RASSEGNA STAMPA

      Nessun commento su RASSEGNA STAMPA

LO SCIOPERO DEI BENZINAI O, MEGLIO, L’AUMENTO DEL PREZZO DEI CARBURANTI PER L’AVVENUTA REINTRODUZIONE DELLE ACCISE, INFLUENZA GLI ULTIMI SONDAGGI, EFFETTUATI PER IL CORSERA, DA PAGNONCELLI. FDI SI FERMA AL 30 PER CENTO, LEGA E FORZA ITALIA AUMENTANO, M5STELLE VA AL 18 PER CENTO E IL PD, ANCORA IMPANTANATO NELLE PROCEDURE CONGRESSUALI, AL 16,4. LA NOVITÀ È COSTITUITA DALLA MELONI CHE PERDE 5 PUNTI NELL’INDICE DI GRADIMENTO. E NON È DETTO CHE L’INDICE DI GRADIMENTO NON SCENDA ANCORA MAN MANO CHE IL PREZZO DEL CARBURANTE VA A RIFLETTERSI SUL CARRELLO DELLA SPESA DELLE FAMIGLIE.

Estratto dell’articolo di Nando Pagnoncelli per il “Corriere delle Sera”

Il mese di gennaio fa segnare per la prima volta una flessione del gradimento per l’operato del governo e della premier: i voti positivi, pur continuando a prevalere, fanno registrare un calo di tre punti rispetto al mese di dicembre, quelli negativi aumentano rispettivamente di due e cinque punti. L’indice di gradimento (come sempre calcolato mettendo in rapporto i giudizi positivi con quelli negativi, escludendo coloro che non si esprimono), si attesta a 51 per l’esecutivo (-3) e a 53 per Giorgia Meloni (-5), riportandosi sui valori di inizio mandato. Sarebbe azzardato sostenere che si tratti della fine della «luna di miele», dato che l’apprezzamento per la premier viene espresso dal 46% degli italiani, ossia una quota largamente superiore rispetto agli elettori dei partiti della maggioranza che il 25 settembre scorso rappresentavano il 26,7% della totalità degli elettori. Piuttosto si tratta di una battuta d’arresto, nella quale sono incappati diversi governi precedenti ben prima della fine dalla luna di miele, una sorta di «rimbalzo» dopo l’aumento delle aspettative legate alle novità del nuovo scenario politico. Le questioni che possono avere influenzato le valutazioni dei cittadini sono molte, a partire dall’aumento dei prezzi del carburante anche a seguito della mancata proroga del taglio delle accise. Va infatti ricordato che al momento dell’insediamento del nuovo esecutivo la principale priorità degli italiani era rappresentata dal caro bollette e dal prezzo dei carburanti. Oggi il 64% si dichiara insoddisfatto per come il governo ha gestito la questione. Ma ci sono altri temi dell’agenda che stanno suscitando perplessità in una parte dei cittadini, e qualche tensione tra i partiti della maggioranza, fra gli altri l’autonomia differenziata, le intercettazioni telefoniche, la possibile riforma dello Stato in senso presidenziale, ecc. Tutto ciò si riflette anche sugli orientamenti di voto dato che, dopo la forte crescita dei mesi scorsi Fratelli d’Italia, pur confermandosi largamente il primo partito con il 30,5%, fa registrare un calo (-1,2) a fronte di una ripresa della Lega che raggiunge l’8,3% (+0,5%) e si avvicina al risultato delle politiche, e di Forza Italia che sale al 6,8% (+0,6%). Nel campo dell’opposizione il M5S consolida il secondo posto portandosi al 18,2% (+0,6%), un risultato che mancava dall’autunno del 2020. A seguire il Pd che, a seguito del dibattito pre-congressuale, sembra aver arrestato il trend negativo degli ultimi mesi attestandosi al 16,4%, quindi il Terzo polo con il 7,1% e l’Alleanza Verdi, Sinistra italiana e Reti civiche con il 4,1%. In aumento di due punti l’area dell’astensione e dell’indecisione che tocca oltre due italiani su cinque (41,2%). Nel complesso il centrodestra mantiene un ampio vantaggio sul centrosinistra (46,6% a 22,5%) che risulta ancor più elevato rispetto a quello uscito dalle urne nel settembre scorso (43,8% a 26,1%), passando da circa 18 punti a più di 24.