AVVISO DI GARANZIA A OLIVERIO: UNA GRANA NON PREVISTA PER LA RICANDIDATURA…..

AVVISO DI GARANZIA A OLIVERIO: UNA GRANA NON PREVISTA PER LA RICANDIDATURA…..

Il PD non aveva proprio bisogno di questa grana che vede il presidente della giunta regionale,Mario Oliverio, e Franco Iacucci oggi presidente della Provincia di Cosenza ma a quel tempo capo-gabinetto di Oliverio,coinvolti in indagini della magistratura per il reato supposto di abuso di ufficio. La vicenda riguarda la collocazione del sindaco di Acquaro,Giuseppe Barillaro, dipendente del comune di Francica distaccato a Calabria Verde, ai vertici del distretto vibonese dell’ente subregionale.L’indagine riguarda anche il direttore di Calabria Verde  Paolo Furgiuele.L’ipotesi di reato troverebbe ancoraggio in una telefonata con la quale il direttore di Calabria Verde viene convocato nell’ufficio di Oliverio per sentirsi imporre la collocazione di Barillaro a capo del distretto vibonese di Calabria Verde.La decisione e “ l’imposizione” risponderebbero a interessi elettorali di Oliverio per il quale il sindaco di Acquaro è un “grande elettore” che controlla un vasto bacino elettorale.Compito della magistratura è dimostrare la fondatezza dell’accusa e dell’ipotesi di reato ma le implicazioni politiche viaggiano per conto loro. Serve a poco mettere in campo l’argomentazione ,formalmente corretta,che un avviso di garanzia non autorizza giudizi di colpevolezza ma, in senso tecnico,”avvisa” che sono in corso delle indagini su una ipotesi di reato per il quale,evidentemente,esistono i presupposti.Si dà il caso,però,che Mario Oliverio riceve l’avviso di garanzia proprio nel momento in cui,varata una nuova giunta, punta a rilanciare l’azione di governo,passando dalla programmazione alla fase delle realizzazioni, incorporandovi la sua ricandidatura alle regionali del 2019.E si dà anche il caso che il PD calabrese,per le disfatte elettorali che ha cumulato grazie al suo gruppo dirigente, di cui Oliverio è uno dei massimi esponenti,versa in condizioni peggiori del resto del Paese ridotto al 10 per cento dei consensi. Comunque vada il congresso e chiunque sia il nuovo segretario regionale del PD la ricandidatura di Oliverio resta un problema anche se Oliverio ha già chiesto di essere ascoltato per chiarire  la correttezza dei suoi comportamenti.Lo stesso Oliverio,in presenza di un avviso di garanzia a carico di suoi assessori,ha preteso le dimissioni e non ci sono state ragioni. Si può comprendere che analogo ragionamento non può valere per Oliverio,come vorrebbe il M5Stelle, perché la legge non lo richiede e perché le dimissioni di Oliverio si porterebbero dietro l’intero consiglio regionale.Ma se l’avviso di garanzia non impone le dimissioni è pur vero che pone una seria condizione alla ricandidatura di Oliverio alle regionali. Una ricandidatura col rischio di una sentenza di primo grado sfavorevole e la conseguente applicazione della Severino è un rischio che il PD calabrese e anche quello nazionale non possono correre.Il paradosso è proprio questo che, a prescindere o meno dall’esito processuale di primo grado,l’avviso di garanzia si pone già come un macigno sul percorso della ricandidatura di Oliverio. Il personaggio è navigatore esperto dei mari politici e ne conosce tempeste e bonacce ma con la magistratura non si possono fare previsioni ottimistiche.Sarà meglio per tutti pensarci in tempo utile. Per Oliverio una grana che gli renderà meno gaudente  la restante navigazione governativa alla guida della Regione,passando da uno stand enogastronomico all’altro, dalle Alpi alle Madonie, dalla Germania all’Argentina.Prosit.