RASSEGNA STAMPA – Si fa vivo Prighozin….Non era sparito….

SI ERANO FATTE LE IPOTESI PIÙ DISPARATE SULLA SORTE DEL CAPO DELLA WAGNER DOPO IL GOLPE MANCATO A 200 KM DA MOSCA. SI ERA DETTO CHE AVEVA RIPARATO IN BIELORUSSIA, IN UN ALBERGO “SENZA FINESTRE”, AFFIDATO ALLE CURE DI LUKASHENKO NOTORIAMENTE VASSALLO DI PUTIN. OGGI, NELL’APPRENDERE CHE 5 GIORNI DOPO IL MANCATO GOLPE PUTIN HA RICEVUTO PRIGOZHIN AL CREMLINO, IL GIALLO SI FA PIÙ FITTO MA SI PUÒ CONCLUDERE CHE PUTIN NON PUÒ FARE A MENO DI PRIGOZHIN PER MANTENERE LE POSIZIONI MILITARI IN UCRAINA.

Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per “La Stampa”

L’incontro tra Putin e Prigozhin al Cremlino […] è effettivamente avvenuto. Poco prima di ora di pranzo l’ha confermato Dmitry Peskov stesso, il portavoce di Putin. In maniera assai docile, Putin ha ricevuto i wagneriani e il loro capo, ascoltato le loro spiegazioni sugli eventi del 23-24 giugno, tutti si sono detti «sostenitori del capo della Russia, vogliamo continuare a combattere per la Madrepatria». E il presidente «ha offerto loro ulteriori opzioni di lavoro e di impiego nei combattimenti», dice Peskov. Naturalmente, le cose sono più complesse di questo quadretto edificante. In primis perché la notizia è stata taciuta per dieci giorni […] Peskov aggiunge solo che l’incontro è stato il 29 giugno, ed è durato tre ore. In realtà le cose sono più tortuose. E imbarazzanti, per il Cremlino. Non solo Prigozhin è libero di muoversi in Russia come meglio crede, ma gli viene concesso direttamente da Putin […] Fonti di intelligence de La Stampa confermano che senz’altro Prigozhin non può essere al momento bandito da Putin, benché il presidente non sappia esattamente cosa fare di Wagner […] L’altro giorno […] Lukashenko aveva già annunciato che Prigozhin non era in Bielorussia, «è a San Pietroburgo, forse è andato a Mosca», aveva detto. Il dittatore bielorusso aveva anche spiegato che i servizi di sicurezza russi tengono presumibilmente d’occhio Prigozhin, e ammesso che sì, «alcuni al Cremlino volevano» (magari il generale Gerasimov, che ieri è riapparso per la prima volta dopo il tentato golpe, in un video della Difesa), ma questo avrebbe scatenato una guerra civile. Lukashenko aveva anche ammesso che era probabile che Putin avesse ammorbidito il suo atteggiamento nei confronti di Prigozhin.    […] La forza di riserva Wagner è insomma tutt’altro che smantellata. Il commento migliore di tutta la vicenda è, per ora, quello del criminale di guerra russo Igor Girkin, condannato a L’Aja per l’abbattimento dell’aereo malese sul Donbass, nemico giurato di Prigozhin: «Sto aspettando notizie su come Vladimir Vladimirovich incontra il comando del reggimento Azov e ascolta la loro versione della battaglia per Mariupol».