SE A COSENZA DI MAIO FA IL PIENO……..

SE A COSENZA DI MAIO FA IL PIENO……..

Raccontano le cronache che l’auditorium Guarasci del liceo Telesio era stracolmo di gente accorsa per sentire Luigi Di Maio, in Calabria per la campagna elettorale.Anche l’ora era inconsueta e scomoda perché si sapeva che in Tv il festival di Sanremo richiamava oltre  dieci milioni di spettatori e, con l’aria per la politica, mettersi in concorrenza è quanto mai avventato. Invece è andata benissimo e, anche se a riempire l’auditorium hanno contribuito militanti venuti dalla provincia,il risultato non cambia.In Calabria e a Cosenza,dunque, Di Maio e 5Stelle viaggiano nella stessa scia dell’andamento nazionale,forse meglio.Se così è, se nei califfati del Sud, dove il voto di scambio condiziona da sempre la risposta delle urne,prende corpo una risposta così larga di protesta e di malessere che individua  in Di Maio e 5Stelle la possibilità concreta di liberare il Paese dalla corruzione,dell’evasione fiscale,dall’assalto alla spesa pubblica, dagli appalti truccati,dai vitalizi, dai privilegi e dai parassitismi del ceto politico,dagli imbrogli che a tutte le latitudini la politica alimenta quotidianamente con la complicità di una burocrazia più corrotta della stessa politica , vuol dire che siamo in presenza di una suggestione collettiva che ha dalla sua,come legittimazione, il discredito e l’inaffidabilità del sistema dei partiti, di come hanno degradato la politica a una guerra per bande che ha da tempo perso e sacrificato al potere il senso dello Stato, delle istituzioni  e dell’interesse generale.Affidarsi ai “cerchi magici”, manomettere la Costituzione, modificare maldestramente la legge elettorale, per danneggiare l’avversario e favorire il proprio partito, alla fine non paga. Monta ancora di più la rabbia e l’indignazione e il M5S è proprio lì per intercettare rabbia e indignazione e trasformarle in consenso elettorale. Il resto lo fanno le tanto richiamate disuguaglianze sociali,che sono reali e percepite e che trovano conferma in quell’altro assunto e cioè che ,negli ultimi dieci anni, i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri sempre più poveri.Si aggiunga che si va in pensione a 67 anni e che per i giovani trovare un lavoro è un’impresa  mortificante che, alla fine, non garantisce nemmeno la stabilità.Questo per dire che il M5Stelle intercetta problemi reali che gli altri partiti non solo portano la responsabilità di averli prodotto ma che, manifestamente, si dimostrano incapaci di risolvere.E questo avvantaggia ulteriormente i 5Stelle che, non avendo avuto responsabilità di governo, non  sono chiamati a rispondere di imbrogli e ruberie.Cercano di colpirli sui comuni da loro amministrati,come Roma,Torino,Livorno, ma i sondaggi non ne risentono.Tutt’altro discorso è se i 5Stelle,una volta confermatosi come primo partito nelle urne, riceverà l’incarico per formare il governo e se sarà all’altezza, con le dovute competenze,di governare un Paese che ha un  debito pubblico da ultimo stadio , una posizione molto critica nell’Unione Europea ed è nel mirino dei mercati finanziari che,notoriamente,non hanno cuore e sentimenti.Rimane il fatto che Di Maio ha riempito l’auditorium del liceo forse al di là di ogni ottimistica previsione e che, guardando a ciò che rimane della sinistra, le loro manifestazioni elettorali non sono altro che un rituale interno alle coalizioni,nel senso che parlano a un pubblico di convocati, fatto di iscritti,simpatizzanti, beneficati riconoscenti e, se non dovessero bastare,si fa appello alla consorteria impiegatizia di partito che, attraverso concorsoni e chiamate dirette, hanno trovato nelle istituzioni elettive e di sottogoverno un lavoro per il quale agli altri è stato negato di poter concorrere.Non siamo tuttavia così ingenui da non sapere che i voti si fanno diversamente nei califfati del sud ma, quasi certamente,questa volta non basteranno per salvare  tutti culo e poltrona.E sarà comunque un bene.