VOTO AMMINISTRATIVO: LA LEGGE DEI NUMERI…..

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Il vecchio vizio tutto italiano,all’indomani di ogni consultazione elettorale, di non riconoscere le sconfitte questa volta non regge né si può accampare la “non vittoria” di conio bersaniano.Può stupire ma chi esce con le ossa rotte dal voto dell’11 giugno è senz’altro il M5S.Questa volta Beppe Grillo non se la può cavare con un flacone di Maalox come alle europee del 2013. I vaffa più clamorosi se li prende nella “sua” Genova e a Parma, prima conquista grillina con Pizzarotti,poi sconfessato ed espulso ed oggi,presentatosi con una propria lista, favorito a vincere al ballottaggio. A Genova Grillo aveva,motu proprio,  sconfessato la candidata indicata dalla rete ed oggi ne ha raccolto i frutti.Il M5S,insomma,è fuori dai ballottaggi a parte qualche insignificante posizionamento locale.Forse un ruolo potrà averlo a Taranto orientando i propri voti a sostegno del candidato antagonista del centrosinistra. Nessuno lo aveva previsto e ci si interroga quanto abbiano inciso sulla sconfitta la rovinosa gestione a Roma del Campidoglio da parte della Raggi e la messinscena dei “franchi tiratori” alla Camera al momento di rispettare gli accordi sottoscritti in commissione con PD,FI e Lega. Gli italiani sono pazienti, a volte rassegnati ma “coglioni” come si vorrebbe, no. C’è poi in atto all’interno del M5S uno scontro duro fra l’ala storica e “i governativi” guidati da Di Maio mentre la rete diventa sempre più consapevole di essere tenuta fuori dalle decisioni che contano.La imprevista battuta d’arrestro del M5S, che  coltivava aspirazioni di governo nazionale , non solo rilancia gli schieramenti tradizionali di centrodestra e centrosinistra ma porta a un riposizionamento delle forze politiche per la nuova legge elettorale. Renzi potrebbe approfittarne per trattare da posizioni a lui favorevoli anche se il PD dalle urne,almeno al primo turno,non è uscito premiato dal voto.Tiene ma arranca.Tenuto conto della scissione subita,si può spiegare. Bisogna vedere come andrà ai ballottaggi che vedono il centrosinistra impegnato in 86 comuni e il centrodestra in 70.La legge dei numeri dice che ,al momento,questi due schieramenti sono avvantaggiati e, se il centrodestra unito riprende quota, non si può dire lo stesso del centrosinistra che, con Pisapia che pone condizioni, qualche problema ce l’ha. Anche Berlusconi e Forza Italia vengono premiati dalle urne e deve far riflettere come non abbia influito sul voto la bomba giudiziaria a orologeria che, secondo una intercettazionefatta al boss Graziano e  messa nel circuito mediatico non si sa da chi, Berlusconi sarebbe addirittura coinvolto nelle stragi del 92. Non sarebbe credibile nemmeno se fosse vero.C’è un limite a tutto. Infine il voto di domenica riporta alla ribalta il voto anticipato,possibilmente a novembre.Renzi al riguardo smentisce ma è consapevole che non deve dare al M5S il tempo e la possibilità di riprendersi dalla sconfitta. Il Quirinale,ovviamente,tace mentre si attende la prevedibile esternazione di Giorgio Napolitano.