CONDONO FISCALE-DI MAIO PRESO PER I FONDELLI…..

CONDONO FISCALE-DI MAIO PRESO PER I FONDELLI…..
emmeno al comune di Pomigliano d’Arco,nel napoletano, può accadere che una delibera votata in un modo venga manipolata e stravolta nei contenuti e nelle finalità. A Pomigliano no ma a Palazzo Chigi e nel consiglio dei ministri del governo Lega-5Stelle si, salvo poi andarsi a lamentare a Porta a Porta con Bruno Vespa e annunciare denuncia penale contro una ignota “manina” che avrebbe stravolto gli effetti del condono così come concordato in sede politica.

Questa della “manina” che modifica le decisioni concordate da Di Maio non è la prima volta.In altra occasione  lo statista di Pomigliano ha messo in scena la stessa lamentazione e riguardava gli uffici della Ragioneria generale.Nel caso specifico,però, la manipolazione ha una rilevanza politica ed economica che  non può finire a Porta a Porta.

Siamo al poker politico e qualcuno ha truccato le carte, se imbroglio c’è stato. Se si voleva, nelle intenzioni leghiste, concedere il condono a chi non ha potuto pagare le tasse per non licenziare e cessare l’attività,si può comprendere-senza necessariamente essere d’accordo-ma concedere il condono a chi ha evaso le tasse consentendogli di pagare il 20 per cento  su un importo di centomila euro per 5 anni è un regalo agli evasori e una ingiustizia verso chi le tasse le ha pagate.                             

Si vedrà se c’è stato imbroglio ma Salvini sostiene che il testo uscito dal consiglio dei ministri è quello concordato in sede politica col partner 5Stelle.Più probabile che Salvini abbia fatto fesso Di Maio con la collaborazione di Giorgetti che di economia e finanza  se ne intende .

Salvini e Giorgetti debbono aver giocato sulla incompetenza di Di Maio,giustificabile se riconosciuta,il quale non ha capito cosa stava firmando. Riduzione del danno perchè questa volta non si é affacciato al balcone di Palazzo Chigi a salutare osannante la folla grillina in tripudio.

Si può immaginare la faccia che deve aver fatto quando,dalle parti di Roberto Fico, gli si è fatto notare che lo avevano “preso per il culo”,detto con il linguaggio del popolo sovrano a lui così caro.

Si spiega così la reazione stizzita e plateale nel salotto di Vespa, con l’evidenziatore a segnare il “bidone” che gli avevano giocato.Può anche darsi che a segnalare a Di Maio la presa per i fondelli sia stata la Casaleggio Associati sempre vigile anche sui sospiri di Di Maio del quale conosce limiti e attitudini.

Ad aggravare la presa per i fondelli è stato poi l’annuncio di Di Maio dell’esposto alla procura della repubblica per denunciare l’accaduto. Inutilmente gli hanno spiegato che il documento uscito dal consiglio dei ministri per il Quirinale non poteva essere manipolato in quanto la cosiddetta “ bollinatura” avviene in tempo reale simultaneamente alla conclusione del consiglio dei ministri. Ma anche se il documento avesse avuto un passaggio “esterno” a Palazzo Chigi, soltanto uno sprovveduto poteva pensare che la manipolazione potesse passare inosservata, soprattutto agli uffici giuridici del Quirinale.

Figurarsi se Salvini e Giorgetti e lo stesso Conte potevano pensare di farla franca.La versione più accreditata è che l’ala del M5Stelle, più fedele e coerente con il programma elettorale e gli impegni presi con l’elettorato, ha visto un ribaltamento e uno stravolgimento della posizione 5Stelle su un possibile condono. In campagna elettorale si era impegnato a non effettuare condoni, meno che mai nei termini assolutori del governo in carica, che premia evasori e imbroglioni.

Non per questo cadrà il governo poiché non conviene né alla Lega né al M5Stelle ma il ridicolo e lo slittamento in pratiche “magliare” non aiuta a migliorare l’immagine dell’Italia al tavolo europeo e certamente non tranquillizza i mercati finanziari per una evidente carenza di affidabilità del governo in carica mentre Mattarella, affranto, sollecita alla “politica” senso di responsabilità.