LA SANTELLI ..LA ‘NDUJA…LE PATATE ‘MPACCHIUSE..E IL PONTE SULLO STRETTO

LA SANTELLI ..LA ‘NDUJA…LE PATATE ‘MPACCHIUSE..E IL PONTE SULLO STRETTO
Nessuno poteva pensare che per lanciare l’offerta turistica della Calabria ci avrebbe aiutato la paura che ha seminato il virus venuto dalla Cina e con il quale dobbiamo continuare a fare i conti .Eppure, a stare alle performance televisive di Jole Santelli, richiesta sia dalle reti Mediaset che dalla RAI in quanto ormai personaggio mediatico, è ormai chiaro che la ripresa,per quanto riguarda la Calabria, punta tutto sul turismo.
L’offerta non è cambiata nelle sue componenti : paesaggio, clima, 800 Km di coste, 3 parchi naturali, borghi antichi , siti archeologici ricchi di memoria e di storia, i Bronzi di Riace,la Magna Grecia con Locri, Sibari, Crotone e la colonna di Hera Lacinia,castelli, torri, agriturismi e spiagge assolate, soggiorni termali e full immersion in folklore e tradizioni.
Nessuno,prima di Jole Santelli, aveva pensato di elevare ad eccellenze dell’offerta turistica la ‘nduja e le patate ‘mpacchiuse, esplicitamente citate invitando i suoi colleghi di Veneto,Lombardia,Piemonte ed Emilia Romagna a venire in Calabria.. Viene però difficile pensare che agenzie e tour operator le utilizzino come elementi attrattivi per scegliere la Calabria.Certamente voleva essere una battuta come quella che l’unico rischio che corre chi viene in Calabria è quello di “ingrassare” trascurando la Santelli di tenere conto del rischio che corrono i calabresi con arrivi incontrollati e assembramenti non disciplinati. Il fatto che il virus che abbia colpito la Calabria con indici di contagio molto bassi rispetto alle regioni del nord non può indulgere alla rimozione tout court delle cautele consigliate dalla scienziati più autorevoli. Il dilemma della Santelli è, a quanto pare, che a drammatizzare troppo, se non si muore di covid si rischia di morire “ di paura e di fame”.
Staremo a vedere e, soprattutto,vedremo come verranno impegnati gli 11 milioni stanziati, con delibera di giunta, per lanciare l’immagine della Calabria sulle reti televisive nazionali.Siamo sicuri che ‘nduja e patate ‘mpacchiuse resteranno confinate nei menu della cucina contadina e si darà rilievo al patrimonio artistico, paesaggistico, alla vivibilità dei luoghi e agli itinerari turistico-culturali in passato sacrificati per concentrare i finanziamenti sulle sagre enogastronomiche di territori prevalentemente ricadenti nei feudi elettorali del potere politico.
Ha ragione la Santelli quando, ricordando la fragilità economica della Calabria, chiede al governo nazionale uno shock di investimenti e di opere pubbliche per mettere in movimento risorse e occupazione.Si torna a parlare del Ponte sullo Stretto che, comunque la si pensi, o si fa o è meglio finirla con gli annunci e lo sperpero di risorse.Fino ad oggi il solo progetto con tutte le sue proiezioni è costato oltre 500 milioni, senza che un solo cantiere venisse aperto.Ma il Ponte sullo Stretto non è infrastruttura che interessa soltanto Sicilia e Calabria poiché per l’intero Paese rappresenta un’ opera di alta ingegneria nel cuore del Mediterraneo.
Jole Santelli,quindi, si concentri-se ritiene-sul Ponte dello Stretto per ciò che rappresenta e può valere a livello mondiale e lasci la ‘nduja e le patate ‘mpacchiuse alle sagre della politica politicante che sono state, per i suoi precedessori, di destra e di sinistra, l’elemento identitario, picaresco e pauperista di un turismo “fai da te”.