REGIONALI: ATTENTI AI “MARPIONI” DI IERI E DI OGGI….

REGIONALI:  ATTENTI AI MARPIONI DI IERI E DI OGGI….

Ormai mancano pochi giorni al voto del 26 e la campagna elettorale ci ha detto molto di meno di quanto legittimamente ci si aspettava. Si sono spesi ed hanno parlato i candidati alla presidenza della giunta ma gli eserciti dei candidati al consiglio regionale si sono infrattati nei social , convinti che la comunicazione politica viaggia su facebook, senza chiedersi perché nelle regionali del 2014 ha votato soltanto il 44 per cento.

Non chiedersi la composizione anagrafica del corpo elettorale per fasce d’età  equivale mandare messaggi al buio, nel senso che il destinatario resta generico là dove le sensibilità politiche sono strettamente connesse all’età anagrafica.Supporre,quindi, che casalinghe e pensionati l’opinione su come  e per chi votare se la siano fatta sul computer o sul telefonino è quanto mai avventato.Deve aver funzionato alla grande, invece, il  lungamente consolidato metodo del “santino” e del fac-simile, certamente più adatto alla politica delle clientele,del familismo e del voto di scambio.

Non è dato prevedere,dunque, quale potrà essere la composizione del consiglio regionale e sarà tutta da verificare la “qualità”,l’adeguatezza e la competenza. Sappiamo,però, che le liste sono disinvoltamente infiltrate da marpioni della politica politicante, ben noti a chi li ha messi in lista  in quanto portatori di voti ai quali non si ha il coraggio di rinunciare.

Ci sono “ padri politici” che passano ai figli il testimone, ci sono burocrati di varia estrazione che si sono guadagnati  una candidatura  servendo con zelo e complicità la politica delle clientele e dei comparaggi.Ci sono esponenti delle varie professioni che, per i servizi resi e le prebende ricevute, debbono dare il loro contributo candidandosi in proprio  o ricorrendo a un candidato che li esprime.Interi nuclei familiari vengono chiamati a dimostrare riconoscenza per qualche favore ricevuto.

Il voto di opinione, là dove esiste, risulta minoritario rispetto al formicaio del “porta a porta”, del fac-simile e del “santino”.La politica non c’è ,è una simulazione, affidata a slogan improbabili in calce ai manifesti murali. Insomma se vota  meno del 50 per cento degli aventi diritto in Calabria vincono gli uomini delle clientele e dei comparaggi, i mestieranti e i carrieristi e soprattutto i marpioni di ieri e di oggi.

Da qui l’importanza della partecipazione al voto, un’assunzione di responsabilità da parte di chi , indignato dalla malapolitica e dal malaffare impunito, è portato a rimanere a casa.E’ così che la si dà vinta ai marpioni i quali ne sono consapevoli e, infatti, non fanno alcun accenno all’astensionismo perché sanno che sui quei voti non possono fare affidamento, sono fuori controllo.

Da qui la responsabilità che i calabresi hanno del proprio destino e di chi gli sta vicino, figli o nipoti, già orientati a cercare fortuna altrove perché in Calabria lavoro  non ce n’è e nessuno di lor signori sa come crearlo se non Pippo Callipo che conosce  bene, per lunga esperienza personale,  le regole del mercato,della produzione, degli investimenti e le conseguenti ricadute occupazionali.

L’auspicio,dunque, è che i calabresi vadano in massa a votare domenica superando sfiducia, malavoglia e negligenza.Vadano a votare e votino in assoluta libertà avendo a cuore di scegliere i migliori o i meno peggio, a prescindere dalla collocazione politica. Se anzicchè i marpioni in consiglio regionale avremo mandato persone per bene, pulite e affidabili, avremo vinto tutti perché avremo sconfitto la malapolitica e l’antipolitica.

Occhio pertanto alla storia che ognuno si porta dietro, direttamente o indirettamente, e scegliere di conseguenza.Sarà un grande salto di qualità e i risultati verranno di conseguenza.