RASSEGNA STAMPA – Il democristiano Cirino Pomicino presenta il conto al comunista Violante…

“LA PRIMA REPUBBLICA NON SI SCORDA MAI”, CANTA
UN FILM DI CHECCO ZALONE, ED È VERO PER TUTTI GLI ECCESSI CUI CI HA SOTTOPOSTO. MA ERANO, DALLE RISPETTIVE POSIZIONI, VERI COMBATTENTI NEL SENSO CHE NON SI FACEVANO SCONTI. ERANO POSSIBILI COMPROMESSI E COMPLICITÀ MA “A LA GUERE COMME A LA GUERE”, SENZA ESCLUSIONE DI COLPI. BENCHE’ ULTRANOVANTENNE, CIRINO POMICINO PRESENTA IL CONTO A LUCIANO VIOLANTE CHE NELLA PRIMA REPUBBLICA HA NON POCO MANOVRATO OBLIQUAMENTE FRA POTERI IN CONFLITTO. GRANDE INFLUENZA VIOLANTE, DA EX-MAGISTRATO E PIÙ VOLTE PARLAMENTARE, HA AVUTO SULLA MAGISTRATURA E POMICINO GLIELO RICORDA. LA STOCCATA FINALE È RICORDARGLI CHE OSTEGGIÒ GIOVANNI FALCONE E CONTRASTO’ LA DETERMINAZIONE CON CUI FALCONE COMBATTEVA LA MAFIA. OGGI LUCIANO VIOLANTE, CHE È STATO PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE “LEONARDO”, UN’ARTICOLAZIONE MUSEALE DELLA NOSTRA POTENTISSIMA INDUSTRIA BELLICA, È STATO NOMINATO DALLA MELONI NEL COMITATO INCARICATO DI DEFINIRE I LEP NELL’AMBITO DELL’ AUTONOMIA DIFFERENZIATA DELLE REGIONI. LA NOMINA GLI HA FATTO GUADAGNARE, INSIEME A SABINO CASSESE, IL CAUSTICO APPELLATIVO DI “PATRIOTA” DEL GOVERNO MELONI. RECENTEMENTE SI È DIMESSO.

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Da diversi mesi il linguaggio e le opinioni di Luciano Violante sono musica per le orecchie delle persone per bene e rispettose della costituzione. Un linguaggio che fa a pugni con il Violante di 30 anni fa quando era presidente dell’antimafia. Ma ogni tanto dalla musicalità del linguaggio odierno scappa il “mostro” antico. Nell’intervista al Corriere della sera di ieri alla domanda che cosa volesse dire “andare alla radice” dello scontro tra politica e magistratura visto il suo passato politico il Violante di oggi risponde “ieri la politica aveva delegato alla magistratura la lotta alla mafia e alla corruzione e quindi la magistratura compartecipava alla sovranità parlamentare”. Oggi è di moda dire che qualcuno non conosce la vergogna e Violante è un campione su questo terreno. Tutti devono ricordare che Violante porto il suo PCI a votare contro il decreto Andreotti-Vassalli che raddoppiava i termini della custodia cautelare per evitare che uscissero dal carcere i boss mafiosi intrappolati da Falcone e Borsellino. Bisognerebbe rileggere gli stampati parlamentari per leggere che Violante diceva che i mafiosi si potevano controllare anche fuori dal carcere! Violante portò il PCI a votare contro la istituzione della direzione nazionale antimafia voluta da Falcone contro il quale lo stesso Violante fece una lotta durissima e senza esclusione di colpi per evitare che fosse proprio Falcone a guidarla. Oggi lo elogia senza neanche abbassare lo sguardo!! Ci fermiamo qui nei ricordi (potremmo riempire pagine intere) perché quelli citati già spiegano da soli la falsa musicalità di ciò che oggi Violante dice senza fare ammenda del disastro politico che determinò insieme ad Occhetto scegliendo l’opzione giudiziaria per giungere al governo del paese come ci avvertì  per tempo Gerardo Chiaromonte, un comunista napoletano cresciuto all’ombra di Benedetto Croce. Dovremmo prima o poi dire anche i nomi dei democristiani che lo seguirono per non avere neanche un avviso di garanzia. Se il ricordo non ci tradisce Dante mise i falsari nell’ottavo cerchio dell’inferno mentre noi speriamo sempre che Violante è i DC che lo seguirono trovino il coraggio di pentirsi per davvero perché questa Repubblica ha davvero bisogno di tutti.