E’ ANDATA COME E’ ANDATA…COME PEGGIO NON POTEVA ANDARE…..

E’ ANDATA COME E’ ANDATA…COME PEGGIO NON POTEVA ANDARE…..

Una premessa: si è votato per il parlamento europeo, anche se in Italia il senso del voto è stato distorto e piegato alle logiche del governo nazionale. Si è votato per il futuro politico dell’Europa e il voto espresso da un popolo di 500 milioni di abitanti ha dato come indicazione che i sovranisti non passano.

E’ pur vero che Popolari e Socialisti perdono quote consistenti di consensi  che mettono fine  ad una maggioranza a due e si dovrà trattare con Verdi e Liberali. Semplificando ,le formazioni politiche europeiste vincono largamente mettendo in minoranza le forze sovraniste che, secondo una proposta-obiettivo di Salvini,dovrebbero dare vita ad un gruppone di 150 parlamentari che dovrà confrontarsi in una assemblea di 750 parlamentari.

La new entry che conta è quella dei Verdi che disporranno di  un numero di seggi ampiamente sufficiente a garantire un governo stabile se si concretizzerà l’accordo fra Popolari,Socialisti,Liberali e Verdi.L’affermazione dei Verdi va messa in relazione anche,se non soprattutto, col movimento giovanile internazionale per l’ambiente e il clima cui ha dato vita e prospettiva la sedicenne svedese Greta Thunberg. Si racconta che i sedicenni coetanei di Greta, alle varie latitudini europee, ai genitori che andavano a votare raccomandavano di votare anche per loro. Sono stati ascoltati.

In Italia la campagna elettorale ha preso da subito la piega di un regolamento di conti fra i due alleati di governo,Lega e 5 Stelle, che di fatto hanno occupato quasi tutto lo spazio del dibattito politico. Zingaretti non ha saputo approfittare di questo contrasto così come non ha saputo utilizzare al meglio  il salvataggio, da parte del M5Stelle, di Salvini dall’incriminazione per la vicenda Diciotti  e lo scandalo degli amministratori leghisti di Legnano. Ora si dichiara soddisfatto del 23% conseguito dal PD senza una strategia per fermare Salvini.

Ha vinto la Lega, col 34 per cento dei consensi, così come a marzo 2018 aveva vinto il M5Stelle col 33 per cento. Il rapporto di forze, col voto di domenica,è stato specularmente ribaltato: la Lega passa dal 17 al 34 per cento e il M5Stelle passa dal 33 al 17 per cento.Si sono invertite le posizioni. Si potrebbe affermare che non è cambiato nulla ai fini dell’alleanza e del “contratto” ma così non è. Se già prima del voto il governo era ritenuto a trazione leghista dopo il voto è prevedibile che la trazione si farà sentire ancora di più. A meno che…a meno che il M5Stelle non si convinca che, continuando  a governare con Salvini, si autocondanna alla disfatta definitiva. Si vedrà.Le diverse “anime “ del M5Stelle hanno dato inizio alle danze per i chiarimenti necessari, di linea e di leadership.

Quanto al successo di Salvini non è quel 34 per cento che preoccupa ma le folle esagitate per i selfie, le “toccate” e le pulsioni emotive che Salvini  ha sollecitato ricorrendo alla Madonna e al crocifisso.Le folle che applaudono e che si riconoscono in un capopolo , come la storia ci insegna, danno vita e inizio  a percorsi politicamente rischiosi. Non sarà nè fascismo né neo-fascismo ma le modalità spregiudicate di conquista del consenso  e la risposta emotiva delle folle, portano in quella direzione, in forme aggiornate e adeguate ai tempi.

Dopo aver riconosciuto la vittoria di Salvini una precisazione è d’obbligo ,considerato che continua a fare proclami in nome degli italiani, attribuendosi una rappresentanza che va limitata ai voti che ha ottenuto e che nessuno nega. I numeri dicono che l’Italia ha 60 milioni di abitanti, 49 milioni 129 mila e 601 aventi diritto al voto. Ha votato il 56 per cento circa del corpo elettorale,pari a 27 milioni652 mila 929 cittadini elettori.La Lega ha conseguito 9 milioni 153 mila voti,il  PD  6 milioni e 50 mila e il M5Stelle 4 milioni 562 mila. Salvini,quindi,non rappresenta politicamente un terzo degli italiani (34%) ma un terzo dei 27 milioni che si sono recati al voto.

Salvini è legittimato a rivendicare il risultato elettorale ma non può furbescamente riferirlo ai 60 milioni di italiani. Detto questo la vittoria di Salvini brucia, proprio perchè non esprime la maggioranza degli italiani e i suoi sentimenti.Ma queste sono le regole e vanno rispettate. Le folle che applaudono vanno e vengono  e non hanno mai fatto la storia ma sono state sempre manovrate. C’è un pezzo d’Italia che ha votato Salvini e che insieme a lui respinge i migranti e vuole le ruspe per i campi rom . Al bisogno di sicurezza risponde con il porto d’armi facilitato e a chi esprime dissenso o espone striscioni manda la Digos o i vigili del fuoco. Utilizza slogan del “ventennio” e simpatizza con “Casa Pound”. Questo il personaggio, da giovane comunista padano,poi leghista secessionista antimeridionalista e ora sovranista nazionalista.

C’è,però,una umiliazione politica che non si riesce a mandare giù ed è il numero delle preferenze ottenute da Salvini in Calabria e l’affermazione della Lega , come primo partito, nelle elezioni di Riace il comune simbolo dell’accoglienza e della solidarietà fra i popoli interpretata da Mimmo Lucano. E’ una sconfitta che brucia e che richiede una riflessione approfondita  perché Riace è una città simbolo che ci riscatta dai luoghi comuni sulla Calabria controllata dalla mafia e sui calabresi collusi con la mafia.Vedi il film trasmesso da RAI 1 sull’eccidio di Duisburg. Riace che vota Salvini  pone un problema che non può essere eluso ed è una umiliazione che va messa in conto. Non è Salvini che va in Europa che ci preoccupa ma Salvini che vince a Riace.Ecco perché non poteva andare peggio.