RASSEGNA STAMPA

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INCONTRO FRA IL MINISTRO DELLA DIFESA CROSETTO E L’OMOLOGO FRANCESE PER FARE IL PUNTO SUGLI AIUTI MILITARI ALL’UCRAINA. MENTRE IN ALTRI PALAZZI CI SI ACCAPIGLIA SULLA OPPORTUNITÀ O MENO DI FARE INTERVENIRE ZELENSKY AL FESTIVAL DI SANREMO, GENERALI ED ALTI GRADI DELLA DIFESA SI INTERROGANO SULLA OPPORTUNITÀ DI FORNIRE ALL’UCRAINA UN SOFISTICATO APPARATO DI DIFESA ANTIAEREA RITENUTO VITALE DAI GENERALI DI ZELENSKY. ANCHE LA VISITA DELLA MELONI A KIEV, PER RAGIONI DI SICUREZZA, POTREBBE ESSERE RINVIATA. QUANTO AI PACIFISTI CHE VEDONO NELLA FORNITURA IL RISCHIO DI UNA ESCALATION DEL CONFLITTO, IL MINISTRO CROSETTO AMMONISCE CHE SAREBBE L’INVASIONE RIUSCITA DELL’UCRAINA DA PARTE DELLA RUSSIA A DETERMINARE LE CONDIZIONI DI RISCHIO DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE.

Estratto dell’articolo di Francesco Grigneti e Ilario Lombardo per “la Stampa”

Il teorema sulle armi, secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto, è semplice ed è racchiuso in un ragionamento che fa gelare il respiro: «Vorrei parlare a quelli che dicono “dando le armi all’Ucraina, noi alimentiamo una escalation verso la Terza guerra mondiale”. Io vi dico quando secondo me inizierà la Terza guerra mondiale. Inizierebbe nel momento in cui i carri armati russi arrivassero a Kiev e ai confini dell’Europa». Il sesto decreto sulle forniture militari a Kiev arriverà la prossima settimana. Lo ha annunciato ieri Crosetto ed è il regalo che Giorgia Meloni vorrebbe portare in dote a Volodymyr Zelensky, nel suo viaggio a Kiev. Il condizionale, in questo caso, diventa d’obbligo perché non è ancora chiaro se l’annunciata visita nella capitale ucraina si terrà la prossima settimana, come sembrava ormai certo. Da Palazzo Chigi filtra pochissimo, ma pare che per ragioni di sicurezza, con i russi che si stanno incattivendo, i servizi segreti starebbero valutando un rinvio. Nelle prossime ore si capirà qualcosa di più. In realtà, il principale obiettivo della premier è di celebrare con Zelensky, in terra ucraina, l’invio di una fornitura in particolare. Lo chiamano Mamba, è lo scudo antiaereo Samp/T, un sistema di matrice comune italo-francese che la Difesa di Kiev ritiene vitale per contrastare la prossima avanzata di Mosca. Se ne sta parlando da settimane, per un tira e molla dovuto alle cautele dei generali italiani, timorosi di scoprirsi sul fronte delle dotazioni in un momento di possibile escalation della guerra. Per questo motivo lo Stato maggiore della Difesa ha ricevuto la garanzia che, essendo un’arma coperta da segreto militare, ci sarà il massimo controllo sui reparti ucraini che la useranno, in modo da scongiurare ogni forma di spionaggio industriale. Ieri il sistema è stato al centro del lungo confronto tra Crosetto e il ministro francese delle Forze Armate Sébastien Lecornu. […]

Tra meno di un mese, il 24 febbraio, sarà un anno dall’inizio dell’invasione ordinata da Vladimir Putin. L’esercito russo minaccia di inasprire i bombardamenti su tutta l’Ucraina. L’Europa, gli Stati Uniti e la Nato non possono permettere che Mosca riesca a sfondare Ovest. […] la guerra costringe a sviluppare ulteriori progetti industriali. Non solo. Capovolge gli scenari, impegna energie su altri fronti. Come il Mediterraneo allargato. […] Francia e Italia sono convinti che è dal fronte Sud che le minacce future arriveranno in Europa. La destabilizzazione dell’area, la crisi migratoria, il ricatto terroristico e il cambiamento climatico sono fattori di rischio […]