TRATTATIVE-LA LEZIONE DEI FATTI…..

TRATTATIVE-LA LEZIONE DEI FATTI…..

Se è vero che il M5Stelle ha sbianchettato il programma elettorale-e quindi di governo-all’indomani della risposta delle urne, adeguandolo ai tentativi di poter guidare il governo non deve stupire più di tanto.Sotto il profilo del metodo è una conferma che il M5Stelle  non prova alcun disagio a cambiare opinione e con molto-forse troppo-pragmatismo si posiziona secondo convenienza.E’ realismo politico non mancanza di coerenza.Non avendo i numeri per governare da solo e dovendoli chiedere ha dovuto cambiare posizione per quanto riguarda l’alleanza atlantica,il rapporto con gli Stati Uniti e la Russia nel momento in cui la Siria diventa terreno di scontro,di bombe e di missili.IL M5Stelle ha capito che una cosa è la propaganda e ben altra cosa è governare ovvero mettere mano ai problemi ed avere i mezzi e le risorse per risolverli.Realizzare il reddito di cittadinanza,abolire la Fornero,introdurre la flax tax sono utopie ed è un bene per tutti se si prende atto che bisogna aspettare,semmai,tempi migliori.Non è un problema di coerenza,è semplicemente la lezione dei fatti.Quando ci si mette intorno a un tavolo nel tentativo di dare vita a un governo le chiacchiere sono a zero e  i fatti reali dettano le condizioni.Al momento,secondo giorno degli incontri con la Casellati, l’accordo fra M5Stelle e centrodestra ancora non c’è ma in serata ci sono state aperture sia da parte di Salvini che da parte di Di Maio.Il problema è Berlusconi che il M5Stelle non vuole come interlocutore e Salvini non può escludere dal tavolo della trattativa.C’è chi avanza l’ipotesi,interpretando le parole di Di Maio, che Forza Italia può concorrere alla formazione del governo ma senza un ruolo attivo di Berlusconi.E’ già un compromesso ma, a quanto pare, la base del M5Stelle scalpita.Berlusconi  sui  social resta il “male assoluto” e il rospo non va giù nemmeno se dovesse fruttare a Di Maio la presidenza del consiglio dei ministri che sembra l’obiettivo irrinunciabile del “capo”pentastellato. Le possibilità,comunque,sono tutte col centrodestra e in subordine con la Lega di Salvini.Il Pd resta consegnato ad una posizione di attesa,ovvero aspetta di veder fallire tutti i tentativi di Di Maio e di Salvini per poi aprire a un eventuale governo di scopo o del presidente.Nelle ultime ore Di Maio è tornato a bussare al “forno” di Salvini e del centrodestra ma il nodo Berlusconi è ancora da sciogliere.Le aperture venute sia da Di Maio sia da Salvini potrebbero essere un espediente concordato per prendere ancora tempo.Forse in attesa delle elezioni regionali in Friuli e in Abruzzo.