I  5STELLE  VOGLIONO LE DIMISSIONI DI OLIVERIO….

I  5STELLE  VOGLIONO LE DIMISSIONI DI OLIVERIO….

Non è che la richiesta  delle dimissioni di Oliverio, per via  della limitata mobilità incardinata all’obbligo di dimora in quel di San Giovanni in Fiore, sorprenda più di tanto. I partiti di opposizione in consiglio regionale ci avevano provato, motivando le dimissioni con la difficoltà oggettiva per Oliverio di adempiere ai suoi compiti istituzionali  ma integrandole con la motivazione politica dei risultati fallimentari della sua governance.

Insomma erano dimissioni richieste in chiave politica mentre i 5Stelle si richiamano al contesto giudiziario dell’obbligo di dimora e all’articolo 8 della legge Severino che, secondo la loro interpretazione, fa obbligo a Oliverio di lasciare l’incarico e alle autorità competenti di intimarglielo.

Non è dato sapere quale sarà la risposta “istituzionale” alla richiesta dei 5Stelle ma si conosce quella del difensore di Oliverio il quale contesta bruscamente ai 5Stelle insufficiente cultura giuridica ed errata interpretazione della legge Severino. L’avvocato si mostra ,anzi,ottimista circa la rimozione a breve della misura cautelare dell’obbligo di dimora.

Nel frattempo, però, la regione va governata e le decisioni vanno prese come quella della nomina dei commissari nelle strutture sanitarie che  ha generato una scomposta e rustica polemica fra  la ministra pentastellata della Sanità e il presidente Oliverio che ha  rivendicato l’esclusiva competenza a fare le nomine senza il coinvolgimento del commissario Cotticelli, da poco insediatosi, per come invece  avrebbe voluto la ministra.

La questione non è di scarso rilievo politico se si tiene conto che, non essendo stata costituita la commissione per la nomina dei direttori generali, saranno i commissari nominati da Oliverio  a gestire le strutture fino al voto europeo e per i5Stelle è risaputo quanto sia  vitale , sondaggi alla mano, bloccare lo smottamento nei consensi che ha portato il Movimento 10 punti sotto la Lega.

La salute dei cittadini c’entra poco o niente, tutt’al  più è il pretesto per azzuffarsi in vista del voto e dei futuri  rapporti di forza fra partiti. E’ quanto mai largamente risaputo che ASP e ospedali, a parte la spesa sanitaria che assorbe il 70 per cento del bilancio regionale, sono serbatoi elettorali che fanno il risultato o quasi.Da qui le notti dei lunghi coltelli che hanno cominciato a segnare il percorso della campagna elettorale.E non è tutto.