LA RIMOZIONE DELLA STATUA DI MANCINI

La Città si interroga, legittimamente stupita, sulla infelicissima vicenda della rimozione della statua di Giacomo Mancini dal luogo dove era stata collocata sulla base di un preciso accordo con l’Amministrazione comunale. A seguito di una intervenuta revisione delle opere d’arte da sistemare lungo il MAB di Corso Mazzini, il Comune si è trovato di fronte ad una rilevata incompatibilità della presenza della statua nel perimetro del MAB. Si è venuto, quindi, a determinare un conflitto fra Comune e Fondazione Mancini in quanto il Comune proponeva di sistemare la statua nella piazza che porta il nome di Giacomo Mancini mentre la Fondazione si irrigidiva nel rifiuto di spostare la statua. A seguito del pronunciamento dell’autorità giudiziaria invocata, il Comune veniva legittimato a procedere alla rimozione della statua e a restituirla alla Fondazione Mancini che ne è la legittima proprietaria. La restituzione è avvenuta e lascia dietro di sé strascichi giudiziari che ancora per molto tempo, presumibilmente, alimenteranno la cronaca cittadina.

E’ stato detto in più occasioni, ai massimi livelli che la figura e la memoria di Giacomo Mancini, statista calabrese, appartiene alla storia del Paese, delle sue radici calabresi e soprattutto alla sua Città nei confronti della quale, da uomo di governo, ha avuto particolare attenzione. Mancini, quindi, aldilà delle appartenenze, appartiene alla memoria collettiva della Città e la sua statua deve comunque tornare ad essere memoria per le generazioni a venire. Sull’accaduto è inutile cercare responsabilità ed errori di comportamento. Bisogna superare l’accaduto, trovare una soluzione concordata, restituire alla città l’immagine del suo “patriarca” che deve essere tenuto lontano dalle polemiche e dai contrasti politici correnti. Nel lontano 1993, a fronte di una pregiudiziale opposizione anche della sinistra del tempo a candidare Giacomo Mancini alla carica di primo cittadino, fummo noi Radicali di Cosenza a proporre e a sostenere la sua candidatura all’interno di quella operazione politica passata alla storia cittadina come “rottura dell’arco costituzionale”, in nome dell’interesse superiore della Città. Con Giacomo Mancini abbiamo comabattuto altre battaglie, laiche, libertarie e socialiste, consolidando nel tempo un’amicizia durata fino alla sua scomparsa. Oggi, con lo stesso spirito di allora prendiamo l’iniziativa di proporre alla Fondazione Mancini e all’Amministrazione comunale una mediazione di alto profilo finalizzata a superare ogni contrasto e incomprensione e ad individuare una collocazione concordata della statua, restituendola all’immagine della Città. La somma impegnata dall’Amministrazione prevede già la ricollocazione della statua in un luogo da concordare con la Fondazione e prevede anche la realizzazione di un basamento per dare alla statua la dovuta evidenza e impatto visivo.

Radicali Cosenza

Antonlivio Perfetti

Enzo Paolini