“ONESTA’ ! ONESTA !’” COMINCIAMO DA QUA……

“ONESTA’ ! ONESTA !’” COMINCIAMO DA QUA……

Come si fa a dire no a una forza politica che si candida al governo del Paese per sottoporre ai rigori della legge i disonesti, i ladri  e i farabutti che non pagano le tasse,beneficiano di scuole,ospedali,strade,trasporti senza contribuire ai costi come i cittadini onesti,innalzano ricchezze alimentando e avvalendosi della corruzione diffusa, saccheggiando la spesa pubblica.

I terremoti,nel nostro Paese,prima di essere sciagure foriere di lutti sono occasioni di arricchimento per i banditi di certa imprenditoria senza scrupoli e senza principi.Una forza politica che dichiara guerra al marciume che si annida nel corpo della società  e nelle istituzioni merita non il 32 ma il 70 per cento dei consensi,considerando che il rimanente 30 per cento si andrebbero a comprendere tutti i disonesti ,i ladri e i farabutti.E allora,coraggio!

Accantoniamo, senza dimenticarcene però,i migranti e gli sbarchi e dedichiamoci alla bonifica dello Stato,delle sue istituzioni, della vita civile e cominciamo a mettere le mani dove già sappiamo che si ruba  e si elude.

Ovviamente non è con una “pace fiscale” che si combatte l’evasione e l’elusione fiscale, muovendo dallo strano convincimento che, chi fino ad oggi  le tasse non le ha pagate, con la flax tax si precipiterà agli sportelli per pagare il dovuto.Ma,anche se così fosse, una “pace fiscale” non ha niente a che fare con la conclamata “onestà” da riaffermare come principio etico fondante della convivenza civile.

Gli italiani  hanno dato fiducia a chi ha promesso onestà anche perché, per farla prevalere, non ci vogliono i miliardi che occorrono per il reddito di cittadinanza.E tuttavia non si può da una parte teorizzare e sostenere una assoluzione generale di quanti si sono sottratti al dovere di pagare le tasse (Salvini) e chi deve essere conseguente,una volta conquistato il governo del Paese, con gli impegni assunti (5Stelle).

Premesso che in Italia la pressione fiscale (42,5 %) è la più alta fra i paesi dell’UE , che i cittadini sono sottoposti a vessazioni quotidiane dagli enti che debbono incassare tributi, che la burocrazia con le sue tortuosità e l’arroganza che la contraddistingue, scoraggia l’osservanza e incoraggia l’elusione, i dati disponibili dicono che a non pagare tasse e tributi sono davvero tanti.

Nel 2015 l’evasione fiscale e contributiva è stata stimata in 110 miliardi di euro,pari alla differenza fra imposte e contributi “teorici” e quelli effettivamente versati.Poi c’è l’IVA, a quanto pare l’imposta più evasa, che fa registrare 35 miliardi di euro non versati all’Erario.A seguire vengono Irap,Ires e Irpef che ,per lavoro autonomo e impresa, rappresentano una evasione annuale stimata in 48,8 miliardi.Per le sole imprese che pagano l’Ires l’evasione è pari a 9 miliardi.Insomma,salvo i lavoratori dipendenti che non possono evadere perché ottemperano con le trattenute in busta paga, mettendo insieme le altre categorie, si arriva a una evasione presunta stimata al 68,5 per cento. Cominciamo da qua o c’è bisogno d’altro?

I numeri sono questi e da questi il governo dovrebbe partire ma non per arrivare alla “pace fiscale” che punirebbe i tanti cittadini onesti che hanno pagato tasse e tributi, magari mugugnando ma senza ricorrere e furbizie e occultamenti.

Ovviamente percentuali così alte di evasione pongono l’interrogativo sulla identificabilità degli evasori ed ha scarsa fantasia chi pensa che ad evadere siano i grandi ricchi,le grandi società, i poteri forti che manovrano i miliardi che finiscono nei paradisi fiscali. Lor signori dispongono di canali privilegiati, i capitali li portano e li occultano dove vogliono.

Il fatto vero è che a evadere è gente comune, professionisti, titolari di piccole attività,artigiani, commercianti che piangono sempre povertà.E’ una evasione di “popolo” non di “casta” che non riguarda,ovviamente,i milioni di italiani sotto la soglia  di povertà assoluta  o relativa.E siccome i miliardi che mancano, per tasse  e tributi dovuti e non pagati, sono di gran lunga di più di quelli che occorrono  per attivare il reddito di cittadinanza, non c’è che da mettersi al lavoro per conseguire più obiettivi in uno:colpire i disonesti,fare giustizia e ricavare risorse sufficienti per mantenere gli impegni presi con gli elettori. L’alternativa non può certo essere aumentare la spesa e il debito pubblico.

Il taglio ai vitalizi parlamentari di prossima approvazione sono ragguagliabili a un risparmio di 40-60 milioni.Una goccia nel mare,fumo negli occhi  a chi si aspetta cose più serie.L’onestà,la propria e quella altrui,è una parola impegnativa che andrebbe usata con maggiore cautela.Può essere funzionale a una campagna elettorale ma estremamente impegnativa e rischiosa quando si va al governo.