ASP COSENZA: SENZA MANGIARE NE’ DORMIRE NE’ FARE PIPI’…………..

C’è stato un consigliere regionale che si è particolarmente indignato sollecitando punizioni esemplari per chi ha abusato o,peggio ancora, millantato lavoro non svolto. L’ASP di Cosenza con un suo comunicato ha affermato che è tutto in regola, la delibera di spesa è legittima, la legge è stata rispettata.Dovremmo stare tranquilli e invece no, perché se c’è addirittura una legge che prevede e autorizza prestazioni di lavoro “straordinario” in situazioni oggettivamente “ordinarie”, vuol dire che da qualche parte c’è il trucco: nella legge stessa o nelle prestazioni di lavoro straordinario. (Nella foto Simonetta Cinzia Bettelini commissario all’ASP di Cosenza)

” In 140 per una Calabria aperta”

” In 140 per una Calabria aperta”
Il consenso di cui la destra gode si basa sull’astensione
della maggioranza, il 56%, dell’elettorato calabrese.
Signi ca che più di metà della popolazione della regione è
priva di rappresentanza e non l’ha trovata nell’offerta
politica delle regionali dello scorso gennaio. Anche di
questo elettorato fa parte quella società vitale che non
sale mai alla ribalta dei media: donne e uomini che
lavorano, in ogni campo e ad ogni livello, fuori da
condizionamenti criminali e da pressioni indebite,
amministratori e amministratrici innovativi,
imprenditori e imprenditrici che aprono nuove strade,
associazioni di volontari che suppliscono le carenze del
welfare, esperienze di cittadinanza attiva, pratiche di
politica autorganizzata, comunità di accoglienza dei e
delle migranti, reti di produzione e circolazione culturale
dentro e fuori le istituzioni scolastiche e universitarie,
reti di connessione fra calabresi residenti e calabresi
della “diaspora”.

Cercare di evitare una terza ondata soprattutto in Calabria

Questa estate alcuni illustri medici, professori universitari, che non hanno però competenza specifica nella diffusione dei virus, hanno affermato che il Covid era clinicamente morto invitando i cittadini a muoversi liberamente. Poi si è sostenuto che la seconda ondata non era come la prima o che si moriva con il Covid ma non per il Covid, quando è stato dimostrato che rispetto al numero medio dei morti negli anni precedenti c’è stato un forte aumento sia nella prima che nella seconda ondata.
In Italia il 15 ottobre i morti per il Covid sono risultati 36.372, il 6 dicembre sono pari a 60.078. In Calabria il 15 ottobre erano 104, oggi 343. Una strage.
di Vincenzo Gallo

LE ANIME BELLE DEL “ FRIDAY BLACK “ E DELLE PISTE DA SCI….

Bisogna partire dal presupposto che se il virus colpisce indiscriminatamente senza risparmiare nessuno- democraticamente dice spiritosamente qualcuno-è anche vero che economicamente non colpisce tutti allo stesso modo.Se uno dispone- per esempio- di 100 mila euro accantonati in banca ha certamente diritto di essere curato e guarito ma,forse, non rientra fra i poveri e gli indigenti né vi può rientrare chi è titolare di seconde case, immobili,barche, macchine di lusso e rendite di posizione. Tutt’al più si può riconoscere a questi soggetti una agevolazione nel pagamento di tasse e tributi , rateizzando o comunque spostando il saldo a pandemia finita e a “ripresa” incominciata.
(nella foto assembramento allo shopping del venerdi)

COME CAMBIANO I COLLEGI ELETTORALI IN CALABRIA

Fonte: Calabria.live
Per la Camera dei deputati la regione Calabria, con una popolazione di 1.959.050 abitanti al censimento del 2011 e 404 comuni alla data della relazione, è inclusa in un’unica circoscrizione elettorale che comprende la Città Metropolitana di Reggio Calabria e le province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia. La legge n. 51/2019, applicata secondo le modifiche introdotte dalla legge di riforma costituzionale n. 1/2020, assegna alla circoscrizione 5 collegi uninominali e 8 seggi plurinominali per la Camera dei deputati, per un totale di 13 seggi. Per il Senato della Repubblica le disposizioni di legge richiamate assegnano alla regione 2 collegi uninominali e 4 seggi plurinominali per un totale di 6 seggi.

RAPPORTO SVIMEZ. LA CALABRIA SPROFONDA ANCORA….

Altro aspetto drammatico, il divario scolastico e formativo, già evidente nei servizi per l’infanzia: «I posti autorizzati per asili nido rispetto alla popolazione sono il 13,5% nel Mezzogiorno ed il 32% nel resto del paese. La spesa pro capite dei Comuni per i servizi socioeducativi per bambini da 0 a 2 anni è pari a 1.468 euro nelle regioni del Centro, a 1. 255 euro nel Nord-Est per poi crollare ad appena 277 euro nel Sud. Nel Centro-Nord, nell’anno scolastico 2017-18, è stato garantito il tempo pieno al 46,1% dei bambini, con valori che raggiungono il 50,6% in Piemonte e Lombardia. Nel Mezzogiorno in media solo al 16%, in Sicilia la percentuale scende ad appena il 7,4%».«Infine – si legge nel Rapporto – il Sud presenta tassi di abbandono assai più elevati: nel 2019, ultimo anno per cui sono disponibili i dati, gli early leavers meridionali erano il 18,2% a fronte del 10,6% delle regioni del Centro-Nord. In cifra fissa si tratta di 290mila giovani. Valori più elevati si registrano nel Mezzogiorno sia per i maschi (21% a fronte del 13,7% del Centro-Nord) sia per le femmine (16,5% a fronte del 9,6% del Centro-Nord)». ( Nella foto Luca Bianchi-Direttore Svimez )

DUE MILIARDI NON SPESI

per gli ospedali di
Catanzaro (170 milioni più 40)

Cosenza (375 milioni più altri 45)

Reggio Calabria (180 milioni)

Crotone (25 milioni)

Lamezia Terme (20 milioni).

per ammodernamento tecnologico (86 milioni)

per edilizia sanitaria e sociale (300 milioni)

per 6 case della saluta (49 milioni)

al “Mater Domini” di Catanzaro per adeguamento impiantistica (25 milioni)

per 3 grandi presidi ospedalieri

Sibaritide (143 milioni)

Palmi (150 milioni)

Vibo (143 milioni)

SE BOCCIA DICE AI CALABRESI :”NON VI LASCEREMO SOLI !! “

SE BOCCIA  DICE AI CALABRESI: “NON VI LASCEREMO SOLI ! “

All’inizio sembrava una cosa seria, un riconoscimento, a livello di governo nazionale, del momento difficile che sta vivendo la Calabria. Tenere la conferenza Stato-Regioni, sia pure “a remoto”,  dalla cittadella regionale era un atto simbolico che poteva avere anche un significato risarcitorio in termini di immagine.
Ma quando l’elicottero ,che portava lui e il responsabile della Protezione Civile, è atterrato a Cosenza  in prossimità all’ospedale da campo messo su dall’Esercito, si è capito che il copione era quello dei terremoti e delle alluvioni :” Lo Stato c’è, non vi lasceremo soli “ dirà poi il ministro Boccia  a Crotone di fronte ai danni e al fango lasciato dal nubifragio che ha sconvolto il crotonese, mettendo insieme la devastazione della sanità e quella provocata dalla bomba d’acqua.
Sono parole che gli italiani conoscono bene e che  le popolazioni colpite dal terremoto negli ultimi anni hanno memorizzato nella carne e nell’animo. Il che non vuol dire che il ministro non fosse sincero…. (Nella foto Crotone allagata )

MORRA DERAGLIA E INSULTA LA MEMORIA DI JOLE SANTELLI…

Sapeva della fragilità del nostro servizio sanitario e non esitò a lanciare l’allarme, la notte dell’assalto dei treni diretti al sud, che in Calabria si rischiava una “carneficina”.Con questa consapevolezza aveva chiesto a Conte di mettere fine alla gestione commissariale e di dotare la Calabria delle strutture, dei dispositivi e del personale occorrente.Risulta che aveva chiesto l’attivazione di quattrocento posti letto, quelli mancanti di terapia intensiva e l’assunzione di  medici e infermieri.Quel che ne è stato lo abbiamo appreso da impietose trasmissioni televisive sulla gestione commissariale.Non è una forzatura affermare che  Jole Santelli ha avviato in pochi mesi quello che i suoi predecessori non hanno fatto in decenni.  Ora siamo finiti in mano a Spirlì ed è troppo facile cogliere la differenza. ( Nella foto il senatore 5Stelle Nicola Morra)                                                                                           

IL SENATORE MORRA FRA IL VOTO DI SCAMBIO E IL VOTO DAL ” DIVANO”……..

Ma non sono i calabresi ad aver dato 11 mila voti a Tallini.Semmai i calabresi hanno la colpa di non andare a votare, lasciando libero il campo agli apparati di partito e alle loro clientele,alle lobby che ingrassano sul saccheggio della spesa pubblica , alle fameliche bande di potere che si annidano nelle istituzioni e negli enti di nomina politica con le relative masse impiegatizie . Il resto lo fanno le famiglie mafiose con la complicità di quella zona grigia delle professioni e dell’imprenditoria che l’emerito procuratore di Reggio,  Pignatone, ha spiegato essere il ventre molle della mediazione e dell’ infiltrazione mafiosa.

QUEI VOTI A TALLINI CHE NON SORPRENDONO…….

l caso Tallini non è che l’ulteriore conferma dell’influenza e del controllo politico-elettorale che l’antiStato esercita sulle istituzioni e sullo svolgimento delle consultazioni elettorali. Tallini è un politico navigato, siede nelle istituzioni elettive da quando militava nell’MSI, è stato consigliere comunale a Catanzaro per lunghi anni, costruendo la sua irresistibile ascesa verso la presidenza del consiglio regionale conquistata alla sua quarta legislatura. Nella foto Domenico Tallini )