RASSEGNA STAMPA

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DOPO L’ELICOTTERO PRECIPITATO O SABOTATO CHE HA COMPORTATO LA MORTE DEL MINISTRO DEGLI INTERNI UCRAINO E DEL SUO VICE NONCHÉ 18 VITTIME CIVILI, LA GUERRA IN UCRAINA ENTRA IN UNA FASE DELICATA PERCHÉ, A FRONTE DI UNA AVANZATA DELLE TRUPPE DELLA RUSSIA IN ALCUNI TERRITORI, TARDANO AD ARRIVARE GLI ARMAMENTI PESANTI PROMESSI A ZELENSKY. DA QUI L’IMPEGNO DELLA CASA BIANCA TRAMITE LA CIA DI ACCELERARE I TEMPI NELLE FORNITURE E NELLE DOTAZIONI NECESSARIE. LA GERMANIA , INVECE, INDUCE NEL FORNIRE I CARRI ARMATI “LEOPARD” PROMESSI A ZELENSKY.

1. DIRETTORE CIA HA VISTO ZELENSKY, INCONTRO SU MOSSE RUSSIA

(ANSA) – Il direttore della Cia William Burns è volato in gran segreto a Kiev alla fine della scorsa settimana e ha incontrato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, al quale ha comunicato quali sono le aspettative per le prossime mosse militari della Russia. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti.

2. USA AUTORIZZANO AIUTI MILITARI PER 2,5 MILIARDI ALL’UCRAINA

(ANSA) – Gli Stati Uniti autorizzano l’invio di altri 2,5 miliardi di dollari di armi all’Ucraina. Lo riportano i media americani, sottolineando che saranno inviati, fra l’altro, 90 mezzi corazzati Stryker e 59 veicoli da combattimento Bradley.

3. IL PENTAGONO PREPARA IL CAMBIO DI PASSO PRIME ARMI IN GRADO DI COLPIRE LA CRIMEA

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”

Sabrina Singh, vice portavoce del Pentagono, ribadisce quella che è la linea Usa sulla Crimea: appartiene all’Ucraina che quindi ha diritto a riprendersela. Mercoledì John Kirby, del Consiglio per la Sicurezza nazionale, aveva detto la stessa cosa anticipando di fatto quanto avrebbe scritto il New York Times, ovvero che dopo mesi di discussioni l’Amministrazione Biden ha iniziato a riconoscere che gli ucraini possono colpire le basi da cui la Russia lancia attacchi anche a costo di veder crescere il rischio escalation. Washington spiega la sua svolta con due argomentazioni. La prima è tattica: colpire in Crimea le linee di rifornimento russe lungo l’asse delle città occupate Melitopol-Mariupol renderebbe più difficile per i russi spostare avanti la linea del fronte. Fra l’altro le azioni di sabotaggio e altri attacchi nei mesi scorsi hanno già spinto Mosca a spostare gran parte dei lanci di droni dalla Penisola annessa illegalmente nel 2014 a Krasnodar. Un secondo motivo è strategico e riguarda i futuri negoziati. Secondo gli americani, infatti, la posizione di Kiev diventerebbe più forte se la Russia capisse che il suo controllo sulla Crimea vacilla. L’urgenza è invece quella di accelerare il più possibile l’invio di armi e l’addestramento delle truppe ucraine in modo da respingere le truppe russe. L’intelligence occidentale stima, infatti, che la Russia possa lanciare una poderosa offensiva “fra sei-otto settimane”. […] Gli incontri sono iniziati mesi fa, ma solo di recente si è arrivati a una decisione anche se fonti Usa confermano di «non sapere come Putin potrebbe reagire se ci fossero attacchi con armi Usa nella Penisola». […]