RASSEGNA STAMPA – Conte come mister Wolf….”risolve i problemi”….

PER L’EX- PRESIDENTE CONTE, OGGI LEADER DEL M5S, È UN MOMENTO DIFFICILE CON LA SCHLEIN CHE SCALA I SONDAGGI E PORTA IL PD A QUASI 5 PUNTI DI VANTAGGIO SUL M5S. CONTE SI DIFENDE COME PUÒ, MESSO NELL’ANGOLO DALL’ATTIVISMO E DALL’INTRAPRENDENZA DELLA SCHLEIN CHE BATTE TUTTE LE PIAZZE DOVE C’È DA DIMOSTRARE CONTRO IL GOVERNO. E COSÌ, SE LA SCHLEIN È ANDATA ALLA MANIFESTAZIONE IN MEMORIA DELLE VITTIME DI MAFIA, CONTE SI È TOLTO LA CRAVATTA ED È ANDATO ALLA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DI CHI RIVENDICA IL SUPERBONUS DELL’EDILIZIA. A CHI GLI HA CHIESTO DEL SUPER- ATTIVISMO DELLA SCHLEIN HA RISPOSTO PICCATO: “NOI RISOLVIAMO PROBLEMI” RIVENDICANDO LA PATERNITÀ POLITICA DEL SUPERBONUS. DA DIFENDERE GLI RESTA ANCHE IL REDDITO DI CITTADINANZA CHE DOVEVA SCONFIGGERE LA POVERTÀ E, INVECE, HA PORTATO ACQUA AL MULINO DI CHI VUOLE CONTINUARE AD AVVALERSI, PER LA PROPRIA ATTIVITÀ, STAGIONALE O MENO, DI LAVORO SOTTOPAGATO.

Estratto dell’articolo di Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

Superbonus batte antimafia. Detta così può sembrare stonata, forse troppo cinica, ma la nuova competizione tra Elly Schlein e Giuseppe Conte è fatta anche di realpolitik. Lei vola a Milano per la manifestazione in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Lui resta a Roma e va alla testa del corteo degli «Esodati del Superbonus». «Grande presidente!», si sgolano i manifestanti. E poi: «Presidente! Presidente! Presidente!». Un balsamo ricostituente per Conte, che si mischia alla folla e stringe mani. Come ai vecchi tempi, come quando da Palazzo Chigi varava la discussa misura eliminata a febbraio scorso per decreto dal governo di Giorgia Meloni. Il leader del M5s, dopo il congresso del Pd, si ritrova a sgomitare, a cercare spazi alternativi a quelli ora occupati dalla nuova reginetta del progressismo. Per ora il revival dell’alleanza giallorossa è ancora sulla carta. Meglio darsi da fare. […] E quindi c’è il no alle armi all’Ucraina, che i Cinque Stelle hanno rivendicato nell’Aula del Senato durante le comunicazioni della premier in vista del Consiglio Europeo del 23 e 24 marzo. E c’è il Superbonus. Forse l’unico altro vessillo pentastellato che non sarà sottratto a Conte dalla nuova torcida rossa del Pd. Conte si toglie la cravatta e plana su una protesta calda, quella andata in scena ieri a Piazza della Repubblica, a Roma. Una marcia tanto infuocata che, a un certo punto, l’ex premier indossa i panni del pompiere e mette in riga gli «esodati». Ed eccolo, l’avvocato del popolo italiano che blandisce la canea. «Se continuano gli insulti ai membri del Governo sono costretto a lasciare il vostro corteo. Il M5S è qui con voi per denunciare un problema e risolverlo non per insultare Meloni e i membri del governo», arringa Conte armato di megafono. La carota e il bastone. Quello che estrae dalla pochette quando scandisce fiero: «Il M5S non volge le spalle a chi ha contribuito a far crescere l’Italia». Tradotto: il governo vi ha voltato le spalle. La piazza approva: «Il M5S è l’unica forza politica al nostro fianco, gli altri partiti non ci sono». […] E a chi gli chiede di un derby con le piazze del Pd, Conte replica velenoso: «Nessun derby, noi risolviamo problemi». Sembra quasi un’escalation.