DI MAIO CONTRO DRAGHI PER IGNORANZA E INCOMPETENZA…..  

DI MAIO CONTRO DRAGHI PER IGNORANZA E INCOMPETENZA…..

Questa volta Luigi Di Maio non potrà invocare la “manina” che manipola le sue volontà di vice-premier nonché di ministro del Lavoro e dello Sviluppo. Se l’è presa con Mario Draghi,presidente della BCE,un italiano al vertice dell’autorità bancaria europea, stimato e rispettato, per la sua competenza, in tutto il mondo civilizzato.                                                       Bisognava finire come siamo finiti, con un governo nato dai vaffanculo di un comico frustrato e che ha portato a ruoli di grande responsabilità personaggi , appunto, come Di Maio, Doninelli,Bonafede. La vittoria urlata dai balconi di Palazzo Chigi, con i parlamentari 5Stelle precettati a sventolare le bandiere, la dicono lunga in mano a chi siamo finiti.                                                                                                                                                                                                                                                       Bisogna avere buona memoria perché,quando sarà finita,e cioè Beppe Grillo sarà tornato a fare il “buffone”-come ama definirsi  egli stesso- Davide Casaleggio a fornire servizi informatici alle imprese e Di Maio a trovarsi un lavoro per pagarsi camicie e cravatte, si dovrà spiegare alle generazioni a venire come il Paese , la cui storia è attraversata dall’impero romano  di Giulio Cesare e Ottaviano Augusto, dal Rinascimento, dal Risorgimento e statisti come Cavour e De Gasperi-solo per fare qualche nome- nelle mani di Matteo Salvini e  “ Giggino ‘e Pomigliano” come affettuosamente lo indicavano i colleghi dell’università.

Intendiamoci :Di Maio non è né stupido né ingenuo.E’ semplicemente ignorante nel senso letterale del termine e,quando si è ignoranti, è facile deragliare e pisser au dehors du violon. Lo ha spiegato bene Salvini. Col decreto fiscale Conte parlava e Di Maio scriveva.Nessuna “manina”. Semplicemente Di Maio non coglieva il senso di quello che scriveva.  Alla fine si può anche capire. Non si diventa vice-premier ai massimi livelli istituzionali portati dall’onda alta dei vaffanculo anti-sistema.  Governare richiede conoscenza e competenza. “Giggino ‘e Pomigliano” ha studiato poco, non conosce i problemi,quando li conosce non li capisce e,se li capisce, li affronta nel modo sbagliato.Questo è il dramma suo e dell’intero Paese considerato il ruolo che ricopre.

E anche con Mario Draghi che, dall’alto della sua posizione, sta cercando di evitare all’Italia rischiosissimi deragliamenti sui mercati finanziari con la legge di bilancio, Luigi Di Maio ha fatto pipi fuori dal vaso e controvento.

“Secondo me siamo in un momento in cui bisogna tifare Italia e mi meraviglio che un italiano (Mario Draghi ndr) si metta in questo modo ad avvelenare il clima ulteriormente “.  Questa geniale annotazione Luigi Di Maio l’ha concepita dopo la dichiarazione di Mario Draghi con la quale auspicava, diplomaticamente ma autorevolmente, un compromesso possibile del nostro governo con la commissione UE  con ciò, nella sostanza e fra le righe, non sconfessando di fatto la manovra in sè ma avvertendo che irresponsabili dichiarazioni contro l’UE e chi la rappresenta allarmavano i mercati e influenzavano l’andamento dello spread. Non ci voleva Cavour per cogliere il senso di quella dichiarazione.

Di Maio ,statista lungimirante del terzo millennio, alle parole di Draghi  ha invece dato una risposta da spogliatoio sostenendo che,essendo italiano, Draghi avrebbe dovuto “tifare” per lui e per Salvini .

Di fronte a tanta inadeguatezza e irresponsabilità sono stati in molti,dentro e fuori i 5Stelle, a prendere le distanze dalle parole di Di Maio. C’è chi sostiene che la sua parabola discendente sia già iniziata, che il M5Stelle non è in grado di reggere il peso del governo, che l’alleanza con la Lega per divergenza di obiettivi è destinata ad andare in crisi e che, dopo le elezioni europee, un altro governo è possibile. A meno che gli eventi non precipitino e non si debba andare con urgenza a elezioni anticipate.I partner europei capirebbero.