il “jobs act” ed annessi. Ma non ha sentito la disperazione di chi cercava di dire che dopo i voucher c’è solo la schiavitù.-

Oggi costoro non sono neanche in grado di fare un’analisi seria e ragionata della solenne bocciatura decretata dai cittadini.-E questa supponenza non li rende credibili per essere considerati vera classe dirigente. Rimangono dei nominati che occupano occasionalmente le istituzioni.-Difendere nelle sedi giudiziarie i diritti degli imprenditori della sanità privata significa fare gli interessi del servizio pubblico. In questo non trovo alcuna contraddizione tra la mia professione, l’avvocato, ed il mio impegno politico. D’altra parte non vi può non essere conflitto per nessuno se si fa il proprio lavoro con onestà. E’ un principio di convivenza civile tutelato dalla Costituzione: se si affermano e difendono i diritti di uno si accresce la libertà di tutti.-Ed io credo che la partecipazione politica per noi cittadini non sia né un lusso né un dovere ma un bisogno esistenziale.-

                                                                                                            Enzo Paolini