RASSEGNA STAMPA – POLITICA CREATIVA. IL GOVERNO CHIEDE A BRUXELLES UNA “CORTESIA POLITICA”…

Estratto dell’articolo di Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

Il governo italiano chiede una cortesia tecnica, e politica, alla Commissione europea. Una cortesia apparentemente impossibile, per molteplici ragioni giuridiche, ma che se fosse concessa potrebbe portare ad un’intesa capace di tenere in vita il mercato tutelato dell’energia per qualche altro mese, (un semestre?) o addirittura un anno. La decisione di fare una verifica, esperire un tentativo, è stata presa a Palazzo Chigi pochi giorni fa. Occorre in primo luogo verificare se la Commissione possa ad esempio accettare un meccanismo di phasing out (uscita provvisoria da un accordo che riguarda la terza rata del Pnrr e da una riforma che riguarda le regole sulla concorrenza vigenti in Italia) di durata limitata nel tempo e blindato da un provvedimento di legge. In sostanza se possa accettare, o forse anche chiudere un occhio, su quella proroga che ieri ha chiesto il vicepremier Matteo Salvini. In teoria non ci dovrebbero essere spiragli, anche perché la norma che ha decretato la fine del mercato tutelato al 10 gennaio del 2014 è stata votata dal Parlamento italiano nel contesto delle riforme necessarie all’attuazione del Pnrr e una marcia indietro legislativa del nostro Paese rischia di compromettere, a posteriori, proprio una quota della terza rata del Piano di ripresa e resilienza, già erogata. Eppure nonostante la materia sia molto tecnica sembra che gli uffici della Commissione diretta da Ursula von der Leyen abbiamo già iniziato, o stiano per farlo, un’interlocuzione con il nostro governo per vedere se esiste una strada percorribile e condivisa. Oppure magari accompagnare senza troppa rigidità una decisione unilaterale del nostro governo che di fatto congelerebbe a tempo, ma senza altra grande conseguenza concreta, una quota minoritaria della terza rata dei fondi europei di ripresa e resilienza. Il tentativo del governo di Giorgia Meloni non è quello di assecondare una richiesta che più forte di altre è arrivata dal Partito democratico, anche perché come hanno spiegato bene gli esponenti di Azione tutti i partiti, sotto il governo guidato da Mario Draghi, ad eccezione di quello della Meloni, hanno votato proprio la fine della tutela del mercato elettrico. […] Il governo sta dunque cercando un paracadute, anche di pochi mesi, nella speranza che i costi dell’energia nel frattempo scendano ulteriormente, e sta cercando di non compromettere i risultati positivi ottenuti finora, sulla carta, sia nella revisione del Pnrr sia nel via libera all’erogazione delle prime rate del Piano. Già oggi a Bruxelles ci sarà un’interlocuzione tecnica e politica sul dossier fra esponenti della Commissione e del governo italiano. Il mercato tutelato dell’energia «è un tema serio sul quale dobbiamo discutere nel merito», ha dichiarato evitando ogni sorta di polemica ieri il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. […]