RASSEGNA STAMPA – Si riaffaccia il COVID e cambiano gli esperti…

FRANCESCO VAIA

ANCORA NON È ALLARME ROSSO MA CI SONO TUTTE LE CONDIZIONI PERCHÉ IL COVID RIPRENDA A CONDIZIONARE LA VITA DEGLI ITALIANI. NON SI PREVEDONO MISURE ESTREME MA LA POLITICA SI POSIZIONA PER GESTIRE GLI EVENTI ANCHE IN PREVISIONE DELLE ELEZIONI EUROPEE. IL GOVERNO DA PARTE SUA METTE AI VERTICI DEGLI ORGANISMI DI CONTROLLO ESPERTI RICONDUCIBILI ALL’AREA POLITICA DEL GOVERNO. INTANTO AUMENTANO I CONTAGI E I RICOVERI.

Estratto dell’articolo di Giovanni Rodriquez per “il Foglio”

[…] Il tema Covid nelle ultime settimane è entrato prepotentemente nel dibattito interno al governo. Con il crescere dei contagi, l’approssimarsi dell’autunno e una nuova stagione influenzale ormai alle porte si è fatta via via più insistente la necessità da parte dell’esecutivo di […] gestire una narrazione che oggi la maggioranza teme possa sfuggirgli di mano. Questo è il clima che si respira in queste settimane intorno a Palazzo Chigi. […] La necessità da parte del governo è quella di circondarsi per tempo di esperti di fiducia che non risultino “mine vaganti” e condividano la nuova impostazione al tema Covid dettata dall’agenda del governo Meloni. Una narrazione che, almeno al momento, vede trattare il Covid sempre più come un’influenza stagionale. A riprova di ciò, le ultime decisioni prese che hanno visto l’abrogazione dell’isolamento per i soggetti positivi al tampone e la richiesta dell’esecuzione di un tampone per l’accesso all’interno degli ospedali solo in presenza di sintomi.  La priorità, anche con queste scelte, è stata quella di discostarsi quanto più possibile dalla precedente gestione Conte-Speranza. Una gestione che è stata rappresentata, sotto il profilo scientifico, da quattro volti: il consigliere del ministro Speranza, Walter Ricciardi; il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza; il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro; il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. Da qui ha preso il via una partita a scacchi finalizzata all’occupazione di questi ruoli chiave. Il posto di Ricciardi, in quanto ruolo fiduciario, è venuto meno insieme a quello dell’ex ministro Speranza. A facilitare il ricambio al ministero della Salute ci ha pensato il pensionamento dell’ex direttore Rezza sostituito ora da uno degli uomini di fiducia del centrodestra, Francesco Vaia, già direttore generale dell’Istituto Spallanzani di Roma. L’altra casella da occupare […] era quella dell’Istituto superiore di sanità. Anche qui è venuta in aiuto la scadenza del mandato del presidente Brusaferro. […] è stato sostituito da Rocco Bellantone, ex preside della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica di Roma e cugino del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari.    […] La scadenza naturale del presidente del Css è fissata al 2025. Per cambiare i componenti dell’organo di consulenza tecnico scientifica del Ministro della salute servirebbe quindi un intervento normativo. Una via a dire il vero già tentata dalla maggioranza nei mesi scorsi. […] Il tentativo non andò a buon fine ma non è detto che non possa essere ritentata la stessa via nel prossimo futuro in modo da poter così occupare anche l’ultima casella mancante ed avere il pieno controllo di tutti quegli apparati tecnico-scientifici chiamati a rispondere anche della gestione del Covid. Data la situazione, in questo momento il governo non è concentrato tanto sul nome che andrebbe a sostituire Locatelli quanto sulle modalità più idonee per sostituire gli attuali membri del Css in tempi brevi. La partita è ormai ad una passo dalla sua conclusione.