RASSEGNA STAMPA – Toghe in allarme sulla riforma della giustizia…..

L’OBIETTIVO FINALE DOVREBBE ESSERE LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE MA LO SCONTRO GOVERNO – MAGISTRATURA È GIÀ INIZIATO. LA NOVITÀ STA NEL FATTO CHE IL GOVERNO, TRAMITE IL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO, AVREBBE UNA SPONDA FAVOREVOLE ALL’INTERNO DELLA MAGISTRATURA. NON GIOVA ALLA RIFORMA ACCREDITARLA COME UN OBIETTIVO DI BERLUSCONI POICHÉ SUONEREBBE COME UNA VITTORIA POST- MORTEM DEL LEADER DI FI SULLA MAGISTRATURA RITENUTA POLITICAMENTE SCHIERATA CONTRO DI LUI CON IMPUTAZIONI PERSECUTORIE. SULL’ABOLIZIONE DELL’ABUSO IN ATTI DI UFFICIO CONCORDANO ANCHE MOLTI SINDACI E GOVERNATORI DI CENTROSINISTRA.

Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

[…] L’esperienza di Nordio è destinata a durare più a lungo, ma le relazioni con le toghe si annunciano ugualmente agitate. […] Nordio è ora espressione di un governo che ha nel suo programma alcune delle riforme tentate e fallite dal leader di Forza Italia. A cominciare dalla «madre» di tutte le altre: la separazione delle carriere tra pm e giudici, che lo stesso ministro ha promesso di proporre entro la fine dell’anno. Sarà un percorso lungo, perché implica modifiche alla Costituzione, e in attesa di quel traguardo ieri il Guardasigilli ha messo sul tavolo un primo disegno di legge che ai magistrati non piace. Ai procuratori, prima ancora che all’Anm; quelli ascoltati in Parlamento o dai mezzi di comunicazione hanno bocciato pressoché all’unanimità l’abolizione dell’abuso d’ufficio. E il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia ha voluto sottolineare che «non ascoltare il parere tecnico di colleghi qualificatissimi sul piano delle indagini sembra una scelta poco avveduta». Ma quella del presidente […] è e resterà la posizione di tutta l’Anm? L’attuale Giunta riunisce Area, i «centristi» di Unità per la costituzione e la destra di Magistratura indipendente; un «governo» che di fronte a un conflitto dal sapore inevitabilmente politico potrebbe veder incrinare la propria compattezza. Posizioni distinte? Il segretario di Mi Angelo Piraino, interpellato qualche giorno fa sull’abrogazione dell’abuso d’ufficio, prima di dire che «la magistratura può certamente dare un contributo di carattere tecnico» (posizione ribadita ieri dal segretario dell’Anm Casciaro, anche lui di Mi), ha premesso che «si tratta di scelte discrezionali che competono alla politica». Un’ovvietà che però qualcuno ha potuto leggere come una distinzione dalla posizione del presidente dell’Anm. […]    […] l’Anm […] quanto alle riforme, ci si è limitati a denunciare una «accresciuta preoccupazione per le riforme costituzionali che mirano a modificare l’assetto della magistratura». Non una parola sull’abuso d’ufficio e le altre modifiche ai codici approvate ieri dal governo e partorite dagli uffici ministeriali dove Nordio ha chiamato a lavorare diverse toghe aderenti a Mi: corrente che ha vinto le ultime elezioni per il Csm e che i colleghi degli altri gruppi sospettano abbia un filo diretto non tanto con il ministro quanto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. […] Se i sospetti fossero anche solo parzialmente fondati, significherebbe avere una sorta di sponda governativa dentro l’Anm che frenerebbe e limiterebbe l’impatto delle proteste contro le riforme. A cominciare da quelle appena varate. L’annunciata separazione delle carriere è una linea del Piave dove finora si sono attestati anche i «moderati» di Mi. Le prossime mosse diranno se in futuro lo sarà ancora per l’intera magistratura, o solo una parte.