RASSEGNA STAMPA – ITALIA DEI MISTERI E DEGLI INSABBIAMENTI. E’ CALATO IL SILENZIO SULLA VICENDA DEL TENENTE SPRIANO CHE DALL’ANTIMAFIA ACCEDEVA AI SITI ED AI SEGRETI DI POLITICI, BOIARDI DI STATO, FACCENDIERI, IMPRENDITORI, OPERATORI FINANZIARI, CALCIATORI, UOMINI DELLO SPETTACOLO E VIP DI VARIA PROVENIENZA. SI VEDE CHE, A CONTI FATTI, SCOPRIRE GLI ALTARINI NON CONVENIVA A NESSUNO. C’ERA “MERDA” PER TUTTI.

(nella foto Pasquale Striano)

 

DAGOREPORT

L’uomo al centro del caso dossieraggi, il luogotenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, dopo essere rimasto nell’ombra, ha iniziato a straparlare. Striano ha rilasciato tre interviste (il 10 marzo al “Giornale”, il 15 alla “Verità” e martedì scorso, 26 marzo, alle “Iene”), in cui accenna, insinua e, oltre a discutere di argomenti coperti da segreto istruttorio, lancia messaggi in codice. Striano ha cambiato versione, da colloquio a colloquio. Per esempio, parlando con Giacomo Amadori sosteneva di aver agito su mandato dei pm, poi a Gaetano Pecoraro de “Le Iene” ha detto di aver fatto tutto da solo. La prima anomalia nel caso Striano è che nessuno della Commissione parlamentare antimafia, guidata dalla sorella d’Italia, Chiara Colosimo, abbia avvertito il bisogno di convocarlo in audizione, nonostante sia evidente che Striano avrebbe molte cose da raccontare e spiegare, per chiarire i contorni opachi dei presunti dossieraggi. Eppure, la meloniana (“tendenza Arianna”) Colosimo ha convocato addirittura Andrea de Gennaro, nominato al vertice della Guardia di Finanza il 30 maggio 2023, quindi a dossieraggi fatti e scoperti. Inoltre, in molti nei palazzi romani si chiedono: ma un ufficiale della Guardia di Finanza, prima di rilasciare un’intervista, deve ottenere un permesso dai superiori, o può parlare con i giornalisti come e quando vuole? Qualcuno lo ha autorizzato a parlare o si è mosso in autonomia? Le argomentazioni di Striano sono stati “condivise” con qualcuno o è tutta farina del suo sacco? I messaggi allusivi di Striano hanno certamente un obiettivo: evitare di finire come un kleenex usato ed essere l’unico caprone espiatorio della vicenda che, per bocca del procuratore antimafia Melillo, “non sembra l’iniziativa di un singolo”. E forse, non a caso, nell’intervista con le “Iene” Striano ha parlato più volte di “sistema” Altra anomalia. Dopo lo scoppio del bubbone dossieraggi, Pasquale Striano non è stato sospeso, ma solo trasferito in un altro reparto. Come mai? Il luogotenente gode di particolari protezioni? Quale che sia la verità, il sospetto, anche per la scarsa incisività della Commissione antimafia, è che si voglia “addormentare” il caso, evitando nuovi scandali fino alle europee del 9 giugno, che saranno, nel bene o nel male, uno spartiacque cruciale per il futuro politico di Giorgia Meloni e del suo governo.